Dopo l'apparizione di Cameron, Grace si è completamente chiusa in se stessa, continuava a rinfacciarmi di aver cacciato di casa il padre il giorno del suo compleanno. In fondo non ha tutti i torti, è normale che voglia entrambi i genitori vicini, ma non capirebbe... e mi odia. Non vuole nemmeno parlarmi, ha preferito andare a dormire a casa di Nash. Le ho detto che andava bene, di certo non potevo negarle anche questo, quindi passo la serata a casa completamente da sola a bere litri d'acqua... in fondo avevo ancora due bambini da mettere al mondo e non so come fare a gestire tre figli da sola. Ci sono anche i ragazzi, si, ma non per sempre. E da sola non credo di poter tirare avanti a lungo.
È passata una settimana e sono dovuta tornare all'università, per poco non mi licenziavano. Sono felice, almeno tengo la mente occupava e mi è mancato molto insegnare, anche se si sta avvicinando l'estate.
«Alison! O cielo, sei viva!» esclama Logan, abbracciandomi subito dopo.
«A mio malgrado, si», rispondo con un filo di voce, in quanto mi sta stringendo troppo forte.
«Ma si può sapere che fine hai fatto? Sei sparita nel nulla!»
«Sono stata male», mi limito a rispondere e Logan annuisce. Deduco che Scarlett non gli abbia raccontato niente, meglio così, mi vergogno persino di raccontarlo a Logan.
«Per tre settimane? Farò finta di crederci»
«Ti ringrazio per non aver insistito. Entriamo?» ribatto e Logan annuisce, preparandoci per la lunga mattinata.
Il tempo, stranamente, è volato in un batter d'occhio, mi era davvero mancato lavorare, è un grande passo avanti per me. Sono le due del pomeriggio e decido di andare da mio fratello per vedere Grace e spero che voglia tornare a casa con me.
«Ei, stavo per chiamarti», mi dice Nash abbracciandomi. «Entra».
«Tesoro, com'è andato il primo giorno?» mi domanda Jade.
«Beh, meglio di come me l'aspettavo. Mi ci voleva proprio. Dov'è Grace?»
«Di sopra con Justin. Le sei mancata, Ali, ieri sera era molto triste e ha voluto dormire con me», mi spiega e mi si stringe il cuore. Salgo le scale ed entro nella cameretta di Justin e li trovo a giocare. Appena mi vede, Grace sorride e mi viene incontro per abbracciarmi.
«Scusami, mamma»
«No amore mio, scusami tu», rispondo mentre le accarezzo lentamente la testa.
«Torno a casa con te», mi dice e annuisco. Mi è mancata tanto, anche se è passato solo un giorno è sembrata un'eternità. La aiuto a prepararsi lo zaino e torniamo da Nash.
«Non so come ringraziarvi, davvero», dico e abbraccio mio fratello e Jade contemporaneamente.
«È sempre un piacere avere la mia nipotina a casa, non devi ringraziare. Sai che ci saremo sempre per te», dice Nash e lo abbraccio di nuovo. Non so come farei senza gli amici che ho.
«Anche Justin è il benvenuto se vuole venire a dormire», li avverto.
«Te lo lasceremo quando ci saranno delle occasioni... speciali, ecco», dice Jade mentre guarda Nash con uno sguardo malizioso.
«No, basta, non voglio sapere altro». Per fortuna la conversazione viene interrotta dalla suoneria del cellulare di Nash. Li ringrazio un'altra volta ed io e Grace torniamo a casa insieme.Cameron's POV.
Ho perso tutto. Mia moglie, mia figlia e i miei amici... non riesco ancora a realizzare di essere rimasto completamente da solo, ma sapevo che prima o poi la verità sarebbe venuta a galla, perché succede sempre e in questo momento non riesco nemmeno a guardarmi allo specchio, sono disgustato da me stesso. Sono io quello sbagliato, sono io quello che commette errori in continuazione... ed è Alison a rimetterci sempre, solo che stavolta è diverso: è una cosa grave ed Alison ha sopportato fin troppo. In certi casi, specialmente questo, l'amore non basta. Ed io sono stato capace di mandare tutto a puttane, una volta per tutte.
Ad interrompere i miei pensieri è i suono del campanello. «Nash, finalmente», dico.
«Ero a casa con mia sorella, sono potuto arrivare solo ora. Hai cinque minuti per dirmi perché mi hai chiamato, dopodiché me ne vado. Odio non poter dire ad Alison che ora stiamo parlando»
«Lo so, Nash, lo so. Davvero scusami, non volevo metterti in questa situazione scomoda ma non so con chi parlare, sto impazzendo»
«Così ti sei chiuso a casa dei tuoi a causa della stampa?» mi domanda, ma scuoto la testa.
«Non avevo un altro posto dove andare», rispondo. Sono veramente in imbarazzo, mi vergogno. Tra noi cala silenzio, che si appropria velocemente della stanza.
«Perché?» si limita a chiedere Nash, guardandomi finalmente negli occhi.
«Cosa vuoi che ti dica? Volevo dimenticare, mi vergognavo troppo e sapevo che se ne avessi parlato con Alison o con voi mi avreste voltato le spalle»
«Cosa ti aspettavi? Un mazzo di fiori? La cosa peggiore è che non sei nemmeno stato tu a raccontarlo, abbiamo dovuto conoscere Scarlett. Tu hai un'altra figlia, Cam, ti rendi conto? Poi come cazzo ti è venuto in mente di trattare una ragazza così? Come? Addirittura pagarla... no, stento a crederci»
«Io volevo solamente dimenticare quella parte della mia vita, è chiaro? Per questo non l'ho mai detto. So che non è una giustificazione, ma avevo sedici anni all'epoca, avevo paura e non ho ragionato»
«Già, dimenticare. Come diavolo fai a dimenticare una cosa del genere? Come hai fatto a vivere fino ad ora con un peso così grande sulle spalle?» ribatte alzando la voce, ma resto in silenzio. Come ho fatto? Non lo so, mi sono sempre sforzato di non pensarci. Mi faccio schifo da solo.
«Hai mandato tutto a puttane Cam, di nuovo, ma stavolta per sempre», afferma Nash, qualche secondo prima di andarsene e lasciarmi di nuovo da solo, in preda alle mie ansie e alla mia tristezza. Forse me lo merito, mi merito tutto quello che è successo e tutto il male che provo.Alison's POV.
Le giornate sembrano non passare mai. Provo a distrarmi passando ore davanti al portatile per lavorare o per guardare qualche film mentre mi gusto il gelato, ma non serve a molto. A causa della gravidanza non posso bere alcol, ma mi sarei bevuta minimo tre bottiglie di vino bianco in questo momento.
Al momento sono in aula all'università con un'ora di anticipo e mentre aspetto i ragazzi per la lezione sto finendo di correggere le tesine che mi hanno mandato per oggi. Sento bussare.
«Posso?» mi giro e vedo Harry, il ragazzo che seguiva le mie lezioni. Annuisco e gli faccio cenno di entrare. Ma che cosa vorrà ancora?
«Buongiorno, scusi il disturbo. Come sta?» mi domanda. Pessima domanda.
«Bene, più o meno. Ti serviva qualcosa?»
«No, no. A dire il vero sono venuto solamente per dirle che ho adorato seguire il suo corso, l'ho trovato davvero interessante e sentirla parlare, beh... mi incantava ascoltarla», dice e non posso fare a meno di sentirmi grata per quelle parole.
«Beh, grazie mille, davvero. Sono contenta di averti trasmesso qualcosa, nessuno mi aveva mai detto queste cose prima. Grazie ancora», gli sorrido e faccio per sedermi, ma Harry mi afferra la mano e mi attira a sé.
«E devo aggiungere che lei mi piace molto», continua e sbarro gli occhi, tirandomi subito indietro aumentando la distanza tra noi. Ma lui non si arrende, si avvicina di nuovo con sguardo malizioso, con i suoi grandi occhi verdi pieni di desiderio, fino ad arrivare a sfregare il naso con il mio. Sono immobile e con le braccia lungo il corpo, ma lui mi cinge la vita, facendo quasi toccare le nostre labbra. Non ci penso due volte e lo bacio per prima, permettendogli di esplorare, di toccarmi.
«No, no, no, basta», dico qualche secondo dopo, staccandomi da lui «questo è sbagliato. Andiamo! Sono... sono sposata, ho una figlia e ne aspetto altri due. Tu sei... sei più giovane e questa cosa non può funzionare», mi agito e vedo Harry che sorride.
«Lei non sa cosa voglio»
«So che non sono io quello che vuoi, questo è sicuro. Senti, sei carino e tutto il resto ma non possiamo, mi dispiace. Ora se non ti dispiace esci, che a breve entreranno i ragazzi»
«Troppo bello per essere vero, non posso insistere», ribatte dispiaciuto e fa per uscire dall'aula. «Comunque l'ho baciata perché ho visto che non porta più la fede da qualche settimana e volevo farlo da molto tempo», confessa facendomi l'occhiolino ed esce dall'aula, lasciandomi sola a cercare di realizzare cosa fosse appena successo. Molto sfacciato per essere un ragazzino.
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Il migliore amico di mio fratello 3 || Cameron Dallas.
Fanfic[COMPLETA] Terzo libro di "Il migliore amico di mio fratello". Cameron e Alison ormai non sono più i ragazzini spensierati di una volta e dopo tutte le difficoltà che sono riusciti a lasciarsi alle spalle con grande coraggio, finalmente si sono cost...