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Le mattinate prima di una partenza mi fanno sempre sentire un po' male.
Sai,sopratutto quando hai creato qualcosa di così forte con una persona,ti sei quasi in colpa.
"mi mancherai tigre"le parole di Aron si mischiano con i miei capelli al profumo di miele,quello che lui tanto ama.
Lo stringo forte.Per un momento sono titubante,non parto.
Rimango qui con lui,a costruire la nostra piccola storia,non me ne vado se non ho certezze.
Poi ci ho ripensato,io di certezze ne ho.Ho la mia e la sua,e queste sono quelle che bastano.
Sulle nostre labbra intrecciate cade una piccola lacrima,che mai avrei voluto versare.
Non dice niente,me l'asciuga e basta.
"mi mancherai"oso,sussurro quasi con paura di essere sentita.
Mi lascia un ultimo bacio in testa e mi saluta completamente.
Mi giro di spalle prendendo la valigia e mi avvio verso l'aereo.
Dopo 30 minuti sono seduta,con un sorriso da imbecille sul volto pensando ad Aron e guardando le mosse strane dell'hostess.
Involontariamente mi viene da ridere,pensando che se ci fosse stato in questo momento la starebbe prendendo in giro,come al suo solito.
Ogni cosa mi riporta a lui,ogni minimo dettaglio mi ricorda lui,perfino la testa riccioluta del bambino seduto davanti a me.Dio devo sembrare una cretina,con un sorriso da ebete in faccia a pensare a quanto già mi manchi.
La mia attenzione si sposta dal mio libro all'anziana signora seduta di fianco a me,si vede da un miglio che è italiana,che mi richiama.
Mi rivolge un sorriso gentile e mi chiede "Cime tempestose?" dice il titolo dell'amato libro che ho in mano
"già"ricambio il sorriso e chiudendo momentaneamente il libro per parlare con lei.
"è un bellissimo libro,io e mio marito lo abbiamo letto molto volte insieme"dice con la voce incrinata dal pianto,il cuore mi trema leggermente e il dispiacere verso quella persona sale.
Come al solito la mia mente viaggia a quella volta che io e aron abbiamo letto insieme,sul divano del mio salone "Orgoglio e Pregiudizio" continuamente giudicato dalle sue stupide battute e le solite prese in giro.
Sorrido.
"sei innamorata vero?" mi giro di scatto verso la signora.
Arrossisco e mi chiedo:
Sono innamorata?si
Si vede così tanto?mi sa proprio di sì
Resto ancora in silenzio non sapendo che rispondere a quella signora.
"sei nettamente innamorata,ti capisco.Stai andando da lui?"
scuoto la testa e prendo fiato
"no,sto andando a trovare i miei genitori"corruga la fronte
"non è venuto con te?" sbuffo una risata al pensiero di presentarmi dal nulla con un ragazzo tatuato,pugile e fumatore a casa dei miei all'improvviso.
scuoto ancora la testa.
"Non state insieme da tanto vero?"
"già,sono due mesi che usciamo"faccio le virgolette
"ti tratta bene?"
"benissimo,è un ragazzo con tanti problemi,un passato e una famiglia difficile.Dice sempre che sono la sua ancora" dico ricordando perfettamente le parole che aveva detto ieri mattina nel mio letto,sul mio petto.
Arrossisco di nuovo al ricordo di noi due,insieme.
Sorride e scuote la testa.
"la classica storia tra il cattivo ragazzo e la ragazza perfetta?" dice,scherzando.
Perfetta,io?
"no,per niente.Sono tutt'altro che perfetta e lui è tutt'altro che cattivo" dico sicura,sapendo che il carattere introverso e acido di Aron è solo una stupida corazza che si è creata col tempo,e posso solo che essere onorata di essere l'unica a sapere l'esistenza del lato buono e dolce che Aron tende sempre a nascondere.
"Sono Monica" mi allunga la mano e io gliela stringo focosamente.
"Luna"mi sorride e mi sposta una ciocca di capelli dagli occhi.
Questo gesto mi avrebbe dato fastidio ma invece ci trovo conforto,tanto.
Sembrava essere la mia fata madrina.
Per tutta la durata del viaggio parliamo,mi racconta di lei e di suo marito,venuto a mancare un paio di anni fa,si trovava in Spagna perché è andata a trovare i suoi nipotini.
Penso sia davvero una persona fantastica,mi ha aperto gli occhi su tante cose e per un secondo ho pensato che non fosse stata una coincidenza il fatto di averla incontrata.Gli ho detto anche della malattia e lei mi ha detto di stare tranquilla perché sono forte e resisterò.Mi ha abbracciato forte.
Mi sembrava di conoscerla da sempre.

L'aereo atterra,saluto monica e mi avvio verso l'uscita.
Felice di sapere che i miei genitori attendevano il mio arrivo.
La testa mora di mia madre e quella riccioluta di mio padre compaiono nella mia visuale,un enorme sorriso si piazza sulle mie labbra.
Corro ad abbracciarli,trovando ancora confortanti come un tempo le enormi braccia di mio padre.
A mia madre scende qualche lacrima,portandomi a stringerla più forte.
"bimba mia,mi sei mancata" la voce spezzata di mia madre mi fa sorridere
"anche voi,andiamo?"
Ci avviciniamo alla macchina,parando del più e del meno.
Sento un po' d'ansia sinceramente,stasera dovrò dirli del Parkinson e non sono ancora pronta.Ho una paura tremenda.

"luna,è pronto" finisco di infilare la maglietta larga di Aron e il paio di pantaloncini e scendo.
Appena entro la faccia di mia madre fa una smorfia strana,e alza un sopracciglio osservando la maglia che ho addosso.
Arrossisco,mi mancava così tanto che appena sono arrivata a casa sono corsa a fare una doccia e a mettere la sua maglietta.
Non avevo ancora fatto in tempo a mandarli un messaggio,il mio telefono era spento.
Mi siedo.
"Di chi è questa maglia?"a quelle parole anche mio padre che aveva attenzione al televisore mi guardava investigativo.
Alza anche lui un sopracciglio.
Mi metto a ridere per il nervosismo e arrossisco ancora.
"chi lo sa"dico vaga.
Decidono di lasciare stare e di procedere con la cena.
Mi sembra di essere rimasta la stessa diciottenne di quando sono andata via,anche perché pensandoci sono sempre io.Con qualche anno e qualche occhiaia in più,ma sono sempre io.
Prendo un enorme respiro.
È il momento.
"Io-" mi blocco"devo dirvi una cosa" la voce trema.
Mia madre mi guarda di scatto e mio padre si gira lentamente.
"un paio di tempo fa,quasi un mesetto ho iniziato ad avvertire delle cose strane nel mio corpo,mi tremavano le mani dal nulla,mi sentivo debole e i miei movimenti erano lenti."sospiro.
Abbasso la testa sentendomi quasi in colpa.
"Sono andata a fare una visita dal dottore e ho scoperto di-"mi blocco di nuovo.
A mia madre scende qualche lacrima.A mio padre lo sguardo si perde ulteriormente nel vuoto.
"ho il parkinson"

From me to you,I hate everybodyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora