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"Secondo me dovresti mettere una bella gonna,non troppo lunga.Almeno alla caviglia"prendo in giro Jane,che seppur abbia comprato quattro vestiti,due gonne e due magliette stava disperatamente cercando qualcosa nella mia cabina armadio da almeno 20 minuti. "avanti,non sei per niente d'aiuto,sono sicura che non sai nemmeno che mettere." 

"Proprio così non so proprio che mettere e so anche che non ti sposti e sistemi la cabina da qui non ci muoveremo e io continuerò a non sapere cosa mettere.Non so se te ne sei resa conto ma sono più o meno 20 minuti che fai avanti e dietro nella mia cabina e non mi permetti neanche di entrare"dico ridendo,la sua faccia completamente in panico fa davvero ridere. "ah,si?No, non me ne ero resa conto ma spero davvero che tu sappia cosa mettere,perchè io ho deciso cosa metterò,stella".Rido ancora al nomignolo usato,avevamo passato davvero una giornata fantastica e tra risate,vestiti,scherzi,segreti mi aveva fatto rivivere quella sensazione di amicizia che era da un bel pò che non sentivo e che un pò mi mancava.Ci preparammo,io truccai lei e lei truccò me,lei mi fece i capelli e io li feci a lei.Lei stava bene con me e io stavo bene con lei.

Erano mezzanotte e trentacinque ed io e Jane eravamo in pista da almeno quindici minuti.     
Jane muoveva la testa da una parte all'altra,io cercavo di imitarla muovendo i fianchi.Ci guardavamo e ridevamo."vado a prendere qualcosa da bere"dico all'orecchio della mia amica,vado verso il bar e mi appoggio al bancone guardando ancora Jane che aveva adocchiato un biondino niente male.Ordino un malibu e coca e aspetto.

"secondo te è un caso incontrarci spesso,se non sempre,per caso?" la voce profonda e rauca di Aron mi arriva perfettamente alle orecchie.Era alle mie spalle e non potevo guardarlo,un pò mi faceva male non poterlo guardare.Pensando bene alle sue parole però,aveva ragione,ci eravamo incontrati tre volte per caso e una sola volta no,al ristorante."Beh no,ma sto iniziando a pensare che tu mi stia seguendo" mi giro.Se Aron non fosse Aron ma qualsiasi altra persona,tutta questa vicinanza mi avrebbe dato molto fastidio.Eravamo vicini e proprio mentre stava per parlare il barista mi avvisa dell'ordine pronto
"Oltre ad un grazie posso avere il piacere di conoscerti?"aggiunge porgendomi la mano.Sorrido e arrossisco lievemente,non cambierò mai.Li porgo la mano anche io e mentre sto per stringerla Aron si mette in mezzo."Non so se a Miguel farebbe piacere vedere il suo barista filtrare spudoratamente con una cliente,e qualcosa tipo mezz'ora fa ho ordinato un cocktail che non ho avuto ancora il piacere di avere",okay,sinceramente non mi aspettavo una tale arroganza.Infondo mi ha solo chiesto come mi chiamo e comunque non ha il diritto di immischiarsi tra me e qualsiasi persona che ci "provi"con me. Il barista,di cui ancora non so il nome,mi porge uno sguardo di scuse e si gira verso il bancone degli alcolici.Ora mi sente.

"si può sapere che problemi hai?"mi metto di nuovo faccia a faccia con lui,ti prego Dio fai in modo che riesca a mantenere il suo sguardo almeno per un pò.I nostri sguardi si incrociano,il suo duro,scuro e leggermente divertito e il mio ,ahimè,fintamente incazzato.Ciò che mi dato fastidio è stato il modo in cui si è rivolto al barista,non il suo gesto.Ma non mi lascerò abbindolare dal suo amato e adorato modo di fare.
"Io nessuno.Attiri proprio i lavapiatti eh" in effetti era la seconda volta che ci "provava" con me un barista o un cameriere,ma nonostante questo non aveva il diritto di chiamare lavapiatti dei ragazzi che stavano comunque svolgendo il loro lavoro.                                                                                                                                                                        "Non hai il diritto di chiamarli lavapiatti,stanno facendo qualcosa di produttivo al contrario tuo."gli rispondo tenendoli testa "Non è proprio così,sto parlando con te."Okay,stava cercando di provocarmi e di certo non gliela avrei data vinta.Ha appena appoggiato la sua mano,sul mio
fianco.Okay,Luna,riprenditi. "dovresti smetterla.", proprio mentre sta per rispondere mi sposto di scatto,lascio il bicchiere sul bancone e lo sorpasso avviandomi in pista,ovviamente non dopo averli lanciato un bacio volante.Torno in pista e mi giro verso il bancone del bar,lo trovo con lo sguardo incazzato e le labbra impegnate a prendere un sorso dal cocktail che aveva tra le mani.
Rido,Jane si precipita su di me con le labbra gonfie e rosse."Ma dove sei finita?"mi dice sorridendo   "Io ero al bar,invece tu devo dire che hai fatto sicuramente qualcosa di molto più interessante" "Ho solo incontrato Ale"dice abbassando gli occhi.Dal primo momento in cui gli ho visti insieme ho capito c'era qualcosa fra di loro.Secondo me c'è più di una possibilità che finiscano insieme,in tal caso gli aiuterò.

Troppo prese dalla canzone del momento,non ci eravamo accorte dell'orario.Jane era quasi completamente andata,e stavamo ballando insieme io,lei e Ale.Cioè,spieghiamo,loro erano persi in un mondo tutto loro e io ballavo affianco a loro.In tutto questo Aron era molto impegnato a filtrare con una bionda ossigenata con tanto di seno.
"Luna,noi andiamo.Ci vediamo domani"
"Ma-"non faccio in tempo a parlare che se ne vanno.
Eh io ora come faccio,mi sa tanto che mi tocca prendere un taxi.
Sbuffo e mi avvio verso l'uscita dopo aver preso la giacca e la borsa.

Ero fuori alla discoteca da 10 minuti e avevo provato a fermare già 3 taxi,che erano tutti pieni.Mi siedo su una panchina e sbuffo.Perché tutte a me?Avrei dovuto andare a piedi.Per fortuna non avevo i tacchi ma un paio di anfibi.Eh si,Luna.Ti toccava proprio andare a piedi.Ero più o meno a 500 metri dalla discoteca e già ero stanca di camminare,la testa mi faceva male ed ero nervosa e spaventata.Proprio per questo le mani avevano ripreso a tremare.In questi giorni avevo capito che lo strano tremolio alle mani si presentava o quando ero molto stressata o molto nervosa,mi ci stavo abituando ma non posso nascondere che comunque sono molto spaventata.Continuai a camminare per un pò fin quando una macchina non accostò di fianco a me "hey bambolina,che ci fai tutta sola?Sali,ci divertiamo un pò" era un disgustoso uomo,se così si può definire,di mezza età completamente ubriaco fradicio.

"Se entro un secondo non sparisci scendo dalla moto e ti spacco la faccia"la voce di Aron,per la seconda volta nella serata,mi sorprende.La macchina dell'uomo in pochi millesimi di secondo sparisce  e finalmente lo vedo,l'avevo perso di vista al locale.Sulla moto,ovviamente,aveva un fascino tutto suo.Lo sguardo intenso puntato nel mio mi faceva tremare le ginocchia e non pensavo di riuscire a leggerlo per molto."Sali,ti accompagno a casa" la sua voce arriva quasi come un ordine alle mie orecchie e quasi automaticamente le mie gambe si muovono verso la sua moto,nera come la sua macchina.Mi passa il casco,salgo sulla moto e mi mantengo alle sporgenze ai lati. "Puoi appoggiarti non ti mangio mica",tranquillo anche se fosse non mi spaventeresti neanche."No grazie,sto bene così" la mia voce trema e pagherei per averla decisa come la sua.Sento che ride,allunga le mani dietro e prende le mie.Il brivido che  scende sulla mia schiena sembra quasi d'obbligo.Le poggia ai lati dei suoi fianchi,aveva il petto tonico e i muscoli contratti,si piega leggermente in avanti accende la moto e parte.Sfreccia di corsa,le vie e i negozi mi sembrano così diversi viste da qui.Quasi involontariamente lqa mia testa si poggia sulla schiena di Aron e lo stringo più forte.                                                                                                            Perchè mi sento così bene?Perchè mi sento così al sicuro quando sto con lui?                                           "Eccoci qui" dice fermando la moto davanti al portone di casa mia.                                                             "Grazie"scendo dalla moto, sorride e fa per scendere anche lui.Mi levo il casco e glielo passo.         Prende dalla giacca un pacchetto di sigarette e mi guarda.Lo guardo.                                                         "Beh allora,io vado.Grazie ancora"  sono imbarazzata e sinceramente non so come comportarmi. "Aspetta,che fai domani?" eh,nulla oltre pensare al giro in moto di stasera,non lavoro neanche. "Niente" "Allora domani mattina dopo l'università ti vengo a prendere e ti porto in un posto" okay,io e il mio povero cuore non ce lo aspettavamo.                                                                "Se mi prometti che non riceverai nessuna chiamata misteriosa che ti farà innervosire va bene,finisco alle 11:15" fa un altro tiro alla sua sigaretta e sorride                                                                   "Non ti prometto nulla,ma sarò fuori l'università"

Smettila,basta sorridere.Sei contagioso e il mio stomaco sta traballando,non va bene.Smettila.     "Allora ci vediamo domani" dico ridendo e camminando all'indietro verso casa.                                    "A domani" butta la cicca della sigaretta e risale sulla moto.Solo dopo che rientro parte.                 Ah,il mio povero cuore.

From me to you,I hate everybodyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora