Il migliore amico di mio fratello 3 || Cameron Dallas.

Capitolo ventisei.

Ultimo capitolo. Ho fatto un macello con il capitolo precedente (sono una disagiata) perché l'ultimo doveva iniziare così in realtà, quindi se avete già letto questa parte nel capitolo 25 scorrete e leggete l'ultima, sennò ve la rileggete, baci

Dieci anni dopo, 20 maggio.

«Mamma! Dove hai messo il mio maglioncino rosa? Perdi sempre tutto!»
«Grace, ti prego, non mi torturare in questo modo», rispondo mentre bevo il mio solito caffè.
«Me lo ha regalato lo zio Zayn! Devo ancora preparare lo zaino per fare i compiti da papà e farò tardi a scuola, aiutami almeno!» continua a gridare per le scale. Sbuffo e le raggiungo al piano di sopra. Cerco nel suo armadio tra i mille vestiti che ha. «Questo?» le domando e annuisce, incredula.
«Succede sempre così, ma come fai!»
«Magia. Ora scendi, c'è una cosa per te», le dico e Grace mi fissa, cercando di capire cosa l'aspetta di sotto.
«Qualcosa mi dice che è un bellissimo regalo anticipato per i miei bellissimi sedici anni»
«Cammina, devo ancora sfamare gli altri due», rispondo e andiamo insieme in cucina. Come predetto, c'è un piccolo dolce con una candelina accesa su di esso e accanto il mio piccolo regalo per lei. Il giorno è arrivato, la mia piccola Grace è cresciuta, oggi compie i sedici anni.
«Jasmine! Taylor!» li richiamo e scendono in pochi secondi.
«Tanti auguri sorellona!» esclama Taylor, saltando in braccio a Grace, che lo afferra al volo.
«Grazie amore. E grazie mamma! Posso aprirlo?» mi chiede impaziente e non posso fare altro che darle il permesso. Spegne velocemente la candelina e comincia a strappare la carta.
«Non... ci... credo! L'ultimo iPhone, finalmente un telefono decente», grida entusiasta, stringendomi in un abbraccio.
«Grazie, grazie!»
«Figurati, amore. Ora vai a vestirti sennò farai tardi a scuola. E anche voi due», gli ordino e in pochi secondi svaniscono. Nel mentre mi squilla il cellulare. «Buongiorno Jade»
«Buongiorno! Allora? Oggi a che ora veniamo? Io, Hayley e Beth, intendo, così ti aiutiamo»
«Prima che potete, ci saranno anche tre amiche di Grace. Non vado all'università oggi, mi sono presa un giorno»
«Quindi dobbiamo cucinare per un esercito, come sempre»
«Esattamente, nulla di nuovo»
«Cameron verrà?» mi chiede e sospiro.
«Non credo, va a prendere i figli dopo la scuola e starà un po' con loro fino all'ora di cena»
«Ci sta, ora che è anche un attore non ha mai tempo per loro»
«Già», mi limito a rispondere.
«Devo accompagnare Justin e... zia! Dì a Grace di aspettarmi all'entrata», si intromette Justin.
«Certo tesoro, glielo dico subito», saluto e chiudo la chiamata, pronta ad accompagnare le tre bestie di satana a scuola.

Non vedo e sento Cameron da un parecchio tempo ormai e non posso negare che un po' mi manca e sto male tutt'ora per lui. Quando Grace ha iniziato a crescere si è sempre gestita lei il tempo da passare con lui, si organizzavano loro due, coinvolgendo anche i gemelli. Lui ha provato più volte a chiamarmi, ma non ho mai risposto, non saprei nemmeno cosa dirgli dopo tutto questo tempo. Come precedentemente detto, Cameron ha fatto carriera nel mondo del cinema, insieme ai Jacks, Shawn (che è addirittura protagonista di un documentario sulla sua vita) ed Aaron, che però hanno sfondato nel mondo della musica.
Ma non voglio pensare a lui oggi, devo organizzare la festa di compleanno di Grace. Ieri sera ha festeggiato con tutti i suoi amici, mentre oggi starà con tutti noi. Ovviamente preferisce stare con la famiglia, ma solo perché, avendo molti zii, riceve il doppio dei regali, dato che la viziano troppo sin da quando era piccola. Che figlia materialista che ho.

«Quanto sei lenta Alison, abbiamo comprato poche cose», commenta Hayley mentre carichiamo la macchina con tutta la spesa fatta.
«Ho trentasette anni ormai, dammi tregua»
«Ma falla finita, siamo ancora giovani!»
«Vuoi vivere con una figlia adolescente e due bambini di dieci anni? Prova, così ne riparliamo». Come deciso, ci rechiamo a casa mia per iniziare a darci da fare e sistemare, come prima cosa, il giardino, dato che siamo a maggio ed è una splendida giornata di sole.
«Prima sistemiamo tavoli, sedie e quant'altro, poi pensiamo al cibo», dico alle altre e iniziamo a darci da fare.