GULF POV
Arrivai in palestra in ritardo, ovviamente, e dovetti farmi ben venti giri di corsa per punizione. Non fui l'unico però, visto che i miei compagni stavano già correndo da qualche minuto. Cooper fu l'ultimo ad arrivare tutto trafelato. Sul suo collo era evidente un succhiotto nuovo di zecca e pensai che era probabilmente sul punto di fare qualcosa di molto più interessante. Si beccò cinquanta giri di punizione.
Appena riuscì a finirli tutti, si buttò a terra stremato cercando di ricomporsi subito allo stesso tempo, per evitare che P Zee lo ammazzasse con le sue mani.
Ero convinto che P Zee si fosse dimenticato della nostra rissa con la gang di Perth, ma avevo semplicemente sottovalutato l'intelligenza di P Zee e il suo essere un subdolo bastardo. Ci punì tutti facendoci rimanere seduti per tre ore con il capo abbassato. Potevo percepire ancora il dolore alle gambe per i crampi, a forza di tenerle incrociate.
Dopo quelle tre ore, iniziò ad urlare ordini su ordine, facendoci correre a destra e sinistra per cinquanta volte, piegamenti per sessanta volte, flessioni, addominali, altri giri di corsa.L'adrenalina non mi mancava e nemmeno la forza. Ero abituato a quel trattamento e non mi lasciai intimidire. Ero il vice Head Hazer per un motivo giusto? Quel titolo non lo avevo guadagnato con il mio bel faccino.
Quando tutti gli altri caddero a terra stremati, io continuai a eseguire gli ordini di P Zee senza cedere, nonostante fosse chiaro che stesse aspettando solo la mia resa.
Eravamo barbari, ma non assassini. P Zee voleva solo farci capire che le nostre azioni portavano a delle conseguenze, che dovevamo accettare la punizione e subire l'umiliazione di essere sottomessi all'Head Hazer.
Ma io, da bravo coglione qual ero, non avevo nessuna intenzione di crollare, nemmeno se a chiedermelo era P Zee.
Era più forte di me ed ero consapevole del fatto che non avrei mai vinto quella battaglia. Per quanto avessi avuto la forza di continuare, ero pur sempre io quello che stava soffrendo le pene dell'inferno, mentre P Zee se ne stava tranquillo sul palco degli Hazer a darmi ordini.Che demente che sono.
Sentii la voce di Victor dirmi di smetterla, di non testare la pazienza di P Zee, che imperterrito continuava a dirmi cosa fare appena terminavo un esercizio. Ci provò anche New a farmi fermare, poi Boun, Prem e infine anche Cooper, ma niente, non li ascoltai.
Quando finii anche l'ultima goccia di energia, caddi a terra con le ginocchia, respirando a fatica e sentendo i muscoli delle gambe bruciare e pulsare per il dolore.
Sentii l'odio della sconfitta scorrermi nelle vene e gridai esasperato, finendo a reggermi sul pavimento con i palmi. Le gocce di sudore cadevano veloci sul linoleum della palestra, mentre uno dei cerotti che avevo in faccia si staccò completamente, cadendo subito dopo per terra.Nemmeno mi resi conto che i miei occhi si girarono all'indietro e semplicemente persi i sensi, cadendo con la faccia a terra.
EARTH POV
Passai quel pomeriggio senza prestare chissà quale attenzione alle prove delle varie band. Ormai le avevamo scelte mesi prima, quindi reputai inutile stare ad ascoltarli mentre provavano gli amplificatori sul palco.
Quando tornai a casa, la situazione però non cambiò e alla fine nemmeno studiai, finendo sotto le coperte alle 22:00. Il mio cervello però non fu dell'idea di farmi dormire e alla fine continuai a domandarmi che diavolo fosse successo quel giorno.
Ok, so cosa esattamente cosa è successo...
Ero così allibito dalla situazione che non riuscivo nemmeno a capire come fosse potuto accadere.
Fluke mi ha baciato, cazzo.
Ero stato io a dirgli di farlo, inconsapevolmente però. Chi lo avrebbe mai potuto immaginare che la sua cotta ero io.
IO! PER LA MISERIA.
Non era il mio primo bacio, quindi non ero di certo in crisi per quello. Non si poteva nemmeno classificare come bacio, visto che mi aveva semplicemente toccato le labbra con le sue. Niente lingua, niente denti, niente saliva che passa da una bocca all'altra. Era stato un tocco veloce, dato d'impulso, ma allo stesso tempo carico di mille sensazioni.
Ho sentito per un attimo tutto ciò che stava tormentando Fluke da chissà quanto tempo. Ero esterrefatto e non sapevo che diavolo fare. Continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto sperando di prendere sonno, ma alla fine passai la notte in bianco, alzandomi con delle occhiaie spaventose sotto gli occhi.
Mi sistemai come meglio potei, ma non persi molto tempo a nascondere quel disastro con del correttore. Lasciai che la mia faccia distrutta si presentasse a lezione quel giovedì mattina.Mew era nervoso come non mai, ma non avevo la minima voglia di stare a domandargli il perché. Per una volta non avevo voglia di parlare o ridere, ma ci pensò Sammy a fare domande al nostro Presidente, che le rifilò uno sbuffo.
Captain rispose per lui. "Gulf non gli ha scritto nemmeno un messaggio ieri, e dal suo stato direi che non gli ha scritto nemmeno ieri sera... giusto?"
Mew si irrigidì ancora di più. La loro relazione mi era ancora molto difficile da capire. Sapevo perfettamente che non era il tipo da chiedere consigli o parlare dei suoi problemi. Quando qualcosa lo affliggeva se ne stava da solo, magari nel club di musica a suonare per ore.
Capitava di rado in realtà che qualcosa lo facesse innervosire, ma Gulf si era infilato nella sua vita senza chiedere il permesso, scombussolandogli il cervello. Non avrei mai pensato che potesse davvero accadere qualcosa del genere. Come Captain avevo sempre pensato che Mew fosse asessuale!
Mi accasciai sul banco. Non avevo la minima voglia di ascoltare la lezione di progetto artistico, ma il test era alle porte e ormai non c'era più molto tempo per capire qualcosa. Avevo saltato delle lezioni e la mia media era a rischio, non potevo sopportarlo anzi, non dovevo assolutamente farlo accadere.
Ero lì grazie alla borsa di studio e se potevo permettermi una stanza nel dormitorio era anche per quello. I miei genitori abitavano a Chumphon e gestivano un piccolo hotel nei pressi di Sairee Beach, ma non erano così ricchi come invece la gente pensava.
Avevo sempre amato la spiaggia e il mare, ma sapevo di non poter rimanere lì per sempre. Il mio essere gay non era mai stato apprezzato dalle persone che mi conoscevano, a parte i miei genitori, che mi avevano sempre supportato.
Diedi il meglio di me studiando come un pazzo per poter entrare in questa facoltà, per questo non potevo assolutamente perdere la mia borsa di studio. Dovevo assolutamente rendere fieri di me i miei genitori, in qualche modo. Anche se avevano accettato il mio essere "diverso", ero consapevole di avergli arrecato un vero dispiacere.
Quando le lezioni di quel giorno terminarono, decisi di fare l'unica cosa possibile, ossia trovare delle risposte.
Sapevo bene che mi sarei pentito di quella decisione, ma non ci pensai oltre. Presi il telefono e scrissi un messaggio a Pineare. Frequentava la facoltà di Medicina insieme a Fluke, Kao e Piglet, quindi le dissi che avevo assolutamente bisogno del numero di Kao.
Fu restia a darmelo quindi optai per un approccio diverso. Le chiesi a che ora finissero le loro lezioni e le dissi che avrei aspetto Kao nella sezione A del parcheggio di Medicina, l'unica che conoscevo.
Lei mi rispose che Kao aveva accettato la mia richiesta e che ci saremmo visti per le 15:00. Erano solo le 12:00 quindi mangiai qualcosa con Sammy e Captain, e poi me ne andai in biblioteca da solo. Mew ci aveva già abbandonato dopo le lezioni, incavolato a morte peggio di un toro imbizzarrito. Se fosse andato da Gulf probabilmente lo avrebbe ammazzato senza problemi.Non vorrei essere nei suoi panni.
Passai il tempo a leggere e studiare la lezione del giorno, fino a che non arrivò il momento di andare. Presi la macchina e in un attimo fui nel parcheggio, dove notai Kao in piedi ad attendermi vicino alla sua auto. Mi resi conto all'istante però che non ero solo, ma in compagnia di Ohm, il suo fidanzato.
Sorrisi tra me e me scendendo dall'auto. Avevo intuito che non sarebbe venuto da solo, visto che Pineare non aveva accettato di lasciami il suo numero.
Ohm mi guardò con arroganza, anche se notai una certa somiglianza con il volto di Mew. Non sembrava avercela davvero con me, voleva solo mettere in chiaro la cosa: Kao era suo e io avrei potuto parlare con lui solo in sua presenza.
Nessun problema. La gelosia è una brutta bestia e io non sono di certo da meno.
"Ciao... scusami se ti ho chiesto di venire qui..." disse mantenendo una certa distanza con loro.
"Nessun problema. Anche io volevo parlarti in realtà." rispose Kao subito dopo. "Lui è Ohm, il mio ragazzo... ma credo tu già lo conosca."
Annuii. "Sei il fratello di Mew. Avete gli stessi occhi."
Ohm non mi rispose. Fece solo un cenno con il volto, ma poi rimase in silenzio. Decisi che dovevo prendere in mano la situazione e porre subito le mie domande. Vedere Kao vicino a Ohm mi fece male, dovevo ammetterlo. Avrei voluto andarmene, ma i miei piedi rimasero incollati al cemento.
"Puoi dirmi da quanto tempo Fluke... prova qualcosa per me?"
Kao sospirò guardando altrove. Sembrò indeciso se parlare o meno, ma poi Ohm gli strinse una spalla e gli fece un cenno di consenso.
"Non so dirti da quanto. L'ho scoperto l'anno scorso, alla fine dell'anno scolastico. Tu mi avevi portato qualcosa da mangiare e lui alla fine è scoppiato a piangere. Non mi ha mai detto da quanto o perché. Gli piaci e basta..."
"Ma... ma io... ecco, io..." non riuscii a concludere la frase. Mi sentii uno stupido a fare quella domanda, ma era proprio quello che pensavo.
"Ti chiedi come puoi essere il suo tipo?" disse Ohm al posto mio, facendo un ghigno subito dopo.
Ecco. Proprio quello.
Annuii abbassando lo sguardo. Potei sentire i due parlare tra loro, ma non ebbi il coraggio di guardarli. Mi sentivo così sciocco che avrei voluto nascondermi sotto terra.
"Come posso io essere il tipo di Kao? Non so risponderti Earth. Ognuno di noi ha un concetto diverso di "tipo". La società ci impone certi standard da piccoli. Una ragazza bella, gentile e di buona famiglia. Poi cresciamo e ci lasciamo trasportare da quello che sono i nostri gusti. Io ho sempre creduto che non avrei mai trovato nessuno per me... Kao invece ha sempre avuto ragazzi come te..."
"Ohm... che vuol dire "sempre"? ho avuto due ragazzi prima di te e basta." sbottò Kao infastidito.
"Sì, sì come ti pare. Comunque... non ero di certo il suo tipo. Eppure guardaci! Non voglio mettere il dito nella piaga, eh. Voglio farti capire che a volte tendiamo a chiuderci delle strade perché strane o difficili da percorrere, ma in realtà ci stiamo solo negando la possibilità di vedere paesaggi meravigliosi. Per te sarà strano, ma per Fluke tu sei il suo "tipo"."
Le parole di Ohm mi colpirono nel profondo. Non cambiò del tutto il mio modo di pensare, ma iniziai a riflettere sulla cosa. Potevo effettivamente essere il "tipo" di qualcuno, anche se quel qualcuno era anni luce dall'essere il mio di "tipo".
Non potevo di certo dire che Fluke fosse brutto. Quello mai. Ne ero stato geloso fino al midollo solo fino a pochi giorni prima. Quel suo viso da suricata, sempre sorridente e limpido. Gli occhi contornati dalle ciglia scure, che gli rendevano lo sguardo profondo. Le labbra carnose, la pelle perfetta. Aveva anche un bel fisico, asciutto, normale, ma lontano anni luce dal corpo di Kao o Ohm.
Ero geloso di Fluke perché avrei voluto essere come lui.
"Non credo di poter cambiare il "tipo" di persona che mi piace. Non è così semplice..." dissi sospirando.
Mi sento strano. Perché?
Probabilmente aveva ragione Ohm. Quel mio modo di pensare mi avrebbe sicuramente impedito di vedere meravigliosi paesaggi... ma se quei paesaggi non mi interessavano, cosa potevo farci?
"Mi dispiace Earth. Avrei dovuto dirti la verità e che ero impegnato con Ohm, ma ho avuto paura che avresti potuto mettermi nei guai con Mew..." rispose Kao a quel punto.
Feci una smorfia. Come poteva avere una certa idea di me? Non ero mica così stronzo da fargli una ripicca simile. Forse lo avrei minacciato in altri modi...
Earth. Riprenditi per favore.
Guardare la faccia di Ohm di nuovo seria mi mise agitazione. Un solo pugno e avrei potuto dire addio alla mia vita. Ero in grado di fare a botte, ma sapevo quando non avevo speranza di vittoria.
"Non ho questa reputazione Kao. Non lo avrei mai fatto... ma ti capisco e accetto le tue scuse."
Kao annuii e decisi che era il momento di togliere le tende. Anche se avevo accettato le sue scuse, non potevo nascondere ancora per molto la tristezza che provavo nel vedere la mano di Ohm andare a stringere quella della mia crush.
Ci salutammo e tornai in macchina, lasciando prima andare via Kao e Ohm. Quando non furono più visibili, inizia a piangere come un bambino, incurante di tutto il resto.
Avevo retto fino a quel punto, ma la tristezza era presente e viva nel mio cuore. Un tempo indefinito a farmi notare da Kao, e praticamente un anno per provare ad attirare la sua attenzione in qualsiasi modo, a farmi piacere, come lui piaceva a me.
Un anno e mezzo di castelli, di speranze, di emozioni forti che mi avevano solo fatto perdere tempo. Di segnali Kao me ne aveva dati tanti, ma io non li avevo mai voluti ricevere e questo era stato il mio più grande errore.
Mi soffiai il naso e poi misi in modo la macchina, allontanandomi da quella diavolo di facoltà.Dovevo mettere un punto a quel capitolo e voltare pagina.
Ma come?
**
Canzone nel titolo
Zee (avrei dovuto presentarlo prima xD scusatemi!)
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I don't Care
FanficQuando il club di nuoto inizia a infastidire quello di musica, Mew non può starsene in disparte, nonostante non sopporti assolutamente ritrovarsi al centro dell'attenzione. Tra segreti scottanti, amori non corrisposti, un festival da organizzare e...