MEW POV
Non so come avessi avuto avuto la forza di tirarlo su, asciugarlo e portarlo in camera. Gli misi dei boxer casuali e un pigiama, con molta difficoltà visto che si era addormentato, e poi lo ficcai per bene sotto le coperte.
Dovetti poi pensare a sistemare anche me e il danno che aveva combinato Gulf con la sua mano. Presi in prestito il suo intimo e una sua tuta, tanto non lo avrei lasciato da solo quella notte, e rimasi vicino a lui controllandogli la temperatura e bagnandogli il viso con un panno umido.Erano le 21:00 quando P Forth bussò alla porta insieme a P Beam. Questo controllò subito le condizioni di Gulf, steso sul letto perfettamente addormentato.
P Beam mi avvertì che aveva già provveduto a fargli prendere degli antipiretici la sera prima e successivamente svegliò Gulf per fargli prendere un'altra pastiglia. Questo farfugliò qualcosa e io arrossii preoccupato, ma poi la sua mano cercò semplicemente la mia e io gliela strinsi forte, aspettando che l'Heazer ingoiasse la medicina.
E dire che dovevano essere dei barbari e invece? Bastava un po' di febbre per renderli dei gattini indifesi.
P Beam lo fece stendere di nuovo e Gulf tornò nel mondo dei sogni, incurante del fatto che fossimo tutti lì per lui.
"Vedo che ti sei messo comodo..." tirò la frecciatina P Forth, guardandomi dalla testa ai piedi.
"Fargli la doccia non è stato facile..." risposi, rimanendo seduto vicino a Gulf.
Forth ghignò. "Te l'avevo detto, avrei potuto aiutarti."
"Come tu non hai fatto venire qui da solo P Beam, io non avevo bisogno che tu mi aiutassi con Gulf sotto la doccia."
"Ok, ok, ok. Basta." si intromise P Beam, andando a sedersi in braccio a P Forth.
Non era mai stato così espansivo durante il contest, ma probabilmente si sentiva al sicuro in quella stanza e sapeva bene quanto io fossi discreto per certe cose.
P Forth gli strinse le mani in vita, facendomi una smorfia da dietro la schiena di P Beam.
"Non avevi detto che tra voi non c'è nulla..." domandò di nuovo l'Head Hazer del quarto anno.
P Beam gli tirò una gomitata e P Forth emise un gemito di dolore. "Lo vuoi lasciare stare?" disse il "quasi" medico.
"Sì. Non c'è nulla tra noi..." risposi guardando Gulf. Il suo volto finalmente mi sembrò più rilassato. Non c'era più traccia della faccia stanca e dolorante, ma un'espressione più tranquilla, oserei dire quasi in pace.
Bastardo. Dopo quello che mi ha fatto fare in doccia, ci credo che è in pace ora.
"Quindi che ti importa se lo vedo nudo. Che poi l'ho già visto... sai, le partite di calcio, le docce..."
"Forth!" lo ammonì P Beam sottovoce, tirandogli una nuova gomitata, sul petto, stavolta probabilmente più forte della precedente.
Io risi, spostando i capelli di Gulf dalla sua fronte. "Non ancora..." risposi alla fine.
Non riuscii a vedere bene le facce dei miei Senior, ma con la coda dell'occhio li vidi guardarsi tra loro e fare dei sorrisini strani.
Non dissero altro e io continuai a toccare i capelli di Gulf. Mi piacevano davvero un sacco al tatto e avrei potuto continuare per ore. Vederlo così sereno mi fece sentire finalmente bene, dimenticandomi di quanto fossi stato incazzato con lui.
Ero ancora arrabbiato e gli avrei sicuramente fatto una scenata nel momento in cui avrebbe aperto finalmente gli occhi. Se solo Prem mi avesse avvisato io non avrei passato la notte a maledire Gulf in tutti i modi.
Mi sarei risparmiato anche una notte in bianco.
P Forth e P Beam se ne andarono più o meno un'ora dopo e io decisi di mettermi a letto con Gulf. Ero stanco e l'adrenalina che mi aveva tenuto in piedi fino a quel momento era finita del tutto.Mi infilai sotto le coperte e ringraziai il fatto che Gulf avesse un letto matrimoniale. Purtroppo, pensai anche al fatto che poteva esserci già stato qualcun altro in quel letto, ma cercai di togliermi quell'immagine dalla testa e spensi le luci.
Rimasi dalla mia parte, controllando solo che Gulf fosse abbastanza coperto. Mi voltai dandogli le spalle, cercando di dormire. Ero stanco, ma forse sapere di avere Gulf a qualche centimetro di distanza non mi aiutò per niente.
Ero talmente impegnato con i miei problemi mentali, che non mi accorsi che Gulf si spostò lentamente dalla mia parte. Quando le sue mani circondarono la mia vita era già troppo tardi.Lo sentì tremare e agganciarsi di più a me, appoggiando il volto contro il mio collo. Era ancora bollente e probabilmente sentiva molto più freddo di quanto pensassi.
Nonostante anche la mia temperatura fosse a livelli altissimi, rimasi così, con Gulf addosso a me, e probabilmente fu grazie a questo che riuscii ad addormentarmi.
GULF POV
Aprii gli occhi quella mattina sentendomi decisamente riposato. Dalle finestre entrava un chiarore intenso e mi strofinai gli occhi cercando di alzarmi.
Mi chiesi immediatamente per quale motivo fossi in camera mia. Ricordavo solo che stavo correndo ed eseguendo gli ordini di P Zee, poi il buio. Qualche immagine qua e là di Prem e P Beam che mi dicevano cose e poi di nuovo il buio.
In quel momento, sentii qualcosa stringermi la vita e trascinarmi di nuovo tra le coperte. Due braccia calde mi tenevano stretto mentre il volto addormentato di Mew era praticamente a un centimetro dal mio.
Arrossii e trattenni il fiato. Era così bello che sarei potuto morire tranquillamente in quel momento.
Ma che diavolo ci fa Mew nel mio letto?!
Non che la cosa mi desse fastidio, anzi! Ma seriamente, che ci faceva lì? Ero quasi certo di aver detto a Prem di non dire nulla a Mew. Ok, forse sicuro al cento per cento no, ma ricordavo qualcosa a riguardo.
Mi spostai verso di lui con il corpo, rimanendo così a fissare il suo viso addormentato. Era bello da sveglio, ma ora lo era ancora di più. Sembrava molto più rilassato del solito e guardai quel viso in lungo e in largo. La fronte liscia, le sopracciglia perfettamente allineate, il naso dritto... e quella mascella.
Feci un respiro smettendo di guardarlo. Inizia a percepire uno strano calore a sud del mio corpo e cercai di pensare ad altro. Prima mi immaginai Prem e Boun che ci davano dentro come criceti, poi passai a Kao e Ohm e fortunatamente il mio "amico" decise di tornare al suo stato di "riposo".
Mew però era ancora lì, addormentato di fianco a me. Le sue braccia ancora mi tenevano stretto e io non potei fare altro che un'unica cosa.
Sapevo che era una stronzata, che non era giusto nei confronti di Mew, e che se si fosse svegliato mi avrebbe sicuramente preso a calci, ma tutto questo non bastò a fermarmi.
Mi avvicinai alle sue labbra, lentamente, poggiando le mie sulle sue, baciandolo leggermente, senza fare troppa pressione.
Tuttavia non andò esattamente come avevo preveduto. Le labbra di Mew si mossero con le mie, restituendomi piano il bacio che gli stavo dando. Ben presto le sue mani si poggiarono sulle mie guance e io feci altrettanto sulle sue.
Mi ritrovai a cavalcioni su di lui, attratto da non so quale forza ultraterrena. Riuscii a percepire la lingua di Mew nella mia bocca e un brivido mi percorse completamente il corpo.
Mew aprì gli occhi di scatto, spostandomi dalle sue labbra come se si fosse svegliato da un sogno. I nostri occhi si incrociarono e a quel punto i miei ricordi si fecero decisamente più nitidi.Io e Mew nella doccia. Io che pregavo Mew di toccarmi. Io che mi comportavo come un gatto in calore.
Seriamente. Che cazzo di problemi ho?
Rosso in volto mi spostai velocemente dal corpo di Mew, tornando dalla mia parte del letto senza guardare minimamente il suo volto.
Sentii Mew mettersi a sedere, per poi toccarmi la fronte con la mano. Scattai senza rendermene conto e Mew sorrise.
"La febbre è scesa..." disse semplicemente.
Potei sentire il mio volto andare a fuoco, mentre il mio cervello mi rifilava qualche immagine di ciò che era successo il giorno prima. Che fosse solo la mia immaginazione? Magari mi ero sognato tutto e stavo facendo tante scene per niente.
La soluzione migliore sarebbe stata quella di chiedere direttamente a Mew, ma con che coraggio?
Il silenzio tra noi diventò imbarazzante e Mew decise di alzarsi e prendere la sua divisa stesa sul balcone. Mi domandai per quale motivo la sua divisa se ne stava stesa in balcone, ma poi quella domanda si unì ai pensieri che avevo nel cervello e impallidii scioccato.
Mew mi guardò senza capire, avvicinandosi a me con faccia preoccupata. Mi toccò il viso, la fronte, cercando sul comodino il termometro, ma gli bloccai le mani.
"Mi dispiace..." dissi mordendomi il labbro.
Lui mi guardò perplesso e si sedette di fianco a me sul letto. Mi toccò la fronte, spostandomi i capelli. Quel toccò mi ricordò qualcosa, anzi un sacco di cose, ma non riuscii a capirne il significato.
"Non ti devi preoccupare." disse Mew a quel punto.
Le guance mi andarono di nuovo a fuoco e Mew rise stringendomi lo zigomo. "Sei carino quando ti vergogni."
"Ehi!" dissi indignato, levandomi la sua mano dal volto.
"Non fare così. Non devi davvero preoccuparti... è stata una cosa fisiologica, insomma, tutti gli uomini provano certe-"
"STAI ZITTO!" dissi tappandogli la bocca con le mani.
Ero in preda al panico. Capivo perfettamente che non era colpa mia, ma del mio corpo, tuttavia il fatto che lo avessi "implorato" di toccarmi mi fece sentire male, quasi un debole.
Come potevo aver baciato Mew e fatto chissà cosa, ma non avere nemmeno un ricordo preciso di come si erano svolte le cose. Non ricordavo le sensazioni di quel bacio, anche se quello di stamattina mi aveva semplicemente fatto andare in tilt il cervello.
Perché succedono tutte a me?
Mew riuscì a spostare le mie mani dalla sua bocca e riprese a ridere, arruffandomi i capelli. Mi sentivo un bambino in quel momento, ma sorrisi anche io, felice che Mew non si fosse arrabbiato per ciò che era successo.
Il suo cellulare iniziò a suonare proprio in quel momento e si avviò a recuperarlo dalla mia scrivania.
Capii che si trattava di Sammy e Mew le rispose che sarebbe arrivato subito e di non perdere la pazienza.
Si voltò verso di me con sguardo triste e fui io a quel punto a ridere.
"Che succede?" chiesi sistemandomi meglio sul letto.
"Devo andare. È successo qualcosa con le band e sembra che stiano litigando... Sammy vuole prenderli tutti a sberle."
Immaginai Sammy prendere quei ragazzi tutti più alti di lei e dare a ognuno di loro una sberla. Sì, avrebbe potuto farcela sicuramente.
"Non preoccuparti. Sto bene ora, vai e fatti valere... ma non picchiare nessuno."
Mew sembrò pensarci su e poi si grattò la testa. "Ecco... diciamo che potrei avere esagerato con i tuoi Senior ieri..."
Impallidii per trecentesima volta in cinque minuti. "Cioè?"
Come poteva essere ancora lì, davanti a me, e aver anche esagerato con i miei Senior. Ma poi, quali Senior? P Zee non era possibile. Se solo ci avesse provato sarebbe semplicemente morto tentando. P Forth invece? Stessa cosa, ma di Mew non sarebbe rimasto nemmeno un mignolo.
Sospirai.
"Ero preoccupato. Non rispondevi ai messaggi, eri semplicemente sparito. Non ce l'ho fatta..."
Sentii dentro di me un senso di felicità mai provata prima. Mi alzai dal letto e camminai verso Mew, agganciando lentamente le mie braccia intorno alla sua vita. Posai il mento sulla sua spalla e lo strinsi forte.
Mi sentii strano, con il cuore che batteva all'impazzata dentro di me. Mew non mi spostò, anzi, mi restituì l'abbracciò, sussurrandomi all'orecchio un "sei un coglione, shia Gulf."
"Lo so..."
"No. Non lo sai. Hai detto a Prem di non chiamarmi e mi hai fatto stare in pensiero per tutto il tempo! Stavo per fare a botte con i tuoi Senior, rischiando persino la vita. Capisco che sei Head Hazer, ma hai detto che sono importante per te... quindi non tagliarmi fuori così."Rimasi agganciato a lui senza proferire parola, cercando un altro modo per chiedere scusa, ma non ne trovai. Ero stato uno stupido e l'unica cosa che riuscii a fare fu stringermi ancora di più a lui, strofinando il naso contro il suo collo.
"Scusa... na, na... perdonami..." dissi con una voce che non mi apparteneva.
Se i miei amici mi avessero sentito, probabilmente avrei perso il titolo di Head Hazer in meno di un secondo.
Ma per Mew avrei fatto questo e altro.
Mew rise stringendomi ancora un po', per poi arruffarmi i capelli. "Devo andare."
Mi spostai dall'abbraccio, lasciandogli il tempo di spogliarsi e rimettersi la divisa. Tentai di non guardarlo, ma la mia curiosità vinse sul mio buon senso e rimasi interdetto nel visualizzare il suo fondo schiena all'interno dei miei boxer."Smettila di sbavare..." disse Mew a quel punto, abbottonandosi la camicia. "Ti ho preso i boxer e la canottiera..." continuò.
Io annuii. Era il minimo in fondo, dopo quello che gli avevo combinato. Tirai verso di me la tuta che aveva usato, prima che Mew la prendesse per metterla a lavare.
"Dammela. La lavo..." disse successivamente.
Negai. "Ha il tuo profumo... non la laverò mai più."
Mew alzò gli occhi al cielo ridendo. "Adesso vado... dormi ancora un po' e prendi ancora l'antipiretico..."
"Ma sto bene adesso. Poi oggi pomeriggio devo per forza andare al club di nuoto..." piagnucolai sbuffando.
"Però non entrare in acqua oppure ti ritroverai di nuovo con la febbre..." rispose Mew.
Annuii e lo lasciai andare. Chissà per quale motivo stessero litigando le band. Ero curioso, ma smisi di pensarci appena il mio telefono iniziò a squillare.
Era P Forth.
-Pronto...- dissi semplicemente, stendendomi di nuovo a letto.
-Buongiorno principessa. Dormito bene?- chiese P Forth ridacchiando.
Riuscii a sentire anche altre voci in lontananza, oltre a suoni strani e versi osceni. Dovevano essere i miei compagni.
-Sì, grazie! Mew era qua...-
-Ho dovuto portarcelo o avrebbe picchiato P Zee... solo che probabilmente non avresti trovato il suo corpo dopo. Era così incazzato per come P Zee ti aveva trattato, anche se sei tu il coglione.-
Sorrisi tra me e me. Mew aveva sfidato l'Head Hazer per me. Non avevo mai permesso a nessuno di mettersi in mezzo alle questioni degli Hazer, ma già una volta Mew aveva infranto quel regolamento non scritto, aiutandomi nella rissa con Perth. Il fatto che si fosse messo contro P Zee mi fece battere il cuore all'impazzata. Ero davvero importante per lui?
-Mi stai ascoltando?- domandò P Forth con voce irritante.
-Sì! Mew è salvo grazie a te quindi... mi chiederai qualcosa in cambio?-
-Vorrei, ma ho paura che Mew venga a tagliarmi la gola nella notte... comunque, te lo dico. Non so cosa gli hai fatto, ma è seriamente interessato a te. Deve solo ammetterlo a se stesso.-
Annuii tra me e me. Avevo capito di aver fatto centro nel cuore di Mew. Dovevo solo farglielo ammettere sul serio.
Ma in fondo, c'è un sacco di tempo. No?
**
Canzone nel titolo
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I don't Care
FanfictionQuando il club di nuoto inizia a infastidire quello di musica, Mew non può starsene in disparte, nonostante non sopporti assolutamente ritrovarsi al centro dell'attenzione. Tra segreti scottanti, amori non corrisposti, un festival da organizzare e...