Capitolo 20 ~Era il momento di agire~

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Pov Kate:

Bene.
Ora avevo attirato anche l'attenzione di Klaus su di me.
Peggio di così non può andare.

Dopo aver ascoltato quella conversazione mi avviai verso casa mia con mille pensieri per la testa.
Dovrei affrontarli?
Si ricorderanno di me?
Kol si ricorderà di me?

Quando entrai feci le solite cose: cena, doccia e letto.
Finalmente potevo riposare e estraniarmi da tutto questo almeno per qualche ora.

******

Il giorno dopo mi alzai in malo modo, e si sa, il buongiorno si vede dal mattino e questo é iniziato di merda.

Uscii di casa alle 7 per fare una corsetta mattutina.
Il vento fresco era stupendo, mi faceva svegliare completamente ma al contempo mi faceva rilassare.
Gli uccellini si erano svegliati, e come sapete, li odio, preferisco di gran lunga il silenzio.
La mattina queste strade non sono molto popolate ed é una vera fortuna per me, non avrò nessuno che mi rompa le palle giá di primo mattino.

Arrivai dinnanzi ad un parco.
Decisi di fermarmi e prendermi una pausa così da godermi un po' questa giornata.
Si vedevano solo le nuvole in cielo.
Le uniche che mi tenevano compagnia in questo luogo deserto.

Dopo circa una quindicina di minuti vidi un'ombra venire da questa parte.
Non saprei distinguerlo ma di sicuro sta venendo verso la mia parte.
Era Elijah, il fratello di Klaus.
E ora cosa avrei dovuto fare?
Far finta di niente?
Si, perché in realtà nessuno degli originali sapeva della mia esistenza quindi è come se non lo conoscessi.

Eli: Mi scusi signorina- disse avvicinandosi verso di me- potrei sedermi accanto a voi?
Sempre educato, la mania di essere impeccabile non passerà mai.
Io: Si, certo.- risposi spostandomi leggermente per potergli dare la possibilità di sedersi.

Anche dopo decenni rimarrà sempre lo stesso, tutto il contrario di Nik o Kol.- pensai ridendo

Eli: Per caso ci conosciamo o ci siamo già visti da qualche parte?- domandò ad un tratto analizzandomi.
Io: No, non mi sembra, perché?- risposi cercando di essere più garbata possibile.
Non dovevo far trapelare nessuna emozione.
Eli: Ha un viso molto familiare, tutto qua- rispose guardandomi negli occhi- ma sicuramente mi sarò sbagliato- finii facendo un sorriso.

Io: Qual é il tuo nome?-
Beh, meglio iniziare una conversazione che rimanere in questo silenzio imbarazzante.
Eli: Oh si scusatemi, sono Elijah Mikaelson, un onore- disse prendendo la mia mano e lasciandoci un leggero bacio sopra.
Io: Un piacere fare la vostra conoscenza Elijah. Vedo che siete l'unico gentiluomo al giorno d'oggi che si preoccupa di trattare una donna nel modo giusto- dissi ridendo.

Sembrava di essere ritornati alle vecchie modalità.

Eli: Si, sono un uomo
all'antica. E invece qual è il vostro nome?
Io: Sono Kate.
Eli: Bene- disse alzandosi- é stato un onore fare la vostra conoscenza ma credo- iniziò guardando il suo orologio- che sia ora di andare per me,  spero di rivederla presto.
Se ne andò dopo aver ripetuto lo stesso baciamano di prima.

Io invece sono più che sicura che ci rivedremo presto Elijah.

Pov Elijah:

Sono convinto di aver già visto da qualche parte quella fanciulla.
Ha qualcosa di troppo familiare.

Con questi pensieri mi avviai verso la mia casa.

Klaus: Finalmente sei tornato fratello, la riunione era 20 minuti fa e tu non fai mai ritardo.- disse mio fratello scendendo dalle scale.
Io: Rebeka c'è?
Klaus: No, non é ancora arrivata.
Io: Allora perché dici che sarei solo io il ritardatario?- chiesi alterandomi leggermente.
Klaus: Sappiamo tutti come é fatta Rebeka, da lei posso aspettarmi dei ritardi, ma non da te- disse guardandomi seriamente negli occhi- c'è sempre un motivo dietro ogni cosa che fai, caro fratellino.

The Misterious Girl // Kol Mikaelson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora