Finalmente è sabato. Niente università, niente sveglia e soprattutto nessuna voglia di alzarsi dal letto e fare qualcosa di produttivo pari a zero.
«Amore, è mezzogiorno»,sussurra Cameron che è sdraiato accanto a me.
«Non mi va»,mugugno con il viso appiccicato al cuscino.
«Non puoi stare aletto tutto il giorno»
«Invece si, posso», rispondo e mi giro dall'altra parte del letto. Sento Cameron sbuffare e alzarsi.
«Dai,ti preparo il caffè, però tu devi alzarti»
«Sì, si... dieci minuti», rispondo e Cam si allontana. Dopo due minuti, sentoqualcuno che inizia a saltare sul letto.
«Sveglia, sveglia!»
«Grace, santo cielo!»
«È tardi mamma, alzati»,ribatte mentre continua a saltarmi sopra.
«E va bene, mi alzo!» sbotto, alzandomi definitivamente e scendo di sotto.
«È stato piuttosto facile», commenta Cam e gli tiro un pugno sul braccio.
«Beh, grazie, è difficile non svegliarsi dopo che ti ritrovi una bambina che ti salta sulla schiena», rispondo e Cameron ride.
«Non ci tengo», ribatte. Dopo aver bevuto la mia solita e amata tazza di caffè, mi sveglio del tutto. Passiamo l'intera mattinata a non fare niente se non giocare con Grace e i suoi mille giocattoli.
Verso le quattro del pomeriggio sono venute le ragazze, per stare un po' insieme.
«Bene ragazze, è stato un piacere ma io esco un po' con Grace, sta facendo i capricci», dico.
«Io e Jus veniamo con te. Ragazze venite con noi?» risponde Jade.
«No, io dovrei vedermi con Matt», dice Beth.
«E io con Jack», esclama Hayley.
«Gesù, state insieme praticamente tutti i giorni! Vivete insieme, potreste anche venire a farvi un giro con noi ogni tanto», ribatte Jade.
«Hai ragione, hai ragione. Prometto che la prossima volta che siamo tutte e quattro libere stiamo insieme, compresi questi due bambini adorabili», dice Beth.
«Sarebbe meglio. Cam, tu che fai?» chiedo, guardandolo.
«Non preoccuparti per me, ho del lavoro da fare, non ho fatto niente tutto il giorno. Ci vediamo dopo», risponde e annuisco.
«Va bene, Grace, dai un bacio a papà», le dico e non se lo fa ripetere due volte, visto che corre da lui.Io e Jade ci dirigiamo subito a Santa Monica, che è invasa da centinaia di persone.
«Caspita, era meglio se rimanevo a casa», si lamenta Jade.
«Tutto sommato si sta bene, è una bellissima giornata», dico.
«Sì, se ti piace soffocare»
«Smettila di lamentarti e godiamoci questo bellissimo sabato soleggiato con queste due pesti», la incoraggio e si decide a camminare. Camminiamo verso la spiaggia e i due piccoli si tolgono subito le scarpe per giocare con la sabbia, avvicinandosi ogni tanto all'oceano per sentire l'acqua fredda accarezzargli i piedi.
«Hai risolto con Cameron?» mi chiede Jade e scuoto la testa.
«Non proprio, non riesco a resistergli»
«Bene, così ti ha proprio in pugno. Brava, Alison, mi stupisci», risponde Jade e scoppio a ridere, dandole un colpetto sulla spalla.
«Non giudicarmi»
«Non lo faccio, solo che sei completamente sottomessa e non va bene», continua, senza perdere di vista i bambini.
«Lo so, ne sono consapevole, però non riesco... un momento, sbaglio o quella è Audrey?» dico, guardando verso la direzione di Jade.
«Sì, è lei. Andiamo a salutarla», sprona e la seguo, dopo aver chiamato Grace e Justin.
«Ei, ragazze! Ci incontriamo sempre così», ci saluta Audrey, abbracciandoci.
«È vero, sempre per puro caso. Come stai?» rispondo, salutando con lamano Violet.
«Bene. Sono molto stanca, ma sto bene. Voi?»
«Idem. Dove hai lasciato Logan?» le domando.
«Sta correggendo degli esami, è rimasto a casa. Vi va di andare a prendere qualcosa da bere?»
«Certo che si, ho bisogno di qualcosa di fresco... sto rischiando di sciogliermi», risponde Jade e ci incamminiamo verso il molo. Prendiamo il gelato ai tre piccoli, mentre noi optiamo per un frullato e continuiamo a camminare per la spiaggia.
«Come mai da queste parti? E da sola?» le chiedo, sorseggiando la mia bevanda.
«Adoro la spiaggia, anche Violet. Mi piace stare del tempo da sola, mi rilassa. E voi?» risponde, senza distogliere lo sguardo dall'oceano.
«Lo stesso, amiamo venire qui, ci porta alla mente tanti ricordi», risponde Jade e Audrey annuisce.
«Quindi è da tanto che vi conoscete tu e Alison?»
«Sì, da quando avevamo sedici anni. Ora ne abbiamo quasi ventisette»
«Davvero? Cavolo! Non l'avrei mai detto», commenta Audrey, stupita dalla notizia.
«Eh già, sono undici anni che la sopporto», dice ironica Jade.
«Avete un legame speciale, si vede», aggiunge Audrey ed io e Jade ci scambiamo uno sguardo complice.
«Già, non è da tutti avere delle amicizie così durature. Inoltre io e Jade siamo anche cognate, quindi mi ronzerebbe comunque intorno», spiego e Audrey spalanca gli occhi.
«Non ci credo, che bella cosa»
«Sì, diciamo che per conoscere suo fratello ho dovuto rompere le scatole ad Alison», ride Jade.
«Tu che mi dici? Ora sei con Logan, ma prima stavi con il papà di Violet?» mi azzardo a chiedere, ed Audrey finalmente si gira verso di me. «No, non sono mai stata insieme al padre di mia figlia», ammette e il silenzio si fa spazio tra di noi in pochi secondi.
«Mi dispiace, non volevo metterti a disagio», mi scuso, ma lei scuote subito la testa.
«No, non fa niente, posso parlarne. Anzi, in realtà non c'è molto da dire. Ho avuto Violet quando avevo solo sedici anni ed ero ingenuamente innamorata del ragazzo più popolare del liceo della città dove abitavo. Pensavo che lui ricambiasse, ma non era così... si è comportato male, diciamo e mi ha messa incinta. Non l'ho mai più rivisto e spero di non doverlo fare mai», racconta e sento una morsa allo stomaco. Davvero esistono persone così crudeli al mondo?
«Che pezzo di...»
«Jade, linguaggio! Ci sono i bambini», la fermo subito. «Quindi Violet è più grande dei suoi compagni», le chiedo, soffermandomi sulla figlia. In effetti, se la guardo attentamente si vede che è più grande.
«Esatto. So che non è giusto, ma in quel periodo ho avuto molti problemi sia psicologici che economici, dato che avevo solo sedici anni e quindi non ho potuto mandarla a scuola come gli altri, e mi dispiace»
«Non devi fartene una colpa, l'importante è che adesso ci sta andando e che conosca molti bambini», commenta Jade.
«Infatti sono contenta della piega che sta prendendo la mia vita, adesso ho un lavoro che mi permette di guadagnare bene, una figlia meravigliosa e un compagno altrettanto fantastico. Confesso che qualche anno fa ero disposta ad abbandonare ogni cosa e farla finita», risponde e quel suo "farla finita" mi fa venire i brividi. Ovviamente non posso nemmeno lontanamente immaginare quello che Audrey ha passato in tutta la sua vita, ma è stata abbastanza forte da rialzarsi da sola e andare avanti, che non è una cosa da tutti.
«Devi solo ringraziare te stessa se sei dove sei adesso», le dico e annuisce, fiondandosi tra le mie braccia subito dopo.Verso l'ora di cena ci siamo salutate e ognuna è tornata a casa propria. Non pensavo che Audrey si aprisse così tanto con me solamente al nostro terzo incontro, e sono praticamente una sconosciuta per lei. Forse aveva bisogno di sfogarsi, dato che è rimasta sola tutto questo tempo e la capisco. Forse aveva bisogno di un'amica, le ho trasmesso fiducia e questo l'ha spinta a raccontarmi la sua storia. Ad ogni modo sono contenta che l'abbia fatto.
Appena tornate a casa, io e Grace rimaniamo stupite dal fatto che Cameron ha preparato la cena.
«Sto sognando?» dico, guardando il tavolo perfettamente apparecchiato con sopra un profumato e ben cotto roastbeef.
«Non farmene pentire, grazie», risponde Cam mentre prende in braccio Grace, riempiendola, come al solito, di baci.
«Non riesco a crederci, scusa», rido «questa sarà la prima e ultima volta che vedrò una cosa del genere?»
«Sì, se continui a prendermi in giro»
«Non ti prendo in giro, sono solo sorpresa. Però grazie, lo apprezzo tantissimo», spiego e lo abbraccio.
«Basta parlare, io ho fame», interviene Grace e l'accontentiamo. Ci sediamo a tavola e iniziamo a mangiare, scherzando tra noi... noi tre insieme.
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Il migliore amico di mio fratello 3 || Cameron Dallas.
Fanfiction[COMPLETA] Terzo libro di "Il migliore amico di mio fratello". Cameron e Alison ormai non sono più i ragazzini spensierati di una volta e dopo tutte le difficoltà che sono riusciti a lasciarsi alle spalle con grande coraggio, finalmente si sono cost...