23. SOMEONE LIKE U

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 MEW POV

Dopo lo scherzo che avevo fatto a Gulf, ci misi un po' a farmi perdonare, ma alla fine passammo il restante pomeriggio a ridere e scherzare, oltre che parlare di noi.

Avevamo deciso di ricominciare da capo quindi parlammo per così tanto tempo che ci passò di mente di cucinare e allora ordinammo della pizza d'asporto, mangiando sul letto e rimanendo abbracciati per tutto il tempo.

Avevo scoperto così che Gulf aveva anche una sorella maggiore, Baifern, già sposata e con due figli di tre anni. 

Suo padre invece, gestiva un'officina e un salone di auto, mentre sua madre era una maestra d'asilo.

Gulf era un amante dei cibi piccanti, mentre io riuscivo a sopportarli ben poco. Amava il sushi e gli piaceva il calcio.

Nella musica non avevamo grandi problemi. In un certo qual modo ci trovavamo su molte band tailandesi, oltre che cantanti vari. Gulf mi aveva poi svelato il fatto di aver ascoltato un sacco di canzoni di Boy Sompob, dopo che avevo suonato una sua canzone al Contest di Moon e Star.Non ce lo vedo proprio a canticchiare le track romantiche di Boy!

Ero rimasto a dormire da Gulf, o meglio, ci eravamo praticamente addormentati e messi successivamente comodi sotto le coperte. Era comunque troppo tardi per tornare a casa quindi non me ne preoccupai.

Quando lo sentii gemere sotto le coperte era già troppo tardi per provare a svegliarlo. Fece tutto da solo e semplicemente lo presi un po' in giro, anche se per colpa sua dovetti pensare a tutto tranne che al fatto che fosse in bagno a farsi una doccia.

Che diavolo. Stai a cuccia!

Domenica arrivò troppo presto, insieme alla chiamata di Captain che mi ordinò di muovermi e portare le mie chiappe all'area del festival.

Quando chiusi la chiamata, la faccia imbronciata di Gulf mi si parò davanti. Io sorrisi, comprendendo immediatamente quale fosse il problema.

Eravamo seduti al tavolo intenti a fare colazione, quindi mi spostai con la sedia mettendomi di fianco a lui, il quale mise le braccia conserte e guardò verso la finestra, quindi dall'altra parte rispetto a me.

Gli accarezzai una guancia, beandomi di quel faccino arrabbiato. Non potevo fare a meno di adorarlo visto che per la maggior parte del tempo, Gulf, manteneva uno sguardo da assassino.

Stupido SOTUS e stupidi Hazer.

"Non arrabbiarti. Devo fare il mio lavoro in fondo, sono il Presidente... devo dare il buon esempio."

"Non attacca, Mew." rispose lui scocciato.

Mi avvicinai quindi alla sua guancia, respirando contro la sua pelle, toccandolo con il naso. Lui si allontanò di poco, fingendosi infastidito dal mio tocco, ma lasciandosi anche sfuggire un lieve sorriso.

"Smettila..." continuò l'Head Hazer toccando con la forchetta i rimasugli di cibo nel piatto.

"Lo sai che non posso evitarlo. Captain mi ha detto che Nat non c'è..."

"Mew, se vengo lì e Nat è con voi... metto in moto tutto il gruppo degli Hazer e ti faccio passare la voglia di scherzare."

Sospirai alzando gli occhi al cielo. Perché doveva partire in quarta con le minacce? Era peggio di Ohm in fatto di gelosia e avrei dovuto tenerlo bene a mente.

"Facciamo così. Se, per un motivo causale, Nat decidesse di venire ad aiutarci, ti giuro che sarai il primo ad essere avvisato. Ma poi ci sarà anche Pineare quindi, potrai chiedere anche a lei..."

Gulf sbuffò, smettendo di dar fastidio al cibo. Mi guardò negli occhi subito dopo, mostrandomi un volto più rilassato di prima.

"Non importa. In fondo devo avere fiducia in te... giusto? Se continuo con questa ansia, finirò per chiuderti in una stanza e non farti più uscire."

"Lo sai vero... che non mi dispiacerebbe?" dissi dandogli un bacio sulle labbra.

Gulf rispose immediatamente al mio bacio, accarezzandomi la nuca ed emettendo dei leggeri sospiri.

Ci staccammo poco dopo, già troppo accaldati.

"Vado... a farmi la doccia ,ok?" dissi alzandomi dalla sedia, avviandomi velocemente verso il bagno.

Quando chiusi la porta, mi ci appoggiai con la schiena, guardando con sconforto il danno che quel bacio mi aveva procurato.

Che diavolo!

Ok. Ero un novellino sotto molti punti di vista. Non aver mai avuto un ragazzo, o una ragazza, non mi sembrava poi chissà quale problema. Ma ora il problema lo stavo riscoprendo a mano a mano che passavo il tempo in compagnia di Gulf.

Il suo sguardo mi metteva sempre un'eccitazione strana addosso, che a malapena riuscivo a gestire da solo figuriamoci con lui di fianco!

Ogni volta che ci baciavamo poi era sempre peggio. Il mio corpo mi mandava dei segnali, ma io cercavo in tutti i modi di non coglierli.

Sarò un novellino, ma so come nascono i bambini!

Avevo una vaga idea di come sarebbero andate le cose, una volta che avessimo approfondito la nostra relazione.

Il punto era, come procedere poi, una volta iniziato? Chi avrebbe fatto la prima mossa? Come si doveva reagire a quella mossa? Chi avrebbe fatto cosa e come?

Merda.

Ho un assoluto bisogno di parlare con qualcuno con più esperienza di me!

Mi resi conto in quel momento che il mio fratellino ne aveva molta più di me, ma ovviamente non lo considerai nemmeno per un secondo.

Earth non era nemmeno da mettere tra le opzioni. Idiota com'era avrebbe potuto solo dirmi di saltare addosso a Gulf e fare festa.

In realtà avevo un po' di timore a parlarne con i miei amici, visto che non erano a conoscenza del fatto che fossi vergine.

Non me ne vergognavo, ma allo stesso tempo non lo sbandieravo nemmeno in giro.

Quando arrivai vicino all'area del festival, Captain mi investì con le cose da fare e non ebbi il tempo di pensare a nulla. Scrissi un messaggio veloce a Gulf e mi misi subito all'opera.

Le band avevano finito le prove, ma mancavano ancora tutte le sedie per gli spettatori, da montare gli stand per gli sponsor, capire dove puntare le luci, sistemare la postazione del tecnico dell'audio, controllare che sul palco non ci fossero zone pericolose o fili intrecciati, sistemare tutti i vari strumenti e amplificatori sotto i teli idrorepellenti per evitare danni in caso di pioggia, e infine, guardare la fine dei lavori da sotto il palco.

Fu un lavoraccio e passammo almeno quattro ore intense senza nemmeno parlare, se non del lavoro che stavamo svolgendo.

Quando ci buttammo a terra per mangiare, Captain era troppo impegnato ad amoreggiare con White, che evitai di domandargli qualcosa.

Avevo deciso che sarebbe stato lui il mio mentore, ma la situazione richiedeva una certa riservatezza, oltre che calma.

Quando mi alzai per scrivere a Gulf che a breve avrei finito, Sammy si alzò di botto ricordandoci il test di lunedì di disegno tecnico.

Imprecai tra me e me. Non aprivo un libro da troppo tempo quindi mi ritrovai incastrato in una serata studio in biblioteca.

Quando avvisai Gulf della cosa, mi rispose con la gif di un gattino altezzoso, ma poi disse che il test era importante e di studiare il più possibile.

Gli scrissi più volte nel corso della serata, anche quando lui andò a dormire, tanto non teneva la vibrazione né la suoneria accese la notte.

Mi svegliai lunedì con il cervello praticamente distrutto, trascinandomi in università senza forze. Mi resi conto che anche Sammy, Earth e Captain erano nella mia stessa situazione, ma affrontammo comunque il test con forza, uscendone vincitori.

Forse.

Quando ci sedemmo a mangiare, senza nemmeno farlo apposta, Sammy decise di unirsi a Pineare per un pranzo "solo donne", stufa probabilmente di passare il tempo con noi ragazzi. Earth invece disse di dover assolutamente aiutare Fluke con gli sponsor per il festival.

Sbaglio o questa scusa l'aveva già usata?

Non mi preoccupai più di tanto visto che il mio piano per rimanere da solo con Captain era riuscito e senza nemmeno dover fare effettivamente qualcosa!

Mangiammo in silenzio, stremati dallo studio e dal test, quando piano piano le persone intorno a noi se ne andarono dalla caffetteria, lasciandoci così un po' di "privacy".

"Senti..." dissi iniziando il discorso.

Captain mi guardò perplesso, mettendo subito via il cellulare. Non ero una persona che iniziava discorsi, soprattutto con la parola "senti."

"Cosa succede?" domandò. "Da quello che ho capito, ora tu e Gulf state insieme, no? Mica avete discusso... di nuovo?"

"No. Nel senso... stiamo ricominciando... ma non stiamo insieme. Ohi. Più o meno." balbettai senza trovare le parole giuste da usare.

"Mew... santissimo Signore, avete 19 anni mica 14! Dovete proprio mettere i puntini sulle i?"

Sbuffai. Era importante in certi casi mettere i puntini sulle i...

"Sì. Ma non è questo il punto... stiamo bene e... niente."

Captain fece un sorriso malefico, probabilmente già al corrente di ciò che sarei andato a chiedergli di lì a poco.

"Eppure sei qui a parlarne con me... state bene, ma sembri avere dei dubbi. Qual è il problema Mew?"

Sospirai.

Era più difficile di quello che temevo, ma era l'unica soluzione che mi era venuta in mente e probabilmente non avrei potuto pensare a niente di meglio.

"Ecco... quando due persone stanno insieme... oltre all'affetto, cresce anche... qualcos'altro..."

Captain sorrise di più, ma non mi fermò, probabilmente interessato a come avrei potuto scavarmi di più la fossa con le mie parole.

"Insomma... tu e White..."

Scoppiò definitivamente a ridere, fortunatamente senza attirare l'attenzione di nessuno.

"Sei fantastico..." disse asciugandosi le lacrime. "Nemmeno Earth arriverebbe a tanto..."

Sbuffai. "Io ho un problema e sto chiedendo a te... puoi per favore renderti utile?"

Lui annuì con convinzione. "Sono onorato di poter servire il mio Re. Per la prima volta mi chiedi consiglio e io ti servirò bene, promesso..."

Io alzai gli occhi al cielo perplesso. Avevo davvero così pochi amici da dover chiedere per forza a lui?

"Allora, visto che immagino tu sappia almeno le basi... direi che la prima cosa da fare è chiarire come vuoi agire..." disse lui mettendosi comodo con i gomiti sul tavolo.

Io lo guardai senza capire. Che diavolo intendeva?

"Mew... sei la moglie o il marito?" disse di nuovo Captain, leggermente allibito dalla mia ignoranza.

"Eh? Devo scegliere ora? Ma perché poi.. che senso ha?"

Lui sospirò dicendo qualcosa sul fatto che fossi un caso irrecuperabile, per poi fissarmi con insistenza. "Sei attivo o passivo? Lo dai o lo ricevi? Lo infili o te lo fai infilare!"

"OK. OK! Stop! Ho capito. Non c'è bisogno di esagerare!"

"Ah no?"

"No... comunque, io non lo so!"

Lui mi guardò sempre più sconfortato. "Ma come non lo sai?!"

"Che diavolo ne so. Non si può fare a turno? Ohm e Kao sono reverse, o come accidenti si dice..."

"KAO E OHM SONO REVERSE?!" gridò Captain impallidendo.

Gli tappai la bocca subito dopo. "Stai zitto deficiente."

"Ma è sensazionale! Quei due?! Oddio! Dovrò dirlo a White..." rispose di nuovo ridacchiando.

"Ma ora devi aiutare me! Per caso tu....?"

"Davvero me lo stai chiedendo?" domandò Captain arricciando le labbra.

Sospirai. "Senti. Hai praticamente capito che sono vergine... puoi anche dirmi che fai con White. Per favoreeee."

Captain sembrò pensarci su un pochino, ma poi alzò le spalle e mandò un messaggio con il cellulare. Pensai che avesse deciso di evitare il confronto, ma quando una notifica arrivò sul suo telefono, Captain sorrise, rimettendolo sul tavolo.

"White mi ha dato l'ok per parlartene. Noi siamo reverse... ma lo siamo sempre stati. Non ci siamo mai domandati se la cosa andasse bene o meno. Ci piaceva così. Per questo ho voluto domandartelo prima, per sapere se avevi già in mente qualche idea o meno..."

"Vorrei averne delle idee, Captain! Ma non ne ho! Ci sono solo mille pensieri che mi fanno vergognare di esistere!"

"Ma è del tutto normale... anche se mi pare assurdo che uno come Gulf possa eccitarti in questa maniera... ma va beh."

"Ehi... che hai contro Gulf, eh?!" risposi a tono stringendo i pugni.

"Niente, niente. È perfetto per te. Detto questo, devi assolutamente organizzarti, Mew. Preservativi e... qualcosa per far "scivolare il tutto"."

Inorridii nel sentire le parole di Captain, ma era stato il consiglio migliore che avesse potuto darmi, oltre che un paio di video pornografici che mi passò sulla chat di Line.

"Porno gay? Sei serio?" domandai leggendo il titolo del file che mi aveva inviato.

"Perché, no? Ogni tanto io e White li guardiamo insieme per ravvivare la serata e-"

"Ti prego. NO. Non dirmelo!"

"Ma è utile per voi! Lasciami spiegare un secondo."

"Captain, STAI ZITTO!"



**



Martedì mattina mi avviai in università con l'intenzione di ammazzare Captain, visto i venti video porno gay che mi aveva continuato a passare la sera prima, quando la figura di Gulf seduto al tavolo con i miei amici, mi fece tornare il buon umore.

Captain sei salvo, per ora.

Mi avvicinai sedendomi di fianco a lui, mostrandogli un sorriso intenso. Mi era mancato così tanto che avrei voluto baciarlo davanti a tutti.

"Buongiorno." gli dissi con felicità.

Gulf mi guardò con troppa serietà e notai il modo strano in cui i suoi occhi mi stavano fulminando.

Alt. Che ho fatto adesso?

"Noi andiamo in biblioteca!" disse Earth alzandosi di scatto, seguito da Sammy e Captain subito dopo.

Io guardai Gulf senza capire, mentre lui mi passò un piatto di pollo al curry sotto il naso. Potevo sentire quanto fosse piccante anche senza assaggiarlo.

Ok. Era incazzato.

"Domenica hai avuto da fare e poi dovevi studiare... lunedì hai avuto il test e poi un urgentissimo progetto da terminare... oggi hai altri impegni Mr. Architect?"

Sorrisi. Dovetti usare tutte le mie forze per evitare di arruffargli i capelli e baciarlo. Peggiorare la situazione in quel momento non era la cosa più adatta da fare.

Decisi di sorridergli e spostarmi verso di lui, poggiandogli una mano sul ginocchio. "Mi dispiace, davvero... giuro che ho finito con le cose da fare."

Lui alzò le sopracciglia annuendo, mostrando un finto interesse.

"Bene! Stasera allora vieni da me? Domani non hai lezione... Sammy mi ha già informato."

Quella ragazza! Accidenti a lei.

Gulf abbasso lo sguardo appena si rese conto della mia titubanza nel rispondere. Sembrò davvero rattristato e subito gli strinsi una mano, fregandomene delle ragazze che ancora ci scattavano foto.

"Stasera verrò da te. Vuoi che guardiamo un film? Ordiamo anche la cena?"

Lui arricciò le labbra, giocando distrattamente con una bottiglietta di tè appoggiata sul tavolo. "Non voglio obbligarti. Posso chiamare i ragazzi e fare una serata alcolica... tanto non ho lezione nemmeno io ..."

Sentii il mio cuore perdere un battito e successivamente sbattere violentemente contro il mio petto a velocità raddoppiata.

"Mai!" dissi a denti stretti . "Puoi essere Head Hazer quanto vuoi, ma non lo farai."

Gulf ridacchiò mordendosi il labbro inferiore. "Lo sai vero, che ho già giocato con loro..."

"Gulf?!" Quasi gridai, guardandolo con gli occhi dilatati per lo stupore. Che diavolo intendeva con "giocato"?

Rise di più senza nemmeno provare a trattenersi. "Intendo al gioco alcolico! Cavolo, come sei esagerato. Allora ci vediamo stasera?".

Io annuii, spostandogli la frangia all'indietro.

"Vieni da me per le sei, ok? Ora vado in classe. Buona giornata e buon pollo..." disse alzandosi subito dopo, dandomi una carezza sulla guancia, lasciando tutte le ragazzine dei tavoli vicino praticamente senza più un'anima.

"A dopo." risposi completamente ammaliato dalla sua figura.

Nel momento stesso in cui sparì dalla mia vista, mi resi conto che quella serata avrebbe dato il via a tutti i miei dubbi e timori.

E adesso? Che cazzo faccio? E poi... come diavolo lo mangio questo pollo al curry?!



**


Canzone nel titolo

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