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Qualcuno,ma non decisamente io,direbbe finalmente Weekend.
Ma sono Luna e non posso permettermelo.
È stata una settimana molto pesate per me,a partire dal lavoro,l'università  e lo strano tremolio delle mani,che mi ha spaventata tantissimo.
Per non parlare della mia testa,la mia povera testa.Che ha fatto di male per avere così tanti pensieri?
Aron e il tremolio,Aron e il tremolio,Aron e il tremolio,Aron e il
tremolio e ancora Aron e il tremolio.
Sembravo pazza,mi guardavo le mani ogni 5 minuti per vedere se ancora tremavano.Le nascondevo,avevo paura che qualcuno le vedesse.Ero perennemente nervosa,infatti,avevo evitato Ale e Jane per tutto il resto della settimana.Ma oggi,anche se venerdì,il destino aveva deciso che doveva andare più male del solito.
La giornata era iniziata malissimo,la nuova vicina e il suo fidanzato avevano fatto i fuochi d'artificio per tutta la notte,mi ero rovesciata il caffè addosso e mi sono dovuta cambiare mettendo la maglia del lavoro,in più ho dovuto prendere l'autobus perché ieri sono caduta e mi sono fatta male al piede.Inutile dire la mandria di gente in quell'autobus, e io ho un odio indefinito verso la gente.
Insomma una vera e proprio giornata di schifo.
Entro in aula di economia e mi siedo al solito posto.
Abbasso lo sguardo sulle mani.
Tremavano ancora.
Ma perché,cosa mi sta succedendo,non capisco e sono molto preoccupata.
"Hey" si avvicina Jane,con la sua solita voce ma leggermente più tremolante del solito.
Nascondo le mani di scatto,non voglio che veda.
"hey"rispondo,girandomi verso di lei
"che ti succede?Sei sparita per tutta la settimana e mi hai fatta preoccupare.Avevo paura che non volessi più parlare con me per qualche strano motivo inesistente"spara a raffica.
Oh,Jane,sapessi quanto sono preoccupata io.Sorrido a pena,valutando se devo raccontarle cosa è successo con Aron.
"Nulla,nulla.Solo è stata una settimana pesante.E no,non c'è nessuno motivo per cui io non ti voglia parlare."le dico accarezzandole le braccia.
"Ah menomale,qualche novità?"mi sorride,è davvero rassicurante.
"Beh,in realtà c'è qualcosa che devo raccontarti.."
"Sono tua" dice ridendo.
Le racconto di Aron,tralasciando ovviamente quando mi ha preso la mano.
"dovrei essere arrabbiata perché non me lo hai detto prima ma,wow."
"già,non capisco perché abbia reagito così.Sono stata bene con lui,ma a quanto pare non è stato lo stesso"
Già,mi avrebbe cercata.Credo.
Non so come vadano queste cose,ho avuto solo una "storia",se così possiamo chiamarla.Chiudiamo il discorso Aron e iniziamo a parlare
del più e del meno,mi racconta qualcosa di lei e Ale e di come si sta trovando in Spagna.
Questa ragazza fa in modo di far riprendere le persone in un niente,bastano due parole e qualche sorriso.Penso di volerle davvero bene.

11:00
"ci vediamo direttamente mercoledì,arrivederci ragazzi"la professoressa di economia ci saluta ed esce dall'aula.Avevo lo sguardo perso nel vuoto,non avevo neanche la forza di alzarmi,mi girava la testa e le mani,nascoste nelle tasche della giacca che portavo,tremavano.
Jane mi schiocca due dita davanti agli occhi e mi risveglia dal mio stato di trans
"si può sapere che cosa ti sta succedendo,non stai per niente bene.Hai delle occhiaie che arrivo a terra e le mani ti tremano.É inutile che le nascondi,si vedono."si ferma
Se ne era accorta.
Ricomincia a parlare,e anche se non dovrebbero le sue parole mi riscaldano il cuore.
"È vero,noi ci conosciamo da poco.Forse non siamo neanche amiche,ma mi dispiace vederti così perché a te ci tengo,tantissimo.Ti prego,parlamene,non ti giudicherò.Sai se tu me ne parlassi,magari ti riprendessi un po',ti inviterei al centro commerciale e poi ad una bella festa in discoteca stasera.Magari in futuro potremmo diventare Rachel e Monica in Friends"
Sorrido,per la prima volta in questi giorni.
Faccio un bel respiro e prendo fiato.
Devo parlarne con qualcuno,ha ragione lei.
"quando sono uscita con Aron eravamo in macchina,precisamente fermi al semaforo,ci stavamo guardando poi lui ha abbassato lo sguardo e ha visto le mani tremare.Me lo ha fatto notare e io ho risposto sarà il vento,anche se in realtà il vento non era.Non ero neanche nervosa e la sua presenza non mi intimidiva.E per il resto della giornata non ci ho pensato più,solo che in questi giorni la situazione mi ha terrorizzata.Le mani mi tremano,la testa mi fa perennemente male,i miei movimenti sono lenti e cauti e sono perennemente nervosa"
Mi guarda,la guardo.
Nei suoi non c'è la compassione che mi aspettavo di vedere,non prova pena per me.Nei suoi occhi vedo qualcosa di sincero,dolore quasi.Come se lei sentisse sulla pelle tutto ciò che gli ho raccontato.
Le si riempiono gli occhi di lacrime,abbassa lo sguardo sulle mie mani e le prende nelle sue.
"Non sono un medico,non so nulla su malattie o cose simili.Dovresti andare da un medico,non ti voglio tranquillizzare perché sei realista quanto me,ma se ne hai bisogno io ci sono.Sono qui per te,magari quando vai dal medico ti accompagno.Non sei sola."
Mi stringeva le mani.
L'abbraccio.Grazie.Grazie.Grazie.
Ma non glielo dico,terribile orgoglio.
Ma lei lo sa,che glielo sto dicendo.Lo capisce da come la sto stringendo.
"Ora però basta pianti.Ora andiamo al centro commerciale,ci immergiamo tra vestiti e shopping,poi andiamo a casa tua e ci prepariamo.Stasera andiamo in discoteca,baby" mi fa un occhiolino ammiccante,si alza e mi tira.
Le sorrido.
Ti voglio bene Jane.

From me to you,I hate everybodyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora