CAPITOLO 44 - Finally In Amsterdam-

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CAPITOLO 44 – Finally In Amsterdam -

P. o. V. Luke

È stato strano. Di solito Michael non ci chiamava mai “mamma” quando lo svegliavamo. È per questo che sono rimasto molto stranito quando lo ha fatto. questa cosa è sintomo di mancanza di casa. A volte lo fa anche a me. Non in questi giorni perché ovviamente non voglio tornare a casa, ma durante i tour precedenti sì.

-       Dobbiamo fare qualcosa per Michael – dissi ad Ashton

-       Perché? Cosa è successo? – chiese preoccupato

-       Sente nostalgia di casa. Prima quando l’ho svegliato mi ha chiamato “mamma”. – gli risposi facendolo calmare

-       Stronzo, mi hai fatto preoccupare!! Pensavo fosse successo chissà cosa! – rispose tirandomi un pugnetto su una spalla

-       Scusa, non volevo. Comunque cosa gli organizziamo? – chiesi

-       Stasera abbiamo il concerto, ma domani possiamo andare in una discoteca solo noi 4. – propose

-       Non è una cattiva idea. Ma non è che poi Charlie e Natalie si ingelosiscono? – dissi pensieroso

L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno in questo momento è proprio un litigio tra le coppiette.

-       Loro non saranno un problema. Il problema potrebbe formarsi con Hannah.. – disse

-       Hannah? E perché? – chiesi stranito da questa cosa

Di solito io e Ashton ci dicevamo tutto. Ora non so perché ma c’è quasi tensione tra noi. Spero che non sia sempre per quello che è successo per Charlie.

-       Dai. Lo sappiamo tutti qui dentro, lo sa pure il caro e vecchio gatto Fluffy, che ti piace! – disse serio

-       Ma da dove ti escono queste cose? – chiesi ridendo

-       Il mio cervello è molto sfruttato, non per ragionare decentemente, ma per trovare queste belle battute che hanno conquistato le fan. – disse seriamente

-       Che poi il bello è che credi veramente in quello che dici! Quanto puoi essere idiota! – dissi ridendo

-       Come la maglia di Michael! – disse ridendo

-       Ecco appunto. – dissi chiudendo il discorso

P. o. V. Ashton

Il problema è questo: non ho la più pallida idea se Charlie sia una persona gelosa oppure no. Quindi non so se la prenderà bene o male la notizia della futura festa a cui andremo domani sera.

Tornai in camera di Charlie dove la trovai in asciugamano.

-       Ok vestiti. Devo farti un discorso importante. Mi distrai. – dissi serio

-       Ehm va bene, girati. – disse lei prendendo tutto

-       Siamo sempre a quello step? – dissi stranito

-       Esci muoviti. Sei un imbecille. Voi uomini siete tutti uguali – mi sembrava abbastanza incazzata

Non è il modo di affrontare il problema. Ho appena fatto un casino.

La vidi rispuntare dopo 5 minuti tutta pronta che apriva la porta.

-       Ehi amore scusami, non volevo offenderti. Lo so, sono un idiota, ma non volevo, veramente. Perdonami. – dissi

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