Heartbeats||16°

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Sophie's POV

Mi trovavo difronte all'imponente portone bianco di casa Hemmings, dove avevo un appuntamento con Luke per una lezione di matematica. Bussai leggermente e, dopo appena qualche secondo, una donna venne ad aprire.

-Ciao, tu devi essere Sophie! Io sono la mamma di Luke, entra pure!- mi disse sorridendo.

-Permesso.. è davvero un piacere conoscerla, signora Hemmings! -

-Ma chiamami pure Liz. Vieni, Luke ti sta aspettando-.

In quel momento arrivò Luke, affascinante come al solito, che mi salutò con un sorriso scintillante. Indossava i suoi soliti skinny jeans neri e una canotta nera sotto cui s'intravedeva la linea ben definita dei pettorali, su cui mi cadde l'occhio per qualche istante. A quella vista, il sangue mi salì alle guance, colorandole di un tenue color ciliegia.

Sperando che nessuno se ne fosse accorto, alzai di scatto lo sguardo verso di Luke, che m'invitò a seguirlo, e mi condusse nella sua stanza. Aprì la porta e mi fece galantemente entrare per prima. Appena entrata, grattandosi distrattamente la testa con una mano, Luke si scusò per il disordine. In effetti nell'intera stanza regnava il caos: il copriletto era tutto stropicciato e sulla scrivania si trovavano penne, matite, gomme, quaderni in completo disordine. C'era però una grande finestra, da cui si godeva una vista mozzafiato: si poteva quasi vedere tutta Sydney.

Appena a fianco di questa, era appoggiata alla parete una chitarra.

Avevo sempre adorato il suono dolce di questo strumento, e qualche anno prima avevo anche pensato d'imparare a suonarla, idea che non avevo mai attualizzato sul serio. Mi avvicinai lentamente ed accarezzai dolcemente con una mano le corde, che produssero una melodia bellissima.

Solo in quel momento mi ricordai della presenza di Luke, e mi accorsi che era appoggiato a braccia conserte allo stipite della porta e mi osservava con un gran sorriso sulle labbra.

-La sai suonare?- mi chiese dolcemente.

-Mmh... veramente no.-

-Vieni, lascia che t'insegni io.-

Luke raggiunse il letto e si sedette, poi, guardandomi, m'invitò a raggiungerlo con la chitarra. Io mi sedetti accanto a lui e mi misi lo strumento sulle gambe, senza sapere con esattezza come comportarmi. Lui m'istruì su come posizionarmi, ed io cercai, con scarsi tentativi, di seguire le sue istruzioni.

-Non ti offendere Sophie, ma sei proprio un disastro! Guarda come devi fare.-

Luke mi sfilò dolcemente dalle mani la chitarra e se la posizionò perfettamente sulle gambe, e suonò, per dimostrarmi la sua bravura, un piccolo brano. Al che, mi passò lo strumento e, con molta cautela, si spostò fino ad arrivare dietro di me. Qui allungò le braccia sfiorandomi la vita e appoggiò la testa nell'incavo del mio collo: tutto con il fine di insegnarmi a suonare la chitarra, ovvio.

Spesso avevo ripensato al quel primo bacio al ballo con la consapevolezza che, probabilmente, lui provasse ancora dei sentimenti per me. Tutta questa situazione era altamente imbarazzante e spesso non sapevo come comportarmi: come in questo caso, non riuscivo a capire come potesse muoversi con tanta naturalezza dopo quanto successo.

Luke iniziò a spiegarmi i fondamenti della musica: le note, gli accordi... facendomi così dimenticare completamente che avremmo dovuto dedicare il pomeriggio a ben altro. Mi insegnò passo per passo come suonare una canzoncina semplice, e quando questa mi riuscì, mi sentii così realizzata che scoppiai in una risata.

In quel momento mi voltai e lo scoprii intento a osservarmi ridere. Rimanemmo così per qualche istante a fissarci, io, dal canto mio, ero attraversata da mille emozioni diverse, mentre lui era ancora appoggiato alla mia spalla. Sapevo ciò che avrei voluto fare, ma non sapevo se fosse il caso, e, soprattutto, il ricordo di Jer era ancora bruciante. Ricordai allora le parole di mia madre, e presi la mia decisione.

Allontanai l'immagine del mio amico dai miei pensieri e, con decisione e sollievo, avvicinai le mie labbra alle sue, unendole in questo bacio tanto agognato. Luke rimase interdetto e stupito dal mio gesto, ma si riprese in fretta e il bacio si fece via via più appassionato. La chitarra fu presto dimenticata e io l'appoggiai sul pavimento, senza staccarmi da Luke, per dedicarmi totalmente a lui. Intrecciai le mie mani nei suoi capelli biondi, mentre lui mi strinse la vita e mi tirò più vicina a sé, tanto da far battere quasi all'unisono i nostri cuori: il mio, del resto, batteva quasi impazzito sotto il suo tocco dolce.

Luke mi fece stendere sul suo letto, impregnato del suo profumo forte, di cui ormai ero assuefatta, continuando a baciarmi con passione bruciante. Le nostre lingue ballavano una danza tutta loro facendomi provare emozioni tali da toccare il cielo con un dito.

Non posso credere di ciò che ho appena fatto!

Lo stupore che io stessa provavo per il gesto impulsivo che avevo appena compiuto, fu sostituito dal sollievo e da qualcosa di molto simile ad amore. Lo stomaco mi si strinse e sentii quelle farfalle nello stomaci che per tanto, troppo tempo, avevo sentito solo per Jer. Finalmente ero felice, era come se improvvisamente mi trovassi nel posto giusto con la persona giusta: non sapevo spiegare con esattezza le sensazioni che stavo provando, ma per la prima volta dopo tanto tempo, mi godetti il presente, senza ripensare al passato e a Jeremy.

Luke era così morbido! Le sue labbra aderivano perfettamente alle mie e mordevano, leccavano e succhiavano con passione crescente, facendomi quasi toccare il cielo con un dito. Le sue mani si muovevano sul mio corpo con altrettanta voracità, e lo stesso facevano le mie su di lui. Quegli istanti sembrarono durare ore e il tempo sembrò fermarsi, quando si spostò lasciando una scia di baci umidi sul mio collo.

Oh, era davvero troppo per me!

Un gemito strozzato lasciò le mie labbra, con la conseguenza di accendere sempre più Luke, il quale, allineato il suo bacino al mio, mi strinse conpiù forza a sé, facendomi sentire un rigonfiamento nei suoi jeans e riprese a baciarmi.

Dopo una manciata di minuti, mi staccai dalle sue labbra e lo strinsi in caldo abbraccio che lui ricambiò. Restai così per qualche istante, in silenzio e aggrappata a lui come se ne dipendesse la mia vita. Fu Luke a sciogliere questo intreccio, posandomi poi un bacio casto sulla fronte e guardandomi intensamente negli occhi.

-Finalmente!- mi disse con un sorriso a trentatré denti, stampandomi un altro bacio a fior di labbra, quasi come se non potesse credere alla sua insperata fortuna.

Io sorrisi di rimando, conscia di aver le labbra gonfie per i suoi baci ardenti e, probabilmente, anche le guance arrossate. Per quasi più di mezz'ora, non facemmo altro che stringerci e coccolarci teneramente nel suo letto, senza bisogno di parole, godendosi l'uno la presenza dell'altra. Purtroppo fu Luke a rompere però la magia di quegli istanti.

-Soph, resterei qui così con te per sempre, ma abbiamo ancora matematica da studiare!-

Io mugolai di rimando, senza volermi alzare. Questa mia reazione fece sorridere il biondino, che, dopo avermi baciato dolcemente per l'ennesima volta, iniziò a farmi il solletico, provocandomi una sonora risata.

-Ahahaha ... basta Luke... ok... ahahaha... mi alzo!-

Ci alzammo e ci accomodammo alla scrivania. Dopo esserci scambiati un ultimo sguardo complice, gli sorrisi.

-Sai, Luke? Penso che sarà difficile restare concentrati sullo studio!-.

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Hey lettori♥

Buonasera, ho aggiornato molto prima del previsto per farmi perdonare.

Allora, cosa ne pensate del primo bacio?

Lasciate commenti e stelline☆

Bacioni,

Lucasgirl♡

Never doubt || HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora