Il migliore amico di mio fratello 3 || Cameron Dallas.

Capitolo otto.

Come organizzato la settimana scorsa io, le ragazze, mia madre e la madre di Cameron iniziamo a darci da fare per cucinare per la cena di stasera... dopo aver cacciato Cam di casa, ovviamente.
«Chissà cosa avreste fatto senza di noi», dice mia madre mentre posa la mano sulla spalla della mamma di Cam.
«Sicuramente il tacchino sarebbe andato a fuoco, questo è poco ma sicuro», risponde Hayley.
«Tutta la cucina, per l'esattezza», correggo,
«Esattamente. Cominciamo?» domanda impaziente Jade.
«Ma sono solo le otto del mattino», mi lamento.
«Solo? È già tardi! Abbiamo solo undici ore per preparare una mega e non abbiamo ancora deciso da dove cominciare», ci rimprovera mia mamma e sbuffo.
«Almeno aspettiamo le undici, sono quasi sicura che possano bastare otto ore. Ci stiamo facendo prendere dal panico», interviene Beth.
«Beth ha ragione, Intanto iniziate a pensare», dico rassegnata e le altre annuiscono.

Mentre io e Jade sistemiamo casa, che è nel caos più totale, per non parlare della polvere, Hayley e Beth stanno aiutando mia madre e la signora Dallas.
«Hai una casa bellissima e te lo ripeto continuamente... ma hai pensato di assumere una donna delle pulizie? O meglio... tipo cinque donne delle pulizie? Pulire questa casa è sfiancante», si lamenta Jade mentre sta passando l'aspirapolvere per tutto il salotto.
«Sì, hai ragione, credo mi serverebbe un aiuto. Potrei assumere te, per esempio», la prendo in giro e mi fa il dito medio.
«Wow, che donna di classe», commento.
«È colpa tua».

Dopo qualche ora, tra una pausa e l'altra, finalmente siamo riuscite a preparare l'intera cena e siamo molto soddisfatte.
«Chi l'avrebbe mai detto? Siamo veramente una bella squadra», commenta Hayley e batte il cinque a mia madre.
«Io non vorrei vantarmi, però il merito è nostro», interviene la madre di Cam, guardando la mia.
«E va bene, vantatevi pure ma non davanti ai ragazzi per favore. Ci prenderebbero in giro fino alla morte», risponde Jade e ridiamo con lei.
L'ultima cosa da fare è apparecchiare la tavola, dopodiché sarà tutto pronto e potremo finalmente vestirci.
«Sono nervosa, speriamo che piaccia tutto ai ragazzi», confessa Beth.
«Sono degli animali, gli piacerà tutto di sicuro. Di sicuro non devi preoccuparti per Matt», rispondo e ridacchia.
«Già, quel ragazzo è un aspirapolvere, ma lo amo così», ribatte e le sorrido.
«Almeno una cosa buona nella vita la fa», lo prende in giro Beth ed effettivamente non ha tutti i torti, è bravo solo a mangiare.
Sono arrivate le sette di sera ed è arrivato il momento di prepararci. Non indosseremo niente di stravagante, ma è giusto vestirsi con qualcosa di decente. È una cena speciale per tutti noi, voglio che sia perfetta.
«Hayley, se davvero stai pensando di scendere a cena così, ti caccio», la sgrida Beth, squadrandola dalla testa ai piedi.
«Cos'ho che non va?» domanda innocente Hayley, girando su se stessa. La guardo attentamente e in effetti non può scendere così, indossando dei jeans, una felpa e... le ciabatte.
«Davvero? Sei seria?» sbotto «cambiati per favore, e subito», scandisco le parole ed Hayley sbuffa, in segno di resa.
Decido di indossare un semplice tailleur color rosa cipria che ho da molto tempo, ma che ho messo poche volte. Mi trucco con il mascara e abbino il rossetto al mio abito. Non appena siamo tutte pronte ed Hayley, grazie al cielo, si è sistemata, torniamo di sotto per sistemare gli ultimi dettagli. Noto che mia mamma ha cambiato Grace con un vestitino azzurro, molto dolce, e ha appeso un cartellone con su scritto "Buona fortuna, ragazzi".
«O mio Dio, Grace, quanto sei bella! Ti mangerei a morsi», dice Jade mentre la prende in braccio, girando su se stessa e facendola ridere. Conto un'ultima volta tutte le sedie e controllo che tutto è in ordine.
«Ma quanto siamo eleganti», commenta Hayley mentre si avvicina a Grace e le sorrido.
«Va tutto bene tra te e Jack?» le domando, sedendomi accanto a lei.
«Sì, tutto bene. Fortunatamente abbiamo chiarito e so che quella sera ho esagerato, quindi gli ho chiesto scusa e abbiamo fatto pace», spiega e le cingo le spalle con un braccio.
«Va bene così. Perché non ce ne hai mai parlato del fatto che non puoi avere bambini?»4
«Ci sto male, Alison. Ci sto sempre male e non ero ancora pronta a dirvelo, altrimenti sarei crollata, non so se mi spiego»
«Hai ragione, ma sappi che va bene, devi fare quello che ti senti. Nessuno se l'è presa, figurati», rispondo e lei annuisce, abbracciandomi.