Capitolo 26

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Brooklyn's POV

La giornata di scuola fu decisamente stressante, anche più del solito. Tra la professoressa Stewart che non aveva fatto altro che urlare per un'ora, gli studenti che parlavano ininterrottamente della festa di Halloween per i corridoi e Billie che continuava ad evitarmi, non saprei proprio come poter descrivere diversamente questa mattinata.

Per fortuna era suonata anche l'ultima campanella e io e Julia eravamo già in macchina pronte a lasciare quell'inferno, noto anche come Los Angeles High School.

Feci un bel respiro profondo e buttai fuori tutta l'aria che avevo nei polmoni, "Che stress".

"Tutto ok?" Chiese Julia un po' preoccupata.

"Si, tranquilla. È solo che questa giornata mi è sembrata più pesante del solito". Appoggiai la testa al sedile e chiusi gli occhi, cercando di rilassare il mio corpo troppo teso.

"Concordo. Diciamo che iniziare la mattinata con le urla della Stewart non era il buongiorno che mi aspettavo" scherzò Julia, anche se in parte non era proprio una battuta.

"Mi spieghi che cazzo le era preso?" Chiesi buttando le mani per aria.

"A quanto pare nessuno di noi aveva capito bene come fare il compito che ci aveva assegnato la scorsa settimana".

Anziché rispondere, feci un altro respiro profondo per rilassare ancora di più i miei muscoli e, soprattutto, la mente.
Decisi di lasciar perdere la conversazione e concentrarmi piuttosto sulla musica di sottofondo proveniente dalla radio.

Il resto del viaggio verso casa mia lo passammo in assoluta tranquillità.

Lasciai Julia parcheggiare la macchina nel posto di solito occupato da quella di mio padre, dato che lui sarebbe tornato la sera tardi.

Entrammo in casa e trovammo Kevin seduto in cucina a bere del caffè mentre leggeva qualcosa sul cellulare.

"Ciao Kev" lo salutò Julia.

"Hey" ricambiò il saluto, "Ti fermi qui?"

"Solo per un paio d'ore".

Kevin annuì e tornò con lo sguardo sul cellulare. Presi la mano di Julia e la portai con me al piano di sopra.

"Allora, che ricerca devi fare?" Chiesi facendola entrare in camera mia e chiudendo la porta dietro di me subito dopo.

"Le cause della Rivoluzione Francese. Ha detto che non deve essere troppo lungo". Si sedette sul bordo del letto, in attesa che io le passi il mio computer portatile come promesso.

"È lì sul comodino" le indicai nella direzione dove si trovava.

Si girò per prenderlo, per poi risistemarsi sul letto appoggiando la schiena al muro. "Ricordati quello che mi avevi promesso."

"Sì lo so..." mi avvicinai alla scrivania per liberarla da tutti i libri di scuola che avevo lasciato lì sopra la sera prima. "Devo anche ricordare dove ho messo tutto il materiale per disegnare."

"Prova a guardare lì" mi indicò uno dei piani più alti dello scaffale di legno che si trovava accanto alla scrivania, "l'ultima volta ti ho visto mettere tutto là sopra".

Ammetto di essere rimasta perplessa quando mi avvicinai allo scaffale e trovai il materiale che cercavo esattamente dove mi aveva indicato Julia. "Wow, che memoria."

Julia mi mandò un sorriso per poi rivolgere di nuovo l'attenzione sul computer, mentre io sistemai il mio blocco di fogli F4 e la mia scatola di matite Faber-Castell sulla scrivania.

I Wish I Never Met You - Billie EilishDove le storie prendono vita. Scoprilo ora