4|La lettera

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Jungkook

Corro verso la mia stanza e mi chiudo dentro, appoggiando la schiena contro la porta e chiudendo gli occhi con un sorriso contento stampato in volto.

Quel ragazzo...mi vuole rivedere. Mi avvicino alla mia scrivania, forse dovrei scrivergli una piccola lettera. Mi blocco di scatto.
Perchè dovrei scrivergli?

Ma cosa mi prende? Io sono promesso al duca, non posso permettermi di fantasticare su un altro uomo che oltretutto è anche un bandito.
Sono uscito di testa percaso? No, non devo vederlo più...quel che dovevo fare ho fatto.

Sento bussare alla porta, così nascondo velocemente il foglio.
«Avanti.» Dico, cercando di sembrare indifferente.
«Signoria...» Jin entra e mi guarda preoccupato.
«Che succede?» Mi alzo di scatto. «I vostri genitori sono fuori di sé, non volevano che voi usciste.»

Cammino verso di lui.
«Ma se la sono presi con te...no, spero.»
Lui scuote la testa ed io tiro un sospiro di sollievo.
«Ora scendo, tu rimani qui devo dirti qualcosa.» Dico subito e lui annuisce, sedendosi sul mio letto.

Esco dalla mia stanza e scendo le scale, trovando i miei genitori e mio fratello seduti al tavolo.
«Jungkook, dannazione.» Sbotta Junghyun avvicinandosi a me.
«Dov'eri finito?» Mi domanda.
«E-ero alla chiesa del borgo, volevo pregare un po'.» Spiego, in un sussuro congiungendo le mani con lo sguardo basso.

Alza il mio viso, prendendo le mie guance con la mano.
«Tu sei di proprietà del duca, ci sono troppi giovani in paese che ti vorrebbero. Rimarrai chiuso in camera tua, fino a quando non ti sarai reso conto della tua posizione.» Sibila a denti stretti, facendomi rabbrividire.
Mi strattona. «Mi sono spiegato?»
Annuisco. «S-si...» Sussuro e lui mi spinge via.

Deglutisco, guardando i miei genitori.
«Ti rendi conto che questo matrimonio serve per aumentare la nobiltà della famiglia, vero?» Chiede mia madre, alzandosi e raggiungendomi.
«Si, certo che me ne rendo conto madre. E-ero solo andato a pregare, tutto qui.»

Guardo in basso e lei mi accarezza la guancia.
«Ma lo so, tesoro mio.» Mi sorride, così ricambio. «Ma devi stare attento.» Prende il mio viso tra le mani, tastandolo e spostandomi i capelli.
«Tu sei un fiore troppo bello che tutti vorrebbero.» Spiega, guardandomi negli occhi.

«Starò attento madre...non volevo dare un dispiacere a voi e a Junghyun.»

Appena mi lasciano andare, torno nella mia stanza dove Jin è rimasto seduto sul letto ad aspettarmi.
«Vi hanno detto qualcosa?» Chiede subito, appena mi vede entrare. Gli faccio segno di stare in silenzio e chiudo la porta, prima di camminare verso di lui sedendomi sul letto.

«Jin...» Sospiro, prendendo le sue mani.
«Come mai siete così contento, signorino?»

«So che mi avevi detto di stare attento, ma oggi ho incontrato Taehyung.»
Lui sgrana gli occhi. «Oh signore Dio.» Si fa il segno della croce, congiungendo le mani.
«Non fare così, dovevo dirgli che era in pericolo.»

Mi guarda e sospira, appoggiando le mani sulle mie spalle.
«Io vi voglio bene, vi conosco da quando eravate un bambino e i miei cinque anni in più di voi, mi dicono che state facendo qualcosa che vi si rivolgerà contro. Ve lo chiedo perché ci tengo a voi, Jungkook, siete sicuro di star facendo la cosa giusta?»

𝓣𝓱𝓮 𝓢𝓹𝓪𝓻𝓻𝓸𝔀𝓱𝓪𝔀𝓴 𝓪𝓷𝓭 𝓣𝓱𝓮 𝓝𝓲𝓰𝓱𝓽𝓲𝓷𝓰𝓪𝓵𝓮|| TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora