"Theo! Come mai mi hai chiamato?"
Domandò per poi guardare il suo Harry dato che Nott era uno 'dei suoi uomini' che lavoravano fianco a fianco con lui al Quartier Generale.
"Ah, non lo trovavi? È qui, te lo passo subito!" Disse, per poi staccare il cellulare dal suo orecchio e darlo al moro.
"Pronto? Ciao, Theo, dimmi!"
Draco iniziò a guardarlo intensamente, nel mentre Harry aveva posato lo sguardo verdissimo verso il basso per poi rialzarlo di scatto.
In quell'istante Malfoy quindi lo guardò interrogativo: che cosa stava accadendo?!
"Come sarebbe Theo che Ron ha catturato Emma Heys senza dirmi niente e senza nemmeno sapere il mio parere?!" Ringhiò.
La sua rabbia in quel preciso momento era arrivata alle stelle. Come osava Weasley scavalcarlo?!
Soprattutto con una persona così particolare?
Anche se fino a qualche ora prima Harry sosteneva che la Heys doveva essere catturata al più presto, con lei ci voleva più tattica e ragionamento.
Non era una cosa fattibile!
"Arrivo subito! Sì, aspettatemi lì, Theo. Ciao!"
Una volta staccata la comunicazione, Harry si diresse velocemente verso il camino di casa, ma Draco lo fermò.
"Aspetta Harry, che cosa sta succedendo? Ti prego dimmelo!"
"Vieni con me Draco, adesso non posso spiegarti, capirai tutto lì, ti prego."
"Ok, andiamo." Rispose stringendogli la mano sinistra per poi smaterializzarsi dall'altra parte della città in un secondo.
Una volta arrivati al Quartier Generale, Harry, seguito dal biondo, si avvicinò al suo studio, ma venne fermato da Blaise che aveva un'aria piuttosto seria.
"Capo, Draco, bene arrivati. Dunque..."
"Blaise che cosa sta accadendo?! Come ha fatto Ron a catturare Emma Heys?! Merlino, perché non mi ha avvertito?! Non può fare come gli pare!"
"Harry per piacere calmati." Disse allora Draco che anche se non sembrava, aveva un 'gran potere' nel farlo rilassare.
"No! Mi dispiace Draco, ma non mi calmo. Quella donna non... cazzo, non doveva andare così!"
"E come secondo te?"
Domandò Ron una volta uscito dalla stanza nel mentre la donna era ancora seduta vicino alla sua assistente sociale, colei che la seguiva in tutto e per tutto e le dava una mano nell'ambientarsi nei posti e nei luoghi nuovi.
"Che cosa avrei dovuto fare, sentiamo?!"
Il rosso aveva una faccia da schiaffi.
"Sicuramente avresti dovuto avvisarmi per prima cosa, dato che IO sono il Capo qui, mh? E per seconda cosa, mio caro Ron, hai pensato minimamente alle conseguenze di tutto questo?! Anche se lei è la colpevole e abbiamo le prove, TU avevi il dovere di stare attento e non di andare lì senza nessuna copertura! Stiamo parlando di una persona che non ragiona, una persona che ha a che fare con molti assistenti sociali, una donna malata di mente! Metti che ti faceva del male? Metti che ti rapiva? Incosciente!"
Theo infatti per telefono gli aveva spiegato che Ron durante la sua breve assenza si era recato nell'appartamento della donna con un regolare mandato e senza dare spiegazioni a nessuno, l'aveva prelevata e portata al Ministero.
Una cosa del genere, senza che Harry e tutto il corpo Auror ne fosse informato era davvero troppo!
"Smettila di dirmi come devo comportarmi, miseriaccia! Io ho solo svolto il mio lavoro!"
In quel momento Harry si morse una mano per non mettersi ad urlare, tanta era la voglia.
"Almeno ha confessato?!" Domandò con scetticismo.
Il rosso allora lo guardò attentamente.
"Sì, è esattamente come pensavamo. È stata proprio Emma a progettare l'omicidio di Isabellah Anderson a causa di un rancore atroce verso tutte le donne che assomigliavano anche vagamente alla sorella, Nadyn ed infine l'uccisione della donna, nella quale Draco non è stato certamente sospettato, dato che non sono state trovate le sue impronte nel luogo del delitto, ma..."
"Cosa?!" Domandò il moro alzando un sopracciglio senza capire.
"Beh, Emma era segretamente innamorata di Draco e quando ha scoperto che Nadyn ci ha avuto qualcosa, l'ha uccisa senza pietà."
In quell'istante sia Draco che Harry, ma anche Theo e Blaise erano letteralmente sconvolti.
"Come?!" Domandò allora Draco col cuore a mille.
"Sì, lei ti amava Draco e ti controllava spesso venendo in ospedale con la scusa di trovare Nadyn, per questo ha commesso l'omicidio, ma non ti ha fatto accusare proprio perché ti amava e molto. Lo ha confessato."
"Oh, Santa Morgana!" Disse mettendosi entrambe le mani sulle labbra.
"E Silente? Che cosa c'entra?!" Continuò Malfoy ancora sconvolto. "Ti ha parlato della Legilimanzia?"
Harry non riusciva più a parlare. L'idea che qualcuno amasse il suo uomo lo destabilizzava.
"Sì. Ha confessato anche quello. Lo ha fatto per fare in modo che accusasse James dato che è il figlio di Harry, l'uomo che Draco ama e senza fare del male ha pensato a questo. Pura pazzia." Sospirò.
"L'assistente sociale però non me la farà passare liscia. Penso che mi farà causa per essere andato lì e..."
A quel punto Harry scosse la testa.
"Beh, non posso darle torto. C'erano altri mille modi per catturarla, ma te la vedrai tu con lei mio caro, intesi? Comunque grazie per tutto!"
Detto questo, il moro seguito da Draco se ne andò.
Qualche mese più tardi ci fu una causa contro Ronald Bilius Weasley nella quale la moglie Hermione aveva quasi perso venti anni di vita a causa dell'ansia, ma alla fine, comunque, l'uomo dai capelli rossi, riuscì a vincerla in quanto in quel momento Ron aveva dimostrato a tutti quanto era stato importante agire velocemente, anche contro il parere del Capo, restando comunque in buona fede ed avendo un regolare mandato.
Tutto quindi si sistemò per il meglio e l'uomo fu finalmente prosciolto da tutte le accuse a suo carico, ottenendo se pur con fatica il perdono del suo migliore amico; ancora ferito per la scavalcatura del suo Vice Capo in un'operazione Auror molto importante.
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Drarry/Scorbus ~ Intrecci del destino
FanfictionMalfoy..." "Che vuoi Potter?!" Urlò con aria acida ed uno sguardo di puro fuoco. Draco disprezzava quell'uomo. "Senti Malfoy, credo proprio che sia arrivata l'ora di mettere fine al nostro perenne rancore. Infondo Albus e Scorpius stanno..." "Scord...