Attori nel capitolo
Mark Siwat
**MEW POV
Quel lunedì arrivò un po' troppo presto. Domenica avevo studiato tutto il giorno visto che il giorno prima Gulf mi aveva tenuto in giro fino a tardi.
Sospirai tirandomi a sedere sul letto. Mi sentivo stanco morto e non avevo la minima voglia di alzarmi, ma erano le sette e la prima lezione iniziava alle nove. Dovevo semplicemente muovermi.
Tirai indietro le coperte prendendo il cellulare tra le mani. C'erano un sacco di notifiche nella chat che avevo con Sammy, Earth e Captain e andai a controllare che non fosse successo nulla di grave.
Rettifico. Qualcosa di grave è successo, ma non a loro.
La chat era invasa di foto mie e di Gulf mentre mangiavamo al ristorante vicino al mio dormitorio, e poi di noi all'acquario. Alcune foto nemmeno capivo come diavolo le avessero scattate, visto la poca luce all'interno dell'acquario.
Il nervoso mi invase completamente il corpo. Quello era sicuramente tutto uno stratagemma di Gulf! Faceva parte del suo piano per farmi diventare lo zimbello dell'università.Accidenti! Meno male non dovevo più stare ai suoi giochi.
Bravo Mew, complimenti!
-Mew com'è stato questo date?!- scrisse Sammy con tanto di cuoricini.
Sbuffai lasciando il telefono sul comodino. Non avevo nessuna voglia di rispondere a quei messaggi. Mi feci una doccia veloce e subito dopo mi cambiai con la divisa.
Quando ripresi in mano il telefono, l'icona di Facebook era invasa di notifiche. Cliccai sopra pensando si trattasse del profilo dedicato al club di musica quando mi resi conto che in realtà erano un sacco di richieste di amicizia, oltre che tag in una pagina.
La Cute Boy, per la precisione, dove tutte le foto mie e di Gulf erano state postate con tag e descrizione di tutto quello che stavamo facendo.
Per poco non mi misi a gridare da solo in mezzo alla stanza. Decisi di mettere via il telefono e fingere di non aver visto niente. Arrivai dunque in università parcheggiando al solito posto, dirigendomi verso la caffetteria senza guardare nessuno.
Quando mi sedetti al solito tavolo però, mi resi conto che di nuovo tutti stavano guardando me.Cominciavo ad odiare tutta quella popolarità!
"Mew!" disse Earth sedendosi poco dopo di fianco a me. "Queste foto sono meravigliose!" continuò mostrandomi altre immagini mie e di Gulf. Una in particolare attirò la mia attenzione, in cui Gulf mi stava probabilmente guardando ma con il volto serio, senza nessuna traccia di un sorriso, decisamente strano visto l'euforia di quel giorno.
La cosa altrettanto strana fu il battito del mio cuore in quel momento.
Quel volto così tranquillo e intento a fissare il mio mi fece una strana sensazione. Il cuore iniziò a battermi un po' troppo in fretta e dovetti distogliere lo sguardo per riuscire a calmarmi.
Che diavolo sta succedendo?
"Come mai sei tutto rosso?" chiese Captain sedendosi di fronte a me.
"EH?!" risposi di colpo.
I due si misero a ridere senza rispondere e io decisi di lasciar perdere e andare a prendermi qualcosa da mangiare, quando la figura di Gulf si parò davanti a me.
"Ho già preso io." disse posando sul tavolo un vassoio con due piatti di riso e pollo con verdure, più due bicchieri d'acqua.
"Abbiamo bevuto troppe cose dolci. Meglio bere solo acqua stamattina." continuò sedendosi e tirandomi per un bracciò.
Sospirai sedendomi di nuovo al mio posto, mentre Gulf mi mise davanti il piatto caldo.
Se prima le persone si limitavano a guardarci, ora erano passati al livello successivo, ossia farci foto senza nessun ritegno.
"Non ci pensare. Prima o poi succederà qualcosa di più interessante e noi finiremo in secondo piano!" disse Gulf mangiando poi un boccone.Non risposi.
Sapevo perfettamente che eravamo il gossip del momento, ma non volevo essere lo zimbello dell'intera università. Ero così abituato a farmi i fatti miei che non sopportavo l'idea di essere al centro dell'attenzione. Avevo avuto la mia dose di notorietà con il contest di moon e star, ed era stato un periodo difficile da superare. Nonostante non avessi vinto, tutti cercavano di avvicinarsi a me e provare a fare amicizia solo perché in quel momento ero famoso.
Che odio.
"So che tutto questo non lo sopporti. Mi dispiace. Speravo che fuori dall'università nessuno ci avrebbe notato. Ma la tua fama ti precede."
"La mia?!" risposi indignato. "Sei tu l'Head Hazer non io."
Gulf sorrise riprendendo a mangiare. Non parlammo per un po', anche se Earth iniziò a blaterare qualcosa sul fatto che Fluke non gli stava rispondendo.
"Da quando andate d'accordo? Non ci hai più detto nulla infatti. Pineare era a farsi i fatti suoi con il fidanzato." disse Captain, smettendo di scrivere al cellulare.
"Oh. Tutto a posto. Mi ha detto esplicitamente che non è interessato a Kao e quindi ho deciso di abbassare le armi per un po'. Inoltre stiamo parlando del festival mica di altro..."
Sentii Gulf fare uno strano verso sottovoce, ma poi pensai semplicemente di essermelo sognato visto che i miei amici non si accorsero di nulla. Mi voltai verso di lui cercando di capire qualcosa dal suo atteggiamento, ma lo vedi semplicemente mangiare con gusto.
Strano.
In quel momento si parò davanti a noi un ragazzo a me sconosciuto, dalla pelle chiara e lo sguardo serio.
Indossava anche lui jeans e maglietta, più una camicia a mezze maniche blu scura. Questo mi fece capire che non faceva parte della facoltà di Gulf, visto che la loro camicia era rossa.
Gulf alzò lo sguardo verso di lui e parve decisamente scocciato. Appoggiò le posate nel piatto ormai vuoto e rimase ad aspettare che l'altro facesse qualcosa. Questo si sedette davanti a Gulf senza aspettare che nessuno di noi lo invitasse a farlo.
"Gulf... finalmente ti ho trovato." disse questo appoggiando il gomito destro sul tavolo.
Gulf fece solo un ghigno senza dire altro. Sembrava decisamente irritato, più di quanto era stato al nostro primo incontro.
"Lo sai che lui vuole una risposta. Stai per caso scappando?" continuò il misterioso ragazzo. Un sorriso strano si formò sul suo volto.
Strinsi i pugni. Quel ragazzo non mi piaceva per niente.
"Si dice in giro che ti sei messo a provarci con i ragazzi..." e subito dopo si voltò verso di me, schioccando la lingua sul palato.
I suoi occhi erano davvero fastidiosi e cercai di mantenere la calma. Ero una persona tranquilla e gentile, ma avevo imparato a fare a botte alle superiori, dove i bulletti erano sempre in agguato. I miei muscoli non erano di certo lì per bellezza.
Gulf sembrò irrigidirsi di più e subito dopo sbatté una mano sul tavolo. Quasi tutti gli studenti presenti in caffetteria si voltarono verso di noi.
"Mark." disse Gulf. "Guardalo ancora una volta e ti spacco i bei denti che hai... e non credo tu voglia mettere di nuovo l'apparecchio."
Mark sospirò chiudendo e riaprendo gli occhi come un divo del cinema. "Peccato sai? E' proprio il mio tipo. Mi chiedo come faccia a essere il tuo però."
"Domani alle 15, nel parcheggio di ingegneria. Quello della zona D." rispose Gulf con i pugni sempre più stretti.
"Perfetto. Non porterei il tuo ragazzo però. Credo sia anche il suo preferito..." disse Mark alzandosi dal nostro tavolo e andandosene via, lasciando che tutti gli studenti lo fissassero mentre percorreva la stradina che usciva dalla caffetteria.
"Che diavolo Gulf! quello è Mark di Ingegneria industriale!" disse Captain con stupore."Non è la stessa facoltà?" chiese Earth perplesso.
Anche io mi ero posto la stessa domanda. Sapevo che la facoltà di Ingegneria comprendeva un sacco di indirizzi diversi, ma che il SOTUS unisse tutti sotto lo stesso codice di comportamento.
"No. Ingegneria Industriale è l'unica che ci fa la guerra da sempre. Non partecipano al SOTUS perché hanno un loro metodo di addestramento iniziale. Essendo uno degli indirizzi con più iscritti ogni anno, può permettersi di fare ciò che vuole e anche di farci la guerra." rispose Gulf con ancora il nervoso addosso.
"Chi è che vuole una risposta? Con chi devi vederti domani?" domandai io subito dopo.Gulf mi sorrise accarezzandomi una mano. Quel tocco mi fece tremare anche se impercettibilmente.
"Non preoccuparti per me, ok? E' una questione di Ingegneria. Meglio che vada adesso." disse alzandosi dal nostro tavolo.
Lo fermai per un polso. "Dimmelo."
Lui negò. "Non ti devi preoccupare ok. Solo, stai lontano da quel tizio."
Sbuffai alzandomi in piedi. "Lo sai vero che sono alto quanto te e ho forse più muscoli di te?"
Gulf sorrise. "Oh sì. Me ne sono accorto e la cosa non mi dispiace. Anzi. Quando mi farai vedere questi muscoli?" disse indicando i miei addominali.
Gli tirai una manata sulle dita rimettendomi a sedere. "Sei proprio un demente..."
Gulf fece spallucce dandomi una pacca sulle spalle. "Ti scrivo dopo. Ciao ragazzi"
"Ciao Gulf!" salutarono Earth e Captain.
Io rimasi a fissarlo mentre se ne andava. Le ragazze presenti in caffetteria gli scattarono alcune foto al culo e sentii dentro di me un senso di fastidio strano.
Ripensai a Mark e alle sue parole, oltre al modo in cui mi aveva guardato. Lo avrei preso a pugni lì davanti a tutti e questo mi fece preoccupare. Da quando sentivo il bisogno di comportarmi come un barbaro?
"Captain... tu sai perché gli studenti di Ingegneria Industriale sono in lotta con gli altri?" chiesi curioso.
Captain ci pensò. "White mi ha detto che è qualcosa che dura da troppo tempo e che in realtà nessuno lo sa. Gli studenti di Ingegneria Industriale pensano che il SOTUS non serva a nulla e dovrebbero utilizzare metodi diversi per la disciplina delle matricole. Le loro prove sono molto più dure. Non so altro."
Dopo le lezioni di quella mattina decisi di nascondermi di nuovo in libreria. Il progetto di disegno era più duro di quanto pensassi e avevo bisogno di spazio per organizzarlo. Sammy era dispersa al club di teatro, mentre Earth e Captain si erano diretti al club di musica per aiutare alcune matricole.
Quando mi sedetti al tavolo con i fogli e i miei strumenti, mi resi conto che avevo dimenticato il libro più importante.
Sbuffai dirigendomi verso la corsia dedicata ad architettura, sperando che una copia di quel libro di testo fosse anche lì. Tornare in dormitorio a prenderla non sarebbe stata una buona idea! Con il traffico ci avrei perso solo delle ore.
Ero quasi sul punto di arrendermi quando qualcuno mi porse il libro che stavo cercando.
"Ehi grazie!" disse guardando quel ragazzo.
Era più basso di me di un po' di centimetri e un sorriso davvero simpatico. La pelle era poco più ambrata della mia, ma la cosa che attirò la mia attenzione fu la camicia a mezze maniche blu che indossava.
Ingegneria Industriale.
"Di niente. Ho visto che guardavi proprio nello scaffale da cui l'ho preso e ho pensato ti servisse. Ho finito proprio ora di usarlo..."
"Ah. Grazie allora." dissi prendendo il libro e spostandomi per tornare al mio posto.
"Scusami..." mi chiamò di nuovo quel ragazzo. "Sei Mew per caso?" chiese curioso.
Sbuffai. "Sei uno degli amici di Mark? Se pensi di potermi dare fastidio ti sbagli di grosso. Sono in grado di difendermi da solo. Non credere che io abbia bisogno di Gulf per prenderti a pugni."
Il ragazzo rise coprendosi il viso con una mano. A guardarlo bene non mi sembrava per niente uno studente dell'università. Era basso, poco muscoloso e con un viso da bambino.
"Io non c'entro nulla con Mark e la sua banda. Davvero. A differenza delle altre la nostra facoltà obbliga tutti gli studenti, dal secondo anno in poi, ad avere la camicia blu."
Annuii un po' perplesso. Alcune regole erano davvero assurde. Già solo il fatto che gli studenti di ingegneria potessero vestirsi come volevano, mentre tutti gli altri dovevano indossare i pantaloni neri e la camicia bianca con il cravattino, era un'ingiustizia belle e buona.
"In realtà volevo chiederti una cosa..." disse il ragazzino nuovamente, guardandomi stavolta dritto negli occhi.
"Dimmi."
"Ecco. Puoi darmi lezioni di chitarra privatamente? Non posso unirmi al vostro club perché è contro le regole della nostra facoltà. Abbiamo i nostri club, ma non esiste quello di musica e ho dovuto scegliere quello di calcio."
"E perché proprio io scusami?" domandai perplesso. "Captain è molto più bravo di me con la chitarra. Ci sono anche un sacco di senior che insegnano nel nostro club."
Il ragazzo sospirò guardando verso il basso.
E' tutto decisamente così strano.
"Beh sei il primo che ho incontrato e alcuni miei amici di altre facoltà mi hanno detto che dai lezioni private. Devo fare una sorpresa alla mia ragazza. Ho già le basi, vorrei solo migliorare un po'!"
Non sapevo cosa rispondere ma alla fine non mi sembrava una richiesta così assurda. Non era la prima volta che qualcuno mi chiedesse delle lezioni private perché non aveva tempo di unirsi al club. Inoltre, due soldi in più mi avrebbero anche fatto comodo.
"Va bene... scusa come ti chiami?" domandai curioso.
Lui sorrise di nuovo e dovetti trattenermi dall'arruffargli i capelli per quanto fosse tenero. Mi ricordava Ohm qualche anno fa. Ok forse diversi anni fa, visto che ormai era quasi più alto di me quello stronzo di mio fratello.
"Ae. Mi chiamo Ae."
"Piacere Ae. Io sono Mew, anche se lo sai già. Quando vuoi iniziare con le lezioni?"
Sorrise di nuovo. "Stasera sei libero?"
**
Canzone nel titolo
Mark
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I don't Care
FanfictionQuando il club di nuoto inizia a infastidire quello di musica, Mew non può starsene in disparte, nonostante non sopporti assolutamente ritrovarsi al centro dell'attenzione. Tra segreti scottanti, amori non corrisposti, un festival da organizzare e...