Capitolo 6

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"Oh mi scusi... Malfoy?!"

Harry sbatté violentemente le palpebre stupito: ma come? Draco non era assente quel giorno?!

"Potter! Che cosa ci fai qui?"

Il suo cuore batteva all'impazzata.

Che cosa Merlino gli era accaduto adesso?

"È successo qualcosa? I nostri figli stanno male?"

"No, stai tranquillo Malfoy, Albus e Scorpius stanno perfettamente: non preoccuparti!" Disse sospirando.

"E allora perché sei... e questa cos'è?" Domandò prendendo tra le mani il polso del suo nemico. "Quando te la sei fatta questa ferita?"

I suoi occhi azzurri/grigi sempre in tempesta erano seriamente spaventati.

"Poco fa, mi ha vistato il dottor Stuart, ma comunque non capisco perché la cosa debba interessarti Malfoy! Non hai sempre detto che devo starti lontano? Beh, ti sto accontentando: quindi lasciami in pace, adesso!"

Harry si stava dirigendo come una furia verso l'uscita, quando una mano di Draco lo fermò con forza.

"Aspetta Potter! Aspetta un secondo. Hai detto che ti ha visitato il dottor Stuart?"

La sua espressione era notevolmente stupita.

"Sì, perché?" Domandò con un filo di voce.

Draco non lo convinceva affatto.

"Vieni con me: andiamo nel mio ufficio. Non mi fido di quello!" Disse per poi dirigersi verso la sua stanza.

Ma adesso che cosa accadrà davvero fra di loro?

Nel frattempo Albus, in compagnia del suo Scorpius, il fratello James, la sorellina Lily, il cugino Hugo e l'amico Floyd arrivarono vicino al Platano Picchiatore, -un albero facente di quelle terre da secoli- per passare un pomeriggio totalmente diverso da tutti gli altri.

Ad un certo punto Floyd prese per mano Hugo e i due studenti si allontanarono di molto dal gruppo per cercare di avere un po' più di tranquillità.

Gli altri ragazzi invece, si erano seduti e chi più, chi meno, li osservava e sorrideva compiaciuto.

I loro amici infatti, erano molto convinti che tra di loro finalmente sarebbe sbocciato l'amore, quel qualcosa su cui Scorpius giorni prima ci avrebbe sicuramente messo la mano sul fuoco.

Floyd Nott/Zabini difatti amava davvero Hugo, ma il ragazzo dai capelli rosso fuoco, gli occhi color nocciola e tante piccole lentiggini spruzzate su tutto il volto proprio come il padre Ron, che cosa provava veramente per lui?

"Dunque Floyd perché volevi parlarmi? È successo qualcosa?" Domandò stupito.

"No, è tutto apposto, davvero..." Rispose balbettando leggermente.

"Ehi, stai bene amico?" Domandò alzando un sopracciglio con aria piuttosto interrogativa ed altrettanto stupita nel mentre appoggiava una mano su una spalla del ragazzo con dolcezza.

"Hugo vuoi stare con me?"

In quel momento il piccolo Weasley ebbe come un arresto cardiaco; il suo cuore difatti stava battendo all'impazzata e le sue guance si erano colorite di un rosso fuoco che, poteva benissimo fare concorrenza con i suoi capelli.

"Allora amore mio? Vuoi stare con me?"

La sua voce era emozionatissima, così come Hugo lo era. All'improvviso, però, il giovane studente scappò via, letteralmente da lui, lasciando così tutti quanti completamente senza parole ed in preda a dei dubbi esistenziali ed alquanto terribili.

Ma come andrà a finire?

Intanto, al San Mungo, la situazione era la seguente: il dottor Draco Lucius Malfoy voleva portare l'Auror Harry James Potter nel suo ufficio.

Ma il moro lo avrebbe seguito davvero?

"Cosa? Malfoy non ho capito."

A quel punto l'ex Slytherin si voltò verso di lui fulminandolo con lo sguardo.

"Potter per una volta non fare domande, stai zitto e seguimi senza fiatare! Intesi?!"

Harry sbuffò sonoramente.

"E perché dovrei fidarmi di te, Draco? Infondo tu..."

"Io sono un medico Potter!" Disse troncando la frase a metà. "E so ancora riconoscere quando un lavoro è stato fatto bene, oppure no. Il dottor Stuart non ha portato a termine il suo mestiere ed io devo riparare. Forza, muovi le chiappe e andiamo!"

Harry quindi non poté fare altro che seguirlo verso la sua stanza sospirando sommessamente per non farsi sentire, anche se nella realtà il moro era davvero felice di tutto questo.

Harry Potter da solo con Draco Malfoy!

Non era possibile!

E se il Destino li stesse aiutando?

E se loro ancora non lo sapevano?

Chissà!

Appena entrati, Malfoy appoggiò con delicatezza la sua ventiquattrore nera sulla scrivania e aprendola facendo vari scatti al gancetto, tirò fuori una serie di garze magiche con la quale fasciare nuovamente la ferita dell'ex Gryffindor.

"Dunque, vediamo un po': come ti sei ferito? E soprattutto, quanto tempo fa?"

A quel punto Harry gli raccontò tutto quanto e alla fine Draco arrivò alle stesse identiche conclusioni di Stuart, con la differenza che la ferita doveva essere medicata più a fondo dato che si era già infettata leggermente ed oltre a questo, dovevano essere prese anche delle pasticche per bocca la quale Stuart non gli aveva affatto prescritto. Un motivo in più per non fidarsi di lui!

"...Inoltre Potter, dovrai tornare qui: tra due giorni. Devo controllarti la ferita, devo accertarmi che non si infetti un'altra volta. Sono stato chiaro?!"

"Ma io non posso!" Disse alzandosi in piedi. "Devo lavorare, non posso!" Disse allarmato.

Quel nuovo caso era suo!

Anche Draco quindi si alzò dalla sedia per pararsi difronte a lui.

"Senti Potter, io capisco bene che il tuo lavoro sia una parte importante della tua vita, ma non credi che ci siano tante altre cose fondamentali? La tua salute, ad esempio!" Disse incrociando le braccia.

"Malfoy con questi discorsi mi fai davvero paura! Fino a qualche settimana fa eri pronto a strangolarmi, non che io non lo volessi, certo." Disse facendo un piccolo sorriso che il biondo ricambiò. "Ma che ti è successo, si può sapere? Perché adesso mi dai addirittura dei... consigli?!"

"Perché sei il padre di Albus. Perché mio figlio ama il tuo e perché io nonostante tutto devo rivedere anche te ed un sacco di miei pregiudizi. Specialmente tutte le idee di mio padre. Forse il Destino ci vuole di nuovo accanto, non lo so, Potter, ma sono convinto che noi..."

"Aspetta un secondo, un secondo Draco. Tu... tu hai detto che il Destino ci vuole di nuovo accanto? Cioè? Spiegati meglio per piacere..."

Harry era davvero confuso ed il suo battito cardiaco era alle stelle.

In quel momento allora Draco lo guardò attentamente e senza proferire parola, si avvicinò maggiormente al moro, facendo così in modo che tra di loro ci fosse solo una distanza di pochissimi millimetri e senza aspettare nessun invito scritto, l'ex Slytherin lo baciò con tanta passione dando il via ad una unione di labbra, saliva e lingue assolutamente indimenticabile.

Quando dopo pochi minuti i due uomini finalmente si staccarono da quella dolcissima situazione, il biondo, allora parlò.

"Adesso hai capito che cosa intendo Potter?"

Drarry/Scorbus ~ Intrecci del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora