Capitolo quattordici.

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Scusate tantissimo per il ritardo, ma causa sessione invernale non ho avuto proprio tempo di aggiornare! Spero vi piaccia, buona lettura

Appena arrivati a casa, Grace salta in braccio a Zayn quasi soffocandolo. Con Cameron si scambiano un veloce abbraccio e iniziano a parlare ininterrottamente, bevendo una bottiglia di vino in pochi minuti. Si stanno simpatici, o almeno Zayn non ha mai avuto nessun problema, solo che Cam è troppo orgoglioso per ammettere che vanno molto d'accordo.

«Cam, riprendiamo dopo il discorso. Ora vado a farmi una bella doccia», dice Zayn e si dirige al piano di sopra.
«Sembri molto più contento tu della presenza di Zayn», stuzzico Cam, che si gira verso di me e mi sorride.
«Ma smettila, non ho mai detto il contrario», si giustifica.
«Sì, come no»
«Adesso però bisogna pensare a questa sera, e come sempre siamo in ritardo»
«Mi sono stufata di cucinare. Chiamo i rinforzi», rispondo, ovvero Jade, Hayley e Beth.
«Ragazzi... è la mia immaginazione o c'è una specie di Taylor Caniff in una stanza?» domanda Zayn, dalla cima della scale.
«Oh cazzo, mi ero quasi scordato, vado a vedere come sta», ribatte Cam correndo di sopra. Zayn continua a guardarmi con sguardo interrogativo.
«Non sta passando un bel periodo», gli spiego.
«Si vede, non ha una bella cera. A tratti sembra un cadavere, poverino»
«Mi distrugge vederlo così. Stiamo cercando di portarlo in qualche centro o qualcosa del genere per la riabilitazione, ma non ne vuole sapere niente. Durante la notte ha delle crisi e io e Cam non sappiamo che cosa fare, come comportarci. Grace si spaventa continuamente, sentendolo urlare e soffrire. Non si alza dal letto, non mangia. Questa situazione andrà a finire male»
«Certo, secondo lui non ha niente che non va e quindi non ci andrebbe mai di sua spontanea volontà. Ma quel ragazzo ha davvero bisogno di aiuto e voi non potete fare niente se non sbrigarvi a portarlo da qualche parte e lasciarlo agli esperti, è la cosa migliore per lui, anche se non lo sa», ribatte Zayn e annuisco.

Dopo l'arrivo delle ragazze a casa, iniziamo a scrivere il menù della cena su un foglio, così da andare a comprare tutto il necessario. Sarà un Natale molto diverso con Taylor in queste condizioni, che è sempre stato l'anima del gruppo. C'è molto poco da festeggiare quest'anno.
Durante il pomeriggio arrivano tutti gli altri e ci dividiamo i compiti: chi cucina, chi pensa alla tavola, chi dà una pulita e chi non fa niente, come Matt, e chi da una mano a Taylor.
«Matt, esci dalla cucina, non è il momento di mangiare», lo rimprovero.
«Ma come?! Tra tutti i compiti io ho scelto di darvi una mano in cucina»
«E non è quello che stai facendo, quindi fuori. Ritenta più tardi», rispondo e Matt, afflitto, esce dalla cucina.
«Poverino, si sarà offeso», dice Beth. Vedo Hayley tornare in cucina con vari calici in mano e una bottiglia di prosecco.
«Io direi di prenderci cinque minuti di pausa e brindare al ventisettesimo compleanno di Alison e Nash. Ragazzi, venite qua!» annuncia e distribuisce i calici. Quando ci raggiungono noto che manca Taylor, così lancio un'occhiata a Cam, che scuote la testa.
«Va bene, però io solo un sorso», mi raccomando e annuisce.
«Nonostante le circostanze vorrei brindare per Nash e Ali, che sono sempre stati al mio fianco, come tutti voi, spero per tanto altro tempo. Auguri!» continua Hayley, alzando il calice verso l'alto.
«Auguri!» rispondo gli altri all'unisono e facciamo aderire tutti i nostri bicchieri insieme.
«Bene, auguri di compleanno e Natale fatti. Aaron, torniamo a giocare alla playstation», dice Zayn che si reca in sala, seguito dagli altri. Li abbiamo persi.
Mentre continuiamo a cucinare, vedo Taylor che entra in cucina. «Tanti auguri, Alison», dice e mi abbraccia.
«Grazie Tay»
«Che profumo», commenta mentre si gira intorno. 
«Già. Hai fame? Vuoi un bicchiere d'acqua?» gli domando, ma non mi ascolta. Sta fissando la bottiglia di prosecco precedentemente aperta. Scuote la testa e torna a guardarmi.
«In realtà si, sono due giorni che non faccio altro che vomitare. E sì, mi servirebbero dieci litri d'acqua», risponde e la sua frase mi rattrista.
«Vieni, mangia quello che vuoi», gli dico e mi ringrazia, piazzandosi di fronte al frigorifero. Si prepara un veloce panino, afferra una bottiglia d'acqua, mi ringrazia di nuovo e torna di sopra.
«Speriamo non vomiti più», commenta Jade, sospirando.
«Sono i primi giorni di astinenza, gli succederà molto più che vomitare», rispondo e tra di noi cala il silenzio.

Sono quasi le otto di sera e abbiamo finalmente finito di preparare tutta la cena. Siamo una dozzina, quindi bisogna cucinare per un esercito.
«Però, siete state brave», commenta Cameron e mi lascia un bacio sulle labbra.
«Voi per niente, invece. Siete pessimi», rispondo.
«Sparecchieremo», dice Shawn e voglio proprio vedere se lo faranno.
«Mi raccomando, Shawn. Riferisci agli altri di stare attenti a non mettere troppe bottiglie di vino a tavola, o di qualsiasi altro alcolico», gli chiedo e Shawn annuisce.
Prima di sederci a tavola salgo di sopra per chiamare Taylor, che si è appena svegliato dopo aver dormito quattro ore.
«Vieni a mangiare qualcosa?» gli chiedo e annuisce, uscendo dalla camera con me. Dopo un lungo periodo di silenzio, a tratti assordante, ci accomodiamo al tavolo e iniziamo a mangiare.
«Sono contento che tu sia qui con noi amico», dice Cam rivolgendosi a Taylor, che sorride debolmente.
«Anche io ragazzi, davvero». Senza farmi sgamare, guardo Taylor di tanto in tanto e lo vedo in difficoltà, non sta mangiando e non smette di guardarsi intorno. Ci sono troppe bottiglie di vino e lattine di birra in tavola e non gli fa bene.
«Shawn, mi aiuti a portare l'altra portata di pesce, per favore?» gli chiedo all'improvviso e annuisce, camminando verso la cucina.
«Ti avevo esplicitamente chiesto di dire anche ai ragazzi di non tirare fuori tutte quelle bottiglie! Taylor si sta agitando», esclamo e Shawn si mette una mano sulla faccia.
«Cazzo, mi sono completamente dimenticato, scusami»
«Non devi chiedere scusa a me, ma a lui. E come diavolo hai fatto a dimenticarti dopo tutto quello che sta passando?». Shawn sta per rispondere, ma veniamo interrotti da un forte tonfo e dalle urla di JackG.
«Ragazzi! Correte, Taylor è svenuto!» grida Jack, raggiungendoci di corsa. Io e Shawn ci scambiamo uno sguardo veloce e torniamo in sala: Taylor è a terra, privo di sensi.
«Chiamate un'ambulanza!» grido. No, non può succedere. 
Jade si china verso di lui, posando due dita sul collo «il battito è debole», annuncia ed entriamo tutti nel panico, non sappiamo cosa fare. Per fortuna l'ambulanza arriva dopo pochi minuti e portano via Taylor. Ci mettiamo tutti in macchina e ci rechiamo all'ospedale.
«Cazzo, abbiamo aspettato troppo e questi sono i risultati», sbraita Nash e inizia a camminare avanti e indietro nel corridoio dell'ospedale.»
«Direi che non è il momento di andare nel panico», risponde JackJ.
«È il momento perfetto per andare nel panico», ribatte Nash.
«Dai, ragazzi. Non è proprio il momento», interviene Zayn. Siamo tutti troppo scioccati per rispondere o per fermarli. Scrivo un messaggio a Jade che sto per tornare a casa per farle compagnia.
«Ragazzi, io raggiungo Jade, è rimasta da sola con i bambini, saranno confusi», dico e Cam annuisce.
«Tenetemi aggiornata, d'accordo?» chiedo a tutti, che annuiscono. Do un bacio a Cameron e mi metto subito in macchina per tornare a casa. Povero Taylor, deve proprio essere arrivato al limite.
Appena arrivo davanti al cancello, vedo una sagoma appoggiata ad esso.
«Audrey? Che cosa ci fai qui?». Tempismo perfetto.
«Ciao Ali, volevo parlare», mi risponde ed entra con me.
«Senti, vorrei tanto stare a parlare ma un nostro amico si è sentito male ed è all'ospedale, quindi non è il momento adatto», dico agitata.
«Mi dispiace. Ci metterò solo due minuti, è veramente urgente»
«Io ho rispettato la tua decisione di non volermi più parlare di punto in bianco, adesso tu rispetti la mia. È un momento delicato Audrey, per favore, torna a casa», concludo e dopo aver salutato Jade corro di sopra per vedere come sta mia figlia. Dopo pochi secondi sento la porta d'ingresso chiudersi. Mi ha praticamente piantata in asso e ora vuole parlare? Sono curiosa di sentire quello che ha da dire, certo, ma non questa sera.




Il migliore amico di mio fratello 3 || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora