Capitolo diciassette.

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Il mio cuore è andato letteralmente in pezzi. Tutte le mie certezze svaniscono in pochi secondi, così come la stima nei confronti della persona che è mio marito e del quale sono incinta di due gemelli. Cameron, il mio Cameron. Non posso crederci, non ci riesco.
«Non hai mai abortito?» interrompe Cam.
«No, non avrei mai potuto, non per i tuoi soldi, comunque», risponde Scarlett.
«È per questo che Violet è poco più grande di Grace... ora che ci penso... una minima somiglianza...», inizio a farfugliare tra me e me, completamente sottoshock, cercando di mettere insieme i pezzi.
«Io... io non lo sapevo! Non avrei mai dovuto fare una cosa del genere, sono stato uno stronzo»
«Uno stronzo? No, Cameron, sei stato molto peggio. Sei stato cattivo, opportunista, per colpa tua ho vissuto un'adolescenza infernale! E tutt'ora, a trent'anni, non sto tanto meglio. Mi porterò sempre appresso quello che mi hai fatto... mi hai rovinato la vita. Non sai quanti anni ci ho messo per rimettermi in piedi con le mie forze, con una bambina appena nata, senza soldi, senza una casa e senza nessuno che mi sosteneva!»
«Poi mi trasferii qui a Los Angeles e cambiai nome per ricominciare da capo, non è stato facile. Ho dovuto cambiare città, a Statesville ormai mi conoscevano tutti e purtroppo nessuno mi ha capita, mi guardavano con disprezzo», continua «e il destino mi ha fatto incontrare te, Alison, talmente gentile e dolce che per un attimo non ho voluto credere che fossi sua moglie. Ti ho riconosciuta subito, dal primo giorno di scuola delle bambine», si interrompe. Riesco a malapena a sedermi sul divano. Scarlett... Scarlett... dove l'ho già sentito questo nome?
«Alison, ti prego, ti prego», inizia a implorarmi Cam, ma lo ignoro.

Ma certo! L'ha nominata quando io ero uscita con Jake, un'uscita tra ex. Cam si era ingelosito e mi aveva detto che era uscito con una certa Scarlett, una sua ex della vecchia scuola. Carina... capelli lunghi... occhi chiari...
«Aspetta, lei è quella della foto», domando a Cam, riuscendo a malapena a guardarlo negli occhi.
«Quale foto?» chiede lei, impaurita.
«Una normale foto che stava in un cassetto in camera di Cameron, l'ho vista quando mi stavo preparando per il matrimonio. Con la "S" scritta sopra vicino alla parola "Statesville", è lei! Dopo che te ne ho parlato quella foto è sparita nel nulla, sei stato tu! Tu e Aaron con quella storia sulla tua presunta sorella, S, che se n'era andata... altre cazzate per coprire lo schifo che hai combinato! E gli altri sanno tutto... non posso crederci...»
«No, no, gli altri non lo sanno! Ho detto ad Aaron di mentirti, sapevo che dopo aver visto quella foto sospetta avresti indagato e, conoscendoti, l'hai fatto. Ma lui era ignaro di tutto e gli altri non sanno nulla», spiega Cam.
«È la volta buona, puoi dirglielo tu. Sono appena arrivati, come avevamo organizzato. Adesso ti meriti tutto quello che succederà», rispondo e guardo la macchina di Carter che attraversa il cancello di casa nostra.
«Tolgo il disturbo», dice Scarlett ma la fermo per un braccio.
«Io... non riesco a trovare le parole per dirti quanto mi dispiace per quello che hai passato. Io... davvero, non posso capire tutto quello che hai passato e come ti senti. Non avrei mai immaginato potesse succedere una cosa del genere, soprattutto da parte di Cameron. Lui adesso subirà tutte le conseguenze delle sue azioni», le dico e annuisce, ma c'è una domanda che mi preme, ma lei capisce subito.
«So cosa vuoi chiedermi e la risposta è no, non farò conoscere Cameron a mia figlia, mai. Non ne ha il diritto, è letteralmente una vita che ce la caviamo da sole e sarà per sempre così, stiamo bene così e non abbiamo bisogno di nessuno. Nemmeno mi chiede più di suo padre, sono forte abbastanza da essere entrambi i genitori per lei, e soprattutto grazie a lei. Adesso io ho Logan e sono felice, così come lo è Violet. Spero durerà abbastanza... dopo Cameron lui è la mia seconda relazione seria, anzi la mia seconda relazione in generale, e finalmente sono riuscita ad andare avanti con la mia vita. Ho ancora qualche difficoltà a fidarmi totalmente, ma non è colpa sua, è mia»
«Audr... Scarlett, scusami, non sarà mai colpa tua, non devi giustificarti se non riesci ad avvicinarti alle persone, ti sono successe troppe brutte cose. Logan è un bravissimo ragazzo ed è innamorato di te, sono sicuro che aspetterà. Lui è speciale»
«Grazie, Ali. Scusa per il mio comportamento. Ho sempre saputo che fossi una brava persona. È anche grazie a te che ho riacquistato fiducia in me stessa e negli altri», ribatte accennando un sorriso ed apre la porta d'ingresso per uscire, e subito dopo di lei entrano i ragazzi.  Mi siedo dalla parte opposta del divano, dov'è seduto Cam, e fisso il vuoto. Non riesco ancora a realizzare, probabilmente non lo farò mai.
«Che succede? Sembra sia morto qualcuno», commenta Matt. Jade ed Hayley si avvicinano subito a me per chiedere spiegazioni, ma non riesco a parlare, mi sento paralizzata.
«Ali...», mi chiama Cam. Non fa in tempo a finire il mio nome che cammino velocemente verso di lui e gli tiro uno schiaffo.
«Vattene», gli ordino, senza nemmeno guardarlo negli occhi. Cerca di prendermi la mano, ma la ritratto subito.
«Vattene, cazzo!» grido con tutta la forza che ho in corpo e lo sento camminare verso l'uscita. Appena sento la porta chiudersi, scoppio in un pianto disperato. Mi ci vogliono una ventina di minuti per riprendermi, giusto il tempo di raccontare ai ragazzi cos'è appena successo, i quali rimangono sconvolti, sono diventati bianchi in volto.
«Cazzo, Alison, mi dispiace... non pensavo ci fosse una vicenda così grave dietro la cazzata che ho dovuto dirti... non riesco a credere che Cam abbia fatto una cosa del genere», dice Aaron e semplicemente annuisco.
«Era un ragazzino, si può sbagliare a quell'età», dice Carter e lo fulmino con lo sguardo.
«A quanto pare era abbastanza grande e lucido a soli quindici anni da andare a letto con una ragazza, filmarla, metterla incinta e diffondere il video. Sì, Carter, poverino», gli rispondo.
«Io lo ammazzo», commenta mio fratello, con le lacrime che gli scorrono sulle guance.
«Nash», lo riprende Jade. Per risposta tira un pugno fortissimo alla porta della cucina, quasi rompendola.
«No, Jade, porca puttana! È il mio migliore amico da dieci fottuti anni e praticamente so poco e niente su di lui! Come cazzo puoi sposare mia sorella e metterla incinta di tre figli con questo peso sulla coscienza! È da pazzi!» urla, mettendosi le mani nei capelli. Le vene sul suo collo rosso sono diventate così evidenti che sembra vogliano esplodere da un momento all'altro. Non l'ho mai visto così.
Justin e Grace sono di sopra e credo abbiano sentito abbastanza.
«Jack», chiamo JackJ. Gli indico di sopra e annuisce, salendo le scale per prendere i bambini e li porta fuori.
Vedo la chiamata in arrivo da Cameron, sarà la quindicesima nel giro di tre minuti.
«Rispondo io a quel figlio di...»
«No, Nash, basta. Ora devo pensare bene a quello che devo fare e sinceramente non ci riesco. Sono sconvolta. Non avrei mai pensato che Cameron fosse così, mi è crollato il mondo addosso»
«Nemmeno noi avremmo mai potuto aspettarcelo», dice Shawn.
«Certo che ce ne vuole di forza di volontà per tenersi dentro un segreto del genere», interviene Hayley che si è appena asciugata le ultime lacrime uscite, come tutti i presenti.
«È molto semplice, Alison. Divorzi e lo cacci di casa», dice Nash.
«Non è così facile, cazzo! Non riesco nemmeno a guardarlo in faccia e sto per partorire altri due dei suoi figli! Io non ce la faccio ragazzi, non credo di poter sostenere un peso del genere. O addirittura crescere tre figli da sola», rispondo, iniziando a piangere per la quarta volta.
«Ci siamo noi ad aiutarti, non sei sola Alison. Non sarai mai sola, mettitelo bene in testa».

Il migliore amico di mio fratello 3 || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora