Capitolo venti.

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«Che cosa?! Ma si è impazzito?» commenta Jade, addentando il suo panino. Ho due ore di pausa e Jade mi ha raggiunto all'università per andare a pranzare insieme. Le ho raccontato quello che era successo un paio di giorni fa, ovvero lo studente, Harry, che mi è praticamente saltato addosso in aula.
«Già»
«Sapevo che prima o poi l'avrebbe fatto, quando lo vidi per la prima volta ti stava mangiando con gli occhi. Ed è anche molto carino»
«Jade, non ci proverò con uno studente. Anzi, credo che dovrà passare molto tempo prima che io mi rimetta in gioco con gli uomini. Al momento non voglio pensarci», sbuffo e abbasso lo sguardo. Vedo Jade prendermi la mano, con uno sguardo di compassione. «Ali, non starai per sempre così»
«Voglio vedere te avere tre figli ed essere praticamente single»
«Non sarai mai sola, io e tuo fratello ci saremo in ogni momento, anche gli altri ragazzi. Andrà tutto bene», risponde e mi sorride.
«Grazie, davvero, siete la mia unica certezza. Ora devo rientrare, mi restano altre due ore. Mi raccomando con Grace»
«Tranquilla, è sana e salva a casa con Nash. Ci vediamo dopo». Annuisco e le lascio un bacio sulla guancia, per poi rientrare in università.

Una volta uscita, salgo in macchina per dirigermi verso casa di mio fratello quando ad un tratto mi squilla il cellulare: Zayn. Pessimo tempismo.
«Ei», rispondo subito.
«Ciao piccola. Come stai?»
«Domanda di riserva?» ribatto
«Possibile che da quando ti conosco, praticamente dieci anni, ogni volta che ci sentiamo succede sempre qualcosa?» dice e mi scappa una risata.
«Già, succedono troppe disgrazie nella mia vita, forse dovrei rimanere single a vita», sbuffo.
«Per fortuna ti ho chiamata, sono appena arrivato a Los Angeles, volevo farti una sorpresa»
«Davvero? Dove sei adesso?»
«Da tuo fratello»
«Non ci credo! Arrivo subito», rispondo e attacco, guidando fino a casa di Nash. Zayn è qui per me, non posso crederci. Dopo tutti questi anni abbiamo ancora un'amicizia così bella, stabile e forte.
Appena arrivata, scendo velocemente dalla macchina ed entro in casa, vedendo subito Zayn. Gli sorrido e in pochi secondi sono fra le sue braccia.
«Mi sei mancato tantissimo», gli dico e mi stringe più forte.
«Anche tu», risponde. Rimaniamo abbracciati per qualche minuto, mi sento così bene, come se questo abbraccio alleviasse tutto il mio dolore, e in parte è così.
«Ciao mamma», mi saluta Grace e la prendo in braccio, riempiendola di baci.
«Ti trovo bene, Ali. E guarda che pancione», dice Zayn.
«Sì, sto lievitando. Anche io ti trovo bene e soprattutto non invecchi mai», rispondo e ricevo un grande sorriso fiero da parte sua.
«Ti va di fare una passeggiata? Così parliamo un po'», mi domanda e annuisco. Dovevo aggiornarlo sugli ultimi avvenimenti e so che quando avrò finito di raccontargli tutto andrà da Cameron e gli staccherà la testa.

Usciamo di casa e camminiamo senza meta per Beverly Hills, nel più completo silenzio.
«Se non sei pronta non devi parlarne per forza tesoro», mi rassicura Zayn cingendomi le spalle con il suo braccio.
«No, voglio farlo. Mi servono solamente due minuti, non è facile»
«Deve essere veramente grave allora», ribatte e mi limito ad annuire.
Faccio un respiro profondo e, con molta difficoltà, inizio a raccontargli l'accaduto, dalla mia amicizia con Scarlett/Audrey fino ad oggi.
«Grace non è la sua prima figlia a quanto pare». Mi giro verso Zayn per vedere la sua espressione ed è rimasto a bocca aperta.
«Non riesco a crederci Ali, davvero», risponde.
«Già, nemmeno io»
«È stato proprio uno stronzo con quella ragazza, chissà che cosa ha passato. Di certo non pensavo che Cameron fosse così, cazzo»
«Dimmelo a me, che l'ho sposato e a breve darò alla luce altri due dei suoi figli»
«Mi dispiace, Ali, non meriti tutto questo dolore. Cosa pensi di fare ora?» mi chiede. Mi prendo due minuti per riflettere.
«Non saprei, Zayn, è tutto così complicato. Per quanto io possa amarlo è diventata una relazione ingestibile, rovinata da questi continui segreti e io sono così stanca Zayn, l'ho perdonato troppe volte. L'ho fatto perché ho sempre pensato che potesse cambiare, che potesse comportarsi meglio, ma mi sbagliavo. Merito di essere felice e se dovrò esserlo senza di lui, così sia»
«Accidenti... sei cresciuta tanto. Ti ha proprio portato all'esasperazione questo ragazzo», dice Zayn abbracciandomi.
«Già... ma si poteva evitare di arrivare al limite. Parlami di te, piuttosto», cambio discorso.
«Niente di nuovo, la mia vita è monotona. Sono rimasto a Mooresville, lavoro, sto con la mia ragazza...»
«Sempre la stessa?» gli domando e lui annuisce.
«Caspita, Zayn Malik fidanzato per più di un anno! Evento più unico che raro»
«Strano ma vero, sono cambiato molto anche io»
«Si vede, Zayn. E sono molto fiera di te»

Dopo un paio d'ore decidiamo di tornare a casa mia. Mi sento molto meglio dopo aver parlato con Zayn e aver trascorso il pomeriggio con lui mi ha svuotato la mente, avevo proprio bisogno di staccare un po'.
«Puoi restare tutto il tempo che vuoi», mi rivolgo a Zayn che si sta preparando un caffè.
«Sei sicura? Non voglio disturbarti e di certo non è il tuo periodo migliore»
«Non mi disturberesti mai, Zayn, mi piace averti intorno. E poi mi sento sola in questa casa gigante»
«Si tratta solo di qualche giorno per una questione di lavoro, poi me ne andrò», continua Zayn e per poco non gli tiro uno schiaffo.
«Hai finito? Per quanto mi riguarda puoi anche trasferirti qui», rispondo e Zayn mi ringrazia. Ci saremmo divertiti.
«In effetti sono venuto qui proprio per questo», continua e lo guardo con espressione corrucciata. «voglio venire a vivere qui. In azienda va tutto bene, sono uno tra i migliori impiegati dell'ufficio e volevo chiedere al mio capo di essere trasferito alla sede di Los Angeles», confessa.
«Non ci credo! Ma è fantastico!» esclamo, abbracciandolo con tutta la forza che ho in corpo.
«Già. Domani mattina ho un appuntamento e mi faranno sapere se mi prendono. Mooresville è fantastica, ma ormai mi sta stretta. Voglio viaggiare, voglio cambiare aria, così ho scelto Los Angeles», spiega e annuisco, senza smettere di sorridere.
«Sono fiera di te, Zayn, davvero. Potrai vivere qui agli inizi, così mentre cercherai una casa non starai sotto ai ponti», lo invito e scoppia a ridere.
«Ne approfitterò. Grazie per la tua disponibilità», dice e mi stampa un lungo bacio sulla guancia.
«Forza, cuciniamo». Non appena finisco la frase, sento il campanello suonare.
«Inizia tu, vado a vedere chi è», gli dico e Zayn annuisce.
Cammino verso la porta e per poco non svengo. «Cameron».




Il migliore amico di mio fratello 3 || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora