KAO POV
Era venerdì pomeriggio quando trovai fuori dalla porta del mio condominio Gulf, seduto a terra con gli occhi rossi e lacrimanti. In quel momento pensai al peggio, visto lo stato in cui si ritrovava il mio amico. In tutti gli anni che ci conoscevamo, e quindi anche quelli delle superiori, non mi era mai capitato di vederlo ridotto in quel modo.
Lo feci entrare in stanza e passai così il restante pomeriggio e la sera a capire quale fosse il problema del suo sconforto, fallendo miseramente visto che rimase in silenzio per tutto il tempo.
Mi chiese di non dire a nessuno che fosse lì, Ohm compreso, oltre a poter dormire nella mia stanza. Accettai ma non riuscii a dire una bugia a Ohm, quindi diedi la mia parola a Gulf che il mio ragazzo sarebbe rimasto in silenzio. Questo voleva dire che non ne avrebbe fatto parola con Mew perché, sicuramente, era lui il problema di tutto.
Mi svegliai sabato mattina con l'intento di parlare con lui, quindi uscii presto e comprai qualcosa per la colazione, tornando proprio nel momento in cui si svegliò.
Aveva gli occhi più gonfi del solito e le ferite della recente rissa non stavano guarendo nel modo giusto. Potevo vedere l'infiammazione intorno ai vari tagli appena si tolse i cerotti.Entrai in bagno e presi tutto l'occorrente per medicarlo. Sembrò restio a lasciarmelo fare, ma lo obbligai.
"Stai tranquillo. Voglio fare il pediatra... non sentirai niente." dissi prendendo il disinfettante.Lui annuì e rimase seduto sul letto senza muoversi, lasciando che gli pulissi le ferite e mettessi dei cerotti nuovi. Notai il suo sguardo vuoto perdersi di nuovo in chissà quale pensiero, oltre a delle nuove lacrime che sfuggirono al suo controllo. Non dissi niente però, perché sapevo che non era ancora pronto a sfogarsi.
Una volta finito mi ringraziò, andando poi al tavolo e togliendo dalle buste le cose che avevo comprato per mangiare. Apparecchiò la tavola e attese poi il mio arrivo.
Mangiammo in silenzio e con calma, senza nemmeno guardarci. Io ci provai ovviamente, ma Gulf evitava sempre il mio sguardo.
Lo avevo sentito piangere anche stanotte, ma non aveva voluto il mio aiuto e quindi ero rimasto in disparte, pensando a cosa potesse essere successo.
Mi sentivo seriamente inutile come amico in quel momento, ma se non mi dava l'opportunità di aiutarlo, cosa avrei potuto fare?
Qualcuno bussò alla porta e Gulf mi guardò preoccupato.
"Nessuno sa che sei qua. Te lo giuro." dissi alzandomi, andando a vedere chi fosse.
Quando aprii la porta, la faccia triste di Fluke mi si presentò davanti. Lo guardai confuso, ma capii che non avrei dovuto fare domande, quindi lo lasciai entrare.
Non era la prima volta che si presentava in camera mia ancora in pigiama. Abitavamo nello stesso condominio e passavamo molto tempo insieme. Proprio per questo era stato un po' difficile far capire a Ohm che io e Fluke eravamo come fratelli e niente più.
Quando Fluke entrò in camera, Gulf sembrò perplesso tanto quanto me. Il più basso si buttò sul letto ed emise un sospiro pesante.
"Almeno tu vuoi dirmi cosa è successo?" chiesi sedendomi vicino a lui.
Fluke negò e io sbuffai. Possibile che volessero tutti il mio aiuto senza nemmeno dirmi il perché?Voglio fare il pediatra, non lo psicologo!
"Centra Earth, vero?" disse Gulf a quel punto.
Fluke sembrò pensarci su, poi si mise a sedere prendendo un cuscino e mettendoselo sulle gambe.
"Sì..." rispose a bassa voce.
Gulf arricciò le labbra, probabilmente alla ricerca di un'altra domanda da fargli.
Io non sapevo da dove iniziare, visto che ero la causa della sua depressione. Avrei tanto voluto poter cambiare le cose e far sì che Earth fosse interessato a Fluke invece che a me, ma non avrei potuto modificare i sentimenti delle persone nemmeno volendolo.
"L'ho baciato..." disse Fluke di colpo.
Io rimasi semplicemente senza parole, come Gulf del resto. Come aveva potuto Fluke baciare qualcuno? Lo conoscevo da così tanti anni che mi sembrava assurdo anche solo pensarci. Ok, non è che non lo credessi in grado di farlo, solo che... no. Dovevo ammetterlo. Non lo credevo in grado di fare una cosa del genere.
E invece!
"Com'è stato?!" domandò Gulf sedendosi vicino a Fluke.
Lo fulminai con lo sguardo, ma l'Head Hazer nemmeno mi calcolò. Sembravano due ragazzine del liceo alle prese con le loro prime cotte, seduti sul letto con le gambe incrociate e il pigiama ancora addosso.
"Bello. Troppo bello. DECISAMENTE BELLO!" rispose Fluke, lasciandosi andare sul materasso con il corpo e rotolandosi come un cane.
Mi portai una mano sulla fronte cercando di pensare a un modo per farmi nuove amicizie.
"Allora perché questo muso lungo?!" continuò Gulf.
Fluke sbuffò sconsolato, rimettendosi a sedere composto. Di solito non perdeva il controllo in quel modo, almeno non così visibilmente, ma io e Gulf eravamo i suoi migliori amici e probabilmente era arrivato al limite della sopportazione.
"Cosa posso fare? Sono scappato via. Non sono il suo tipo, Gulf. Non lo sono mai stato... a lui piace questo qui..." disse indicando me con un velo di arroganza. "Come posso piacergli io? Peso la metà di Kao e sono dieci centimetri in meno..."
"In altezza o..." chiese Gulf con la sua solita faccia da schiaffi.
Gli tirai in faccia un cuscino mandandolo a cagare. Si era ripreso troppo presto dalla sua crisi esistenziale.
"Probabilmente anche da qualche altra parte ho dieci centimetri in meno! SONO UNO SFIGATO!" sentenziò Fluke buttandosi di nuovo sul materasso, nascondendo il volto sotto il cuscino.
"Dai Fluke... che diavolo. Cosa ne sai che sono dotato, eh? Ma poi, dai, dobbiamo proprio pensare solo a quello? Hai un sacco di qualità, non buttarti giù così..." sbottai io, cercando di togliere l'attenzione sul mio attributo.
Gulf mi guardò perplesso e decise che la sua vita era inutile, riprendendo a parlare. "Tecnicamente, sei dotato. Un giorno sono passato di qua e ho sentito Ohm urlare e dire -ODDIO Sì KAO, SEI PROPRIO GRAN-" Lo spiaccicai contro il materasso, sperando che soffocasse.
"Possibile che non sai stare zitto razza di idiota!"
"PERDONOJDFUJ" gridò Gulf, cercando di salvarsi dalla mia ira.
Fluke emise un altro finto singhiozzo e io lasciai andare definitivamente il deficiente, minacciandolo di nuovo.
Dovevo dire a Ohm di non urlare in quel modo. Se ci avesse sentito Mew mi avrebbe sicuramente eliminato dalla faccia della Terra.
"Fluke... capisco cosa stai passando. Purtroppo non puoi cambiare i sentimenti delle persone, ma puoi provare a mostrare il meglio di te. Magari non cambierà niente, magari ti farai semplicemente un nuovo amico, o forse chissà, cambierà qualcosa. Ora che lo hai baciato però, gli hai lasciato modo di vedere ciò che provi. Io non mi tirerei indietro fossi in te."
Avevo cercato di essere il più sincero possibile, senza però ferire i suoi sentimenti. Era difficile trovare le parole giuste a volte, soprattutto con gli amici.
Non sapevo se anche la mia discussione con Earth era andata a buon fine, ma se Fluke continuava a nascondersi in quel modo, probabilmente non lo avrei scoperto mai.
Mi voltai dunque verso l'altro caso umano che era seduto sul mio letto. Gulf mi guardò preoccupato, capendo immediatamente che era arrivato il suo turno.
"Quindi Head Hazer. Vuoi dirmi che succede?" domandai curioso.
Fluke sembrò animarsi e si spostò leggermente, rimanendo comunque steso sul mio letto. "Mi stavo chiedendo effettivamente cosa ci facessi tu qua. Hai dormito con Kao? Ohm lo sa? Perché in caso contrario io mi farei un nuovo documento e cambierei nazione... "
"Esagerato... Ohm lo sa comunque." risposti subito mettendo in chiaro le cose. Se lo avessi tenuto nascosto al mio ragazzo, probabilmente mi sarei dovuto rifare io dei documenti nuovi.
Gulf imprecò alzandosi in piedi, tornando a sedersi al tavolo per starci lontano. A volte mi faceva seriamente ridere il suo modo di nascondersi dai problemi.
"Sei venuto qua ieri sera con le lacrime agli occhi..." continuai.
Fluke si alzò a sedere confuso. "Lacrime? Hai pianto?!" chiese sconvolto.
"Oh sì. A dirotto..."
"La vuoi smettere, Kao?" disse Gulf incazzato.
"Quando tu mi dirai cosa è successo forse la finirò. Lo capisci che mi hai fatto preoccupare? Non sono mai stato preoccupato per te, Gulf. Nemmeno quando ti ammazzi nelle risse perché so che hai la pelle dura. Ma così..."
Gulf sbuffò di nuovo, ma cambiò espressione.
"Ho litigato con Mew... io... credo di aver esagerato, ma non mi interessa più niente. È solo uno stronzo e voglio dimenticarlo."
"Addirittura?" dissi meravigliato.
Che diavolo era potuto succedere per farlo arrivare a dire quelle parole? Era così preso da Mew che avrei tanto voluto prenderlo a sberle.
"Ci sono delle foto su Cute Boy di lui e questo Nat... un ragazzino del primo anno che pare la brutta copia di Fluke e Earth messi insieme!"
"EHI!" gridò Fluke sentendosi ferito nell'orgoglio. Gulf però nemmeno lo considerò.
"Questo Nat ci prova spudoratamente con Mew... lo hanno detto delle ragazze nei commenti. Io sono andato da Mew e li ho visti insieme, da soli nel club di musica... mi sono alterato e ho spinto Nat..."
"Sei serio? Hai spinto una matricola? Gulf! Se gli hai fatto male puoi andare nei casini..." dissi seriamente preoccupato per il suo comportamento.
"Non gli ho fatto nulla! Mew però si è incazzato e mi ha spinto..."
Fluke mi guardò senza capire. Che diavolo stava dicendo? Era triste per una spinta? Davvero?
"Gulf... hai pianto e stai facendo tutto questo solo perché ti ha spinto?" domandai davvero perplesso.
"Non è solo questo, Kao!" quasi gridò alzandosi in piedi. "C'è qualcosa tra noi... ci siamo baciati! Abbiamo...-
"AVETE?!" gridò Fluke mettendosi in ginocchio per l'eccitazione.
Io semplicemente rimasi in silenzio. Tutta quella situazione mi sembrava una barzelletta.
"Lasciamo perdere!" disse di nuovo tirandosi indietro i capelli. "Non ha capito quello che stavo provando. Quelle attenzioni verso un ragazzino innamorato... attenzioni che avrebbe dovuto dare a me, capite? Gli ho chiesto di non farlo... ma lui non è riuscito a capirmi perché non prova niente per me!"
"Ora stai esagerando Gulf... come tuo solito." rispose Fluke accigliato. "Possibile che ti debba incasinare il cervello per così poco? Avresti potuto parlargliene con calma."
"Quel ragazzino era lì! Che avrei dovuto fare? Gli si è pure dichiarato!"
"Ma tu hai aspettato che Mew gli rispondesse? Gli hai per caso chiesto che cosa provasse? Non puoi pensare che lui non provi assolutamente niente per te, Gulf. Ti è venuto a salvare durante una rissa, ha cercato di picchiare P Zee per quello che ti ha fatto durante la punizione..." sbottai io ormai seriamente preoccupato della sua sanità mentale.
Quei pugni devono essere stati molto forti. Probabilmente ha perso qualche rotella per strada.
"P ZEE? MEW HA TENTATO DI PICCHIARE P ZEE?!" disse Fluke allibito. Io annuii.
"Esatto. Capisci che nemmeno io arriverei a tanto? Perché ti conosco e so che mi ammazzeresti se mi mettessi in mezzo alle tue cose del SOTUS... invece non hai detto nulla a Mew, anzi..."
"Non importa." rispose Gulf buttandosi a letto, andandosi a nascondere sotto le coperte. "Non voglio più parlarne..."
Era di nuovo arrivato al limite e io feci segno a Fluke di non continuare o si sarebbe solo arrabbiato. In quel momento però, nemmeno a farlo apposta, il cellulare di Gulf suonò e lui lo lanciò semplicemente verso la mia direzione.
"È P Zee..." dissi.
Lui farfugliò un "rispondi" e io feci come richiesto, sperando che l'Head Hazer del terzo anno non avesse intenzione di punire anche me, alla fine.
-Pronto P Zee... sono Kao..."
-Ah. Quindi è lì che si nasconde... e non vuole parlare nemmeno con me. Giusto?-
-Esatto...- dissi sconsolato. -Non dirlo a nessuno per favore.-
-Ok. Ma qua in caffetteria c'è Mew che lo sta cercando. Ancora non mi sono avvicinato. Che devo fare? Sembra preoccupato peggio dell'altro giorno.-
Sospirai e puntai gli occhi verso Gulf. "P Zee dice che Mew è nella tua facoltà e ti sta cercando. Che deve fare...-
Gulf si alzò leggermente, mostrandomi di nuovo i suoi occhi pieni di lacrime. "Deve dirgli che non deve più cercarmi perché non me ne frega più un cazzo di lui." e tornò a nascondersi sotto le coperte.
-Hai sentito P?- domandai.
-Forte e chiaro. Ma lo sa che non sarò gentile con lui... vero?-
-Credo proprio di sì. Vorrei dirti qualcosa di più, ma non vuole più parlare nemmeno con me.-
-Nessun problema. Grazie Kao.-
-Grazie a te...-
Misi giù la chiamata e guardai sconsolato Fluke. P Zee avrebbe messo le cose in chiaro a Mew e a quel punto non ci sarebbe stato più nulla da fare. Per quanto Mew fosse forte, non avrebbe potuto competere con P Zee nemmeno se lo avesse voluto.
Forse Gulf non si rende conto della cazzata che ha fatto.
Fluke tornò in camera sua giusto un'oretta dopo, visto che Gulf non fu più nemmeno di compagnia. Io mi misi a studiare, lasciandolo così in pace a riposare. Probabilmente non aveva dormito quella notte, quindi mi persi a sistemare tutti i miei appunti.
Provai a chiedergli se volesse mangiare qualcosa verso mezzogiorno, ma lui nemmeno mi rispose e io rinunciai.
Verso le 15:00 qualcuno bussò di nuovo alla porta e io pensai che fosse di nuovo Fluke, in preda a qualche altro delirio interiore, ma poi Ohm mi venne incontro e mi baciò sulle labbra.
Lo tirai dentro la stanza rimproverandolo. Possibile che dovesse sempre fare certe cose in corridoio?
"È Gulf?" domandò Ohm, vedendo il bozzo di coperte nel mio letto.
"Sì. È così da stamattina. È venuto pure Fluke ha raccontarmi i suoi drammi."
"Addirittura? Hai sbagliato tutto P Kao... avresti fatto più soldi facendo lo psicologo."
Annuii sedendomi al tavolo dove avevo lasciato tutti i miei libri. Ohm si sedette vicino a me, cercando di attirare subito la mia attenzione, toccandomi le guance, tirandomi la maglietta. Aveva sempre il solito difetto di voler essere al centro della mia attenzione, ma dovevo ammetterlo, lo adoravo anche per questo.
"Che c'è?" domandai fingendomi infastidito.
"Non mi hai dato nemmeno un bacio, lo sai?" rispose lui alzando le sopracciglia.Risi. "Mi hai baciato appena sei entrato..."
"Ah? Quello era un bacio?"
"Fate pure finta che io non sia qui..." rispose Gulf al posto mio.
Ohm alzò gli occhi al cielo. "Come può un Head Hazer nascondersi in questo modo? Devi ringraziare che non sono venuto qui ieri sera a buttarti fuori di persona..."
"Eddai Ohm. Ha il cuore spezzato..." dissi io stringendo la mano del mio ragazzo.
Ohm sorrise, per poi recuperare il cellulare che aveva appena ricevuto una notifica. Sembrò così impegnato a capire di che si trattasse, che decisi di mettere via i libri e gli appunti. Ora che era arrivato Ohm, difficilmente avrei avuto la testa per continuare a studiare.
"Shia!" disse Ohm di colpo, facendomi voltare preoccupato.
"Cosa?!" gli chiesi avvicinandomi a lui.
Guardai il telefono e ripetei anche io uno "SHIA" molto più alto del suo, tanto da far alzare anche Gulf dal suo "finto letargo".
"Che diavolo avete voi due? Se volete fare sesso, chiudetevi in bagno e fate presto cazzo..."
Presi il cellulare di Ohm e lo lanciai semplicemente sul letto a Gulf, il quale lo prese in mano senza capire.
Appena guardò il display, notai subito il repentino cambiamento della sua espressione. Il volto triste e sconsolato passò ad essere allibito e poi felice e sorridente in meno di mezzo secondo. I suoi occhi si riempirono di lacrime e di nuovo fui io, insieme a Ohm, a rimanere sbalordito nel vederlo piangere, stavolta di felicità.
Il post di Mew sulla pagina Facebook di Cute Boy era stato fissato in alto, così da poter essere letto da tutti senza che venisse perso tra gli altri post.
"Mi dispiace. Capisco che ora sei arrabbiato e non vuoi vedermi... ma devi prenderti la responsabilità delle tue azioni Head Hazer. Provo qualcosa per te Gulf... Non puoi abbandonarmi ora. Ti prego."
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Canzone nel titolo
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I don't Care
FanfictionQuando il club di nuoto inizia a infastidire quello di musica, Mew non può starsene in disparte, nonostante non sopporti assolutamente ritrovarsi al centro dell'attenzione. Tra segreti scottanti, amori non corrisposti, un festival da organizzare e...