Chapter 4: In pieno.

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La prima cosa che notò Izuku quando si svegliò fu il dolore lancinante ai fianchi e alle cosce, un forte mal di testa e una strana viscosità ovunque. Con un gemito, si alzò dal nido disordinato di lenzuola e coperte, soffocando uno sbadiglio uno sbadiglio dietro la mano. Erano trascorsi tre giorni dal fatto della finestra (che desiderava dimenticare) e il suo calore insopportabile era diminuito fino a diventare solo un piccolo disagio. La sua mente, ancora confusa, sperava che fosse il segno che il suo calore stava finendo o magari la sua fine. Era dubbioso, solitamente durava più di quattro giorni. Pensò di approfittare del momento per alzarsi. Era nudo e iniziava a sentire un leggero fresco sulla sua pelle. Guardò la finestra chiusa, sentendo il collo e le guance infiammarsi al ricordo del messaggio di Katsuki. Quanto irresponsabile poteva mai essere? Senza dubbio, Katsuki lo sapeva. Cosa doveva fare adesso? Avrebbe detto a tutti cos'era o lo avrebbe ricattato nel fare qualcosa di indignitoso? Izuku rabbrividì al pensiero.

Conoscendo Katsuki l'avrebbe costretto a fare il suo lavoro o essere il suo sacco da boxe durante l'allenamento. Certo, avrebbe potuto usare Kirishima per questo, ma il "Nerd secchione" suonava più interessante e vittorioso. Izuku inspirò allungando le braccia sulla testa e stiracchiandosi. Era stato bloccato nella sua stanza fin troppo a lungo e il suo corpo iniziava a chiedere di cambiare aria e muoversi.

Una forte luce blu e arancione del pomeriggio splendeva attraverso la sua finestra e proiettava la sua ombra sul pavimento. Izuku lasciò cadere le braccia e lanciò un'occhiata all'orologio di All Might, appoggiato sulle pile di riviste e libri di testo sulla scrivania. Sono appena le due, annusò l'aria e fece una smorfia, puzzava di Omega e sesso.

Aveva bisogno di una doccia.

In un mondo ideale, era un beta e poteva fare la doccia ogni giorno. Ma era un Omega ed soffriva di instabilità per una settimana ogni tre mesi. In realtà dovrebbe avercelo ogni mese, ma era testardo.

Nonostante le molteplici controindicazioni poste dai medici e sua madre, prese più soppressori di quanto consigliato così da ritardare di più il suo calore.

Pensava che il dover andare in congedo ogni mese, avrebbe fatto insospettire i suoi compagni

Ecco perché ogni tre mesi - almeno aveva la possibilità di trovare una scusa plausibile ed era meno evidente.

Odiava prendere quelle piccole pillole blu. Erano ricoperte di uno strato di polvere disgustosa ma lui deglutì diligemente - era per il suo bene. Non sapeva bene come funzionassero, sapeva solo che impedivano alle ghiandole sudorifere di secernere l'odore e ritardavano il suo prepararsi alla gravidanza - vale a dire lubrificazione, calore e l'urgenza di inseminazione.

Parlandone scientificamente gli sembrava meno osceno. Dio grazie.

Lui e sua madre escogitarono un piano in cui lui poteva avere il suo calore e allo stesso tempo frequentare la scuola di eroi senza interruzioni. Questo vuol dire che il suo calore non l'avrebbe ucciso.

Tre mesi sembravano un numero magico, e aveva iniziato a bloccarlo da quando aveva dodici anni. I primi anni erano solo piccoli attacchi che lo mettevano un po' a disagio, ma nulla di eccezionale. Ma a quindici anni, passò da voglie innocenti a vere propri richieste di essere distrutto metaforicamente.

La prima volta che era accaduto era a cena con sua madre, e la sua faccia andò in fiamme. Oramai aveva imparato a mantenere le cose minime e silenziose, tuttavia, questo caso era diverso da qualsiasi altra volta. Non aveva mai avuto un profumo del genere che lo avvolgeva il suo spazio e questo non fece altro che aumentare il calore in modo urgente e doloroso. Una volta, aveva sentito parlare di questa cosa, ma non era affatto preparato.

Izuku sbadigliò di nuovo, prima di sedersi sul letto e tirare fuori la scatola con tutti i suoi oggetti. Mise a posto i suoi giocattoli e prese un soffice asciugamano bianco. Lo annusò: era inodore. La cosa lo faceva sentire più sicuro. Fortunatamente, tutti dovevano essere fuori ad allenarsi, facendo esercizio prima di tornare per pranzo. L'isolamento aveva comportato la sospensione delle lezioni che includevano lezioni di allenamento. E dato che nessuno aveva dichiarato di non poter lasciare l'edificio (solo il sito) tutti hanno ritenuto possibile uscire per fare un allenamento esterno, cosa che hanno fatto ogni giorno.

❝ CALORE ❞ | OMEGAVERSE [BAKUDEKU]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora