7| L'amico dello sparviero

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Seokjin

Mi affaccio sulla porta della camera, del mio signorino.
Sospiro, vedendolo tra le coperte...ancora.

«Signoria.» Mi siedo accanto a lui, dopo aver chiuso la porta. «Dovreste mangiare qualcosa.» Dico, accarezzandogli la schiena.
Mi sempre sentito come un fratello maggiore nei suoi confronti.

Ricordo quando sono stato preso come suo servitore, avevo solo quindici anni e lui dieci.
So che sta male per quel Kim, sono sicuro che provi qualcosa di veramente profondo per lui.

È così sbagliato, è lo sparviero...un vero bandito che deruba anche alla sua famiglia ma lui sarebbe disposto ad andare contro tutti.

«Signorino, perché non uscite in giardino? Se volete vi accompagno a fare due passi.»
Lo vedo scuotere la testa mentre stringe di più le coperte.
«Stare tutto il giorno qui, vi farà male.»

Sono veramente preoccupato per lui. Da quando è tornato dal ruscello, non ha parlato ed è rimasto qui a piangere.
Taehyung, ha fatto qualcosa di assolutamente grande al cuore del mio padroncino.

«Kookie...» Sussuro per poi sospirare ed alzarmi. «Vado al mercato, vi comprerò quel dolce al cioccolato che vi piace tanto.»

Dopo aver detto queste parole, esco dalla sua stanza e scendo le scale.
«Seokjin.» La voce della signora Jeon, mi fa alzare gli occhi.
«Marchesa.» Faccio un inchino.
«Sai qualcosa di mio figlio? Ti ha parlato?»

«No, signora. È rimasto sdraiato senza neanche guardarmi.» Spiego, con un'espressione triste e preoccupata.
Sua madre sospira ed annuisce.
«Grazie lo stesso, Seokjin.» Dice, prima di allontanarsi per tornare dal marito.

Noto gli occhi del marchese Junghyun su di me, ma lo ignoro e vado verso le stalle per prendere un cavallo.
«Jin, devi andare al villaggio?» Domanda li stalliere ed io annuisco.
«C'è qualcosa che ti preoccupa?»
«Il marchesino, non parla da due giorni.»

Lui sospira e rivolge uno sguardo verso il cielo.
«Sarà per il matrimonio.» Fa spallucce. «Che rimanga fra noi due.» Si avvicina abbassando la voce. «Ma non penso sia semplice sposare un uomo che ha trent'anni in più di te.»

Annuisco. «Hai perfettamente ragione.»
Mi lascio uscire l'ennesimo sospiro della giornata e salgo sul cavallo, per andare verso la piazza del mercato in paese.

Il mio povero signorino...vorrei tanto che tornasse a sorridere come prima, da quando conosce quel Kim è cambiato così tanto. Il piccolo Jungkook, ora non è più tanto piccolo. Ormai è un ragazzo che sa cosa vuole nella vita, ma temo che l'uomo che desidera non possa averlo.

Penso si sia innamorato. Anche se non vuole ammetterlo, anche se si ostina a dire che non è così...io posso vedere i suoi occhi luccicare, quando si parla di lui.
Solo Dio sa a cosa lo porterà quest'amore, dev'essere così difficile la vita dei nobili.

È davvero disgustoso che debba sposare un uomo di trent'anni più grande, anzi di più.
Jungkook ha solo diciotto anni, non sa niente di queste cose è solo un ragazzino. Il suo sposo ha sessant'anni.

Appena arrivo al borgo scendo da cavallo, legando la corda ad un paletto e mi fermo difronte alla chiesa.

Entro e mi inginocchio ad uno dei banchi. Mi faccio il segno della croce e sospiro.
«Dio per favore, aiuta Jungkook. Ti prego, rendilo felice, lui ne ha tanto bisogno ed io non posso vederlo così. Ti supplico, permettigli di amare chi vuole.»
«Nel nome del padre del figlio e dello spirito santo. Amen.» Sussuro, per baciare la mano ed alzarmi.

𝓣𝓱𝓮 𝓢𝓹𝓪𝓻𝓻𝓸𝔀𝓱𝓪𝔀𝓴 𝓪𝓷𝓭 𝓣𝓱𝓮 𝓝𝓲𝓰𝓱𝓽𝓲𝓷𝓰𝓪𝓵𝓮|| TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora