GULF POV
Kao e Ohm mi guardavano fisso ormai da almeno venti minuti buoni. Avevo fatto in tempo a smettere di piangere, ridare il telefono a Ohm, fare la pipì e cambiarmi il pigiama con una tuta.
Sbuffai. "La volete smettere?" dissi scocciato.
Ohm arricciò le labbra. "Perché sei ancora qua?" domandò perplesso.
Che avrei dovuto fare? Mi stavo nascondendo, per quel motivo stavo ancora nella camera di Kao.
"Perché non stai correndo da P Mew?" ci provò nuovamente.
Sospirai. Ecco qual era il problema. Certo, ci sarei potuto arrivare anche prima, ma ero stanco, avevo dormito male e perdere tutte quelle lacrime mi aveva fatto andare in corto circuito il cervello.
"Seriamente Gulf. Che ci fai ancora qua? Lo hai letto il messaggio di Mew." disse Kao a quel punto.
Io annuii, ma non dissi altro. Avevo letto quel messaggio e il mio cuore era semplicemente esploso dalla felicità. Lo aveva scritto su Cute Boy e tutte le ragazze, che fino a poco prima si facevano la guerra tra loro, erano diventate una grande famiglia felice.
Gli hashtag con la scritto "MewGulf" erano praticamente ovunque, anche se il fatto che il mio nome fosse messo al secondo posto non mi fece per niente piacere. Anzi.
Io sono un Ingegnere. Ho la divisa. Ho il gear. E adesso anche una moglie.
Feci un altro sospiro posando la testa su uno dei cuscini. Probabilmente sì, sarei dovuto semplicemente correre da Mew e dirgli quanto fosse importante per me, ma per qualche assurdo motivo non ero riuscito ad alzarmi dal letto per andarci.
Non volevo dargliela vinta così presto. Ero intenzionato a farlo penare ancora un po', visto il tempo che avevo passato a piangere tra le coperte di Kao.
"P Gulf... lo sai vero, che quello che ha scritto il messaggio è mio fratello." disse Ohm attirando la mia attenzione. "Ho accettato di non dire niente a P Mew, ma adesso è arrivato il momento di mettere le cose in chiaro. Ha fatto un gesto davvero grande, non ti pare? Per uno che odia essere al centro dell'attenzione..."
Già. Aveva fatto proprio un gesto meraviglioso. Era andato dove tutto aveva avuto inizio e aveva chiuso la bocca a tutti, mettendoci persino la faccia e chiedendo perdono.
Ohm aveva ragione. Non avrei mai potuto dargli torto, ma infondo ero Head Hazer, e si sapeva che gli Head Hazer erano soprattutto sadici.
Guardai Kao e Ohm parlare tra di loro a bassa voce. Ogni tanto mi perdevo a fissarli, invidioso di come le cose tra loro fossero andate così bene.
Si erano conosciuti per caso, durante l'iscrizione al club di nuoto. Ohm era arrivato con calma e si era messo in coda, aspettando il suo turno per poter prendere i documenti per iscriversi. Io me ne stavo seduto su una sedia dietro lo stand delle iscrizioni, proprio davanti all'edificio sportivo. Di fianco a me c'era Kao, venuto ad aiutarmi visto che i miei amici si erano tutti dileguati nel nulla.
Che bastardi.
Quando Ohm fece la sua apparizione davanti a noi, Kao sembrò semplicemente perdere l'uso della parola, mentre il minore era rimasto a fissarlo con uno sguardo felino magnetico.
Mi sentii di troppo in quel momento, ma alla fine dovetti richiamare l'attenzione di entrambi, visto che la coda sembrava essere interminabile.
Ohm prese i documenti e se ne andò mentre Kao rimase a fissarlo per tutto il tempo. L'unica cosa che riuscii a dirmi fu: "Voglio mettermi con quel ragazzo."
Ero rimasto così interdetto, che la matricola successiva mi dovette chiamare almeno quattro volte prima che la sentissi.
Kao aveva già avuto due fidanzati in passato, entrambi più bassi di lui con un visino da angioletto e il fisico asciutto.
Ohm era esattamente il contrario: alto quanto Kao, spalle larghe, un viso che pareva quello di una tigre mentre puntava una preda.
Insomma, in quel momento non avrei scommesso nemmeno 100 bath su quei due e invece persi miseramente, perché Kao ebbe il coraggio di chiedere a Ohm di uscire, il quale accettò all'istante senza nemmeno pensarci.
Dopo quell'uscita ce ne fu un'altra, poi un'altra e successivamente un'altra ancora, fino a che non beccai Kao comprare preservativi in farmacia.
Seriamente?
Pensai un secondo a quella scena e poi guardai nuovamente Kao e Ohm seduti al tavolo, mentre il minore si era messo a dare finti baci sulla guancia del mio amico.
"Scusatemi..." dissi io mettendomi a sedere con le gambe incrociate.
I due si voltarono verso di me, come se non stessero facendo nulla di male in mia presenza. Ok, era il loro territorio quello e io ero semplicemente un estraneo, ma va beh.
"Volevo farvi una domanda..." dissi di nuovo.
"Certo P. Di cosa si tratta?." rispose Ohm, appoggiando il volto contro la spalla di Kao.
Mi guardai intorno, cercando le parole giuste, ma alla fine non trovai un suggerimento da nessuna parte. Mi tirai i capelli indietro e sorrisi.
"Davvero siete reverse?" chiesi genuinamente, come se gli avessi appena domandato che marca di shampoo usassero.
Sul volto di Ohm si creò un sorriso malefico, mentre Kao diventò rosso fuoco in meno di un secondo.
Non avevo mai toccato quell'argomento con lui, anche perché ci teneva davvero molto alla sua privacy.
Io no.
"Che diavolo Gulf!" sbottò Kao arrabbiato.
Ohm lo abbracciò in vita, lasciandogli dei baci sul collo. "Stai calmo. È solo curioso..." disse di nuovo, la voce più bassa del solito.
Kao impallidì guardando il suo ragazzo e io rimasi interdetto. Ohm aveva la capacità di attrarre chiunque addosso a sé con un solo battito di ciglia. Se fino a prima sembrava un gattino bisognoso di coccole, ora era una pantera, pronta ad azzannare la sua lepre.
"Smettila di guardarlo, Gulf!" quasi gridò Kao spazientito, rendendosi conto del mio sguardo puntato verso il suo ragazzo.
Io risi. Dovetti ammettere che Ohm era davvero bello, probabilmente quanto Mew.
Ok, non esageriamo adesso.
"Non avete risposto alla mia domanda..." gli feci notare.
Ohm ridacchiò di nuovo, guardando Kao con interesse. "Come glielo vuoi spiegare a tuo figlio... che ti piace quando ti sottometto?"
Kao semplicemente sbiancò... e io pure.
Mi sarei aspettato di tutto, ma non una frase del genere, specialmente da Ohm! Se lo avesse sentito Mew, probabilmente lo avrebbe rinchiuso in una stanza e buttato via la chiave.
"P Gulf. Hai cinque minuti per andartene di qua... oppure assisterai in diretta alla sottomissione del tuo amico..." mi intimò Ohm fissandomi con lussuria.
Presi tutta la mia roba e scappai in meno di tre secondi, allontanandomi da lì fino a che non mi ritrovai fuori dal dormitorio.
Non mi ero mai trovato in una situazione simile, ma alla fine me l'ero andata a cercare! Sapevo che Ohm non era un angioletto, ma non avrei mai pensato che potesse rivelarsi così sfrontato anche con me!
Rabbrividii cercando di non pensare a quei due in atteggiamenti volgari e mi avviai sconsolato verso il mio condominio, che fortunatamente era situato di fianco a quello di Kao.
Avrei potuto cercare riparo da Saint, ma evitai di infastidirlo con i miei problemi. Avrebbe smesso sicuramente di studiare e non potevo permetterglielo.
Feci i gradini con calma, salendo fino al terzo piano con più lentezza rispetto al solito. Non avevo voglia di stare da solo, ma allo stesso tempo avevo bisogno di pensare.
Cosa avrei dovuto fare a quel punto con Mew? Stavo davvero tirando troppo la corda?
Non mi aveva più scritto o chiamato e pensai che probabilmente stesse solo aspettando un mio segnale.
Per la prima volta avevo paura. Mi sentivo un debole per tutto il dolore che avevo provato, un ragazzino che piange per le sciocchezze. Non ero mai stato così e non avrei mai voluto diventarlo, ma Mew era entrato dentro il mio cuore con furia ed era diventato difficile competere con lui.
Volevo farmi vedere forte e coraggioso, ma alla fine ero scappato come un coniglio, incapace di prendere di petto quella situazione e chiedere semplicemente delle risposte.
Arrivai al terzo piano sconfitto, girando verso la porta della mia stanza, quando vidi la figura di qualcuno seduto proprio lì davanti.
Mew si alzò di scatto guardandomi con apprensione. Indossava ancora la divisa scolastica e in una mano teneva un mazzo di gigli bianchi avvolti da un fiocco.
Rimasi bloccato.
Mew guardò i fiori e poi me, sospirando leggermente. "I gigli simbolizzano la voglia di ricominciare da capo, in caso di problemi con una persona... io voglio ricominciare da capo con te Gulf, chiedendoti scusa e promettendoti di non metterti mai più in secondo piano."
Sentii di nuovo gli occhi bruciare e spostai il volto per non guardarlo. Perché doveva essere così perfetto in ogni cosa?
I suoi passi riecheggiarono sul pavimento e in un attimo me lo ritrovati vicino, mentre la sua mano si posò sul mio mento e mi spostò il viso verso di sé.
Incontrai i suoi occhi profondi, quegli occhi che avevo ammirato dal primo giorno che c'eravamo incontrati.
Fu come un fulmine a ciel sereno. Le sue labbra toccarono le mie in un bacio delicato, leggero, ma pieno di sensazioni forti.
Portai le braccia intorno al suo collo e mi avvicinai ancora di più al suo corpo, mentre la mano che mi teneva il viso andò a posarsi sulla mia schiena, stringendomi di più addosso a sé.Approfondii quel bacio, sentendo la sua lingua calda contro la mia. Finimmo ben presto contro la parete, incuranti di qualsiasi cosa, preoccupati solo di noi e di quel bacio bagnato.Sentii la sua mano libera finire sotto la mia felpa e sorpassare la maglietta, percependo così il tocco della sua mano sulla mia pelle.
Rabbrividii.
Gli toccai il collo, le spalle, scendendo sui suoi pettorali. Avrei potuto continuare se solo un rumore non mi spaventò, facendomi spostare da Mew, preoccupato quanto me.
Fortunatamente nessuno si era avventurato nei corridoi e io tirai un sospiro di sollievo, sistemandomi la felpa della tuta mezza alzata.
Presi si le chiavi e aprii la porta, facendo cenno a Mew di seguirmi. Quando entrammo nella stanza, gli tolsi delicatamente il mazzo di fiori di mano e presi l'unico bicchiere abbastanza grande che avevo, trasformandolo così in un vaso. Se fossero rimasti ancora senz'acqua sarebbero appassiti in un attimo.
Mew si avvicinò a me appena finii di sistemare i gigli e mi strinse le braccia in vita. Si appoggiò alla mia schiena e posò il mento sulla mia spalla, annusandomi così il collo.
Io sentii un brivido percorrermi la colonna vertebrale e in un secondo mi staccai da lui.
"Cosa c'è?" domandò preoccupato.
Negai sedendomi sul letto, attendendo il suo arrivo di fianco a me. Tutta quella situazione era surreale e avevo paura che, se avessi dato retta al mio istinto, avrei commesso sicuramente qualche madornale errore.
Mew mi spostò la frangia dalla fronte, sorridendo. Era proprio fissato con i miei capelli.
"Cosa ti frulla nel cervello?" domandò guardandomi divertito.
Io sospirai.
"Un sacco di cose..." risposi mettendo il broncio.
"Sei ancora arrabbiato con me? Ho detto a Nat che sono impegnato... lo so che fa parte del club, ma vedrai che non ci proverà più con me. Non dopo il mio post su Cute Boy."
Annuii. Avrei preferito che gli spezzasse il cuore, ma non potevo pretendere troppo da quello scemo tutto sorridente.
Da quando sorride così tanto? Perché non è rimasto l'asociale di sempre? Ah... colpa mia.
"Non è quello..." sussurrai, sperando che non mi sentisse.
Ma ovviamente mi sentì.
"Quindi cosa ti preoccupa? Non... non sei più sicuro di noi?" tentennò Mew.
Mi voltai verso di lui di scatto. "Non pensarlo nemmeno." sbottai. "Voglio solo fare le cose con calma..." continuai tornando a fissare il vuoto.
La mano di Mew mi toccò ancora i capelli e poi percepii le sue dita tirarmi una guancia con forza.
"Ahia!" quasi gridai, tenendomi con una mano la parte lesa.
Mew ridacchiò. "Stai per caso parlando del sesso? Perché non ti lascerò fare proprio niente mio caro Head Hazer! Per chi mi hai preso scusa...?"
Ma che cazzo...
Arricciai le labbra sentendo la faccia andare a fuoco. "Eppure non ti sei tirato indietro quando ti ho pregato di toccarmi..." lo rimbeccai, sentendomi un idiota allo stesso tempo.
Mi piace scavarmi la fossa da solo...
Mew sembrò tentennare e rimase in silenzio per un attimo. Poi i suoi occhi mi puntarono come se fossi un topo in gabbia. "Mi hai praticamente implorato Gulf..." sussurrò avvicinandosi a me, mentre io indietreggiai preoccupato sul materasso.
Con uno scatto Mew mi salii sulle gambe e così mi ritrovai sdraiato sul letto con lui addosso. Inutile dire che il mio cuore iniziò a battere violentemente. Se avessi potuto, sarei scappato a gambe levate.
"Come si dice Gulf... quello che dice l'Head Hazer è legge. Non sei contento che per una volta ho seguito le regole?"
"Stai.. zitto, Mew..." biascicai, quando il suo volto si avvicinò al mio collo, iniziando a lasciarmi baci bollenti sulla pelle.
Non volevo lasciarmi andare. Non era il momento giusto! Avevamo già saltato un sacco di tappe nei giorni precedenti e non volevo commettere altri errori.
Ma la bocca di Mew era forse l'ottava meraviglia del mondo.
Lo sentii scendere fino a baciarmi il pomo d'Adamo, mentre con le mani fece scivolare giù la zip della mia felpa. Tirò verso il basso la maglietta mordendomi la pelle, avvicinandosi pericolosamente a uno dei miei capezzoli.
Un gemito uscì dalla mia bocca.
Lui si fermò tornando a guardarmi, mostrandomi un sorriso sadico in pieno volto. "Forse hai ragione... meglio non correre troppo."
Lo ammazzo.
**
Canzone nel titolo
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I don't Care
FanfictionQuando il club di nuoto inizia a infastidire quello di musica, Mew non può starsene in disparte, nonostante non sopporti assolutamente ritrovarsi al centro dell'attenzione. Tra segreti scottanti, amori non corrisposti, un festival da organizzare e...