Hello!
Il capitolo di oggi presenta un solo POV di un personaggio rimasto nell'ombra per un po'!
Vi avviso che alcune cose che ho scritto sono semplicemente frutto della mia fantasia, visto che non ho la più pallida idea di come funzioni effettivamente il SOTUS ^^ detto questo, è una fic quindi è tutta una fantasia, in fin dei conti!
Siamo davvero agli sgoccioli! Mancano due capitolo e "I Dont' Care" sarà terminata!
Mi state già mancando!
Grazie per tutti i commenti e per i complimenti. Siete fantastici e vi adoro dal primo all'ultimo.
Prometto di postare a breve anche il prologo della nuova fic che sto scrivendo. Ho capito che in molti la state attendendo XD Fatemi sapere se lo volete oggi... ma non posso garantire di postare poi subito il primo capitolo, perché voglio essere sicura di non dover più modificare niente andando avanti. (sono psicopatica e torno indietro a modificare cose a caso xD)
Grazie ancora, vi mando un abbraccio virtuale!
PS: questo capitolo si doveva chiamare Love Sick, ma non mi ricordo più a quale canzone era collegato e visto che ho perso troppo tempo a scoprirlo, ho cambiato il titolo con una canzone nuova che ho scoperto da poco. Spero vi piaccia!
Masayume Herondale
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*
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*SAINT POV
"Quel bastardo, stronzo, coglione!" gridai camminando velocemente fuori dall'area del festival, seguito ovviamente da Zee, che continuava a chiamarmi e pregarmi di stare calmo.
STARE CALMO?! CHE DIAVOLO!
Come avrei potuto stare calmo se quel deficiente di mio fratello mi aveva fatto fare la figura di merda peggiore di tutta la mia vita!
CAZZO!
"LO ODIO!" gridai di nuovo, tirando un calcio a un sassolino.
"Saint!" mi chiamò Zee alle spalle.
Non mi fermai e continuai a camminare imperterrito. Sarei arrivato fino al mio dormitorio a piedi, se necessario! Non potevo rimanere in quel luogo un minuto di più.
Sentivo ancora gli occhi di tutti puntati su di noi, appena P Gulf aveva fatto la sua uscita plateale sul palco, incorniciandoci per bene come coppietta segreta.
Non era bastato Cute Boy. No. Anche lui aveva dovuto infilare il dito nella piaga per benino. Così, chi non aveva ancora capito chi diavolo fossi, ora non era più all'oscuro di niente.
Sbuffai arrabbiato, tirando un altro calcio all'aria.
Sapevo perfettamente che avrebbe preso male tutta quella situazione. Era sempre stato così nevrotico nei miei confronti, che se avesse potuto mi avrebbe anche imboccato durante i pasti.Capivo perfettamente il suo comportamento. Purtroppo da piccolo ero abbastanza cagionevole di salute e P Gulf si era sempre preso cura di me, nonostante avessimo solo un anno di differenza.
Ma ormai le cose erano cambiate, ero cresciuto e non avevo più bisogno della balia! Sapevo prendermi cura di me stesso e fare le mie scelte.
Zee, ad esempio, era una mia scelta. Probabilmente, se non l'avessi tirata tanto per le lunghe, forse P Gulf non si sarebbe incazzato così tanto.
Ma non è così facile.
Essere il figlio minore a volte non ti dava la possibilità di scegliere. Sapere poi di essere l'unico con un po' di cervello tra tutti e tre, mi aveva reso le cose ancora più difficili.
Come avrei potuto dire a mamma e papà che ero gay, dopo che Baifern si era presentata con P Push e la notizia che era incinta, mentre P Gulf era stato sospeso da scuola per la seconda volta.Cazzo.
Sospirai rallentando il passo. Ero stanco e mi faceva male la gola, quindi decisi di fermarmi e guardarmi intorno.
Era arrivato alla facoltà di Medicina senza nemmeno rendermene conto.
"Oh. Ti sei calmato?" disse Zee dietro di me, abbracciandomi in vita.
Cercai subito di spostarmi da quella morsa, ma lui mi strinse più forte, sorridendo come un ebete. "Non ti mollo. Ora che lo sanno anche i bidelli che stiamo insieme, non voglio più nascondermi..."
Alzai gli occhi al cielo. Chi lo avrebbe fermato ora? Nessuno. Era Head Hazer e quello che dice l'Head Hazer è legge.
Forse avrei dovuto dire a P Gulf che se indossava quella giacchetta rossa, era anche merito mio e non solo del koala che avevo sulle spalle.
Ero così preoccupato per lui al tempo, quando si era iscritto a Ingegneria, che P Zee decise di prenderlo sotto la sua ala e portarlo verso il lato giusto della forza.
Essere Head Hazer ti dava poteri, ma anche regole e doveri da portare a termine, cose di cui Gulf non aveva mai tenuto conto.
Fortunatamente accettò la cosa e sembrò anche prenderla sul serio, ma poi tornò a fare il ribelle e finire nelle risse, fino a che non incontrò Mew.
Che diavolo. Lui può stare con un ragazzo e io no?
"Perché non andiamo in dormitorio e non ti calmi un po? Ho comprato del gelato l'altro giorno..." disse Zee, toccandomi la guancia con l'indice.
Negai.
"Niente gelato? Davvero? Dov'è Saint? Che ne hai fatto del mio ragazzo?"
Arricciai le labbra mettendo il muso. Non avevo voglia di nulla se non di gridare quanto fosse idiota mio fratello.
Mi vergognavo così tanto che avrei voluto rifarmi la faccia per evitare di essere riconosciuto.
"Perché non sei arrabbiato quanto me?" dissi a quel punto, appoggiando la testa contro la sua tempia.
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I don't Care
Fiksi PenggemarQuando il club di nuoto inizia a infastidire quello di musica, Mew non può starsene in disparte, nonostante non sopporti assolutamente ritrovarsi al centro dell'attenzione. Tra segreti scottanti, amori non corrisposti, un festival da organizzare e...