Capitolo 36

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Emily Bethany Megan Black. Ecco il nuovo nome. Oggi, esattamente otto giorni dopo la richiesta del cambiamento del cognome è arrivata la lettera che ci ha confermato che il cambio è avvenuto con successo.
"Lily, posso parlarti?" chiede Kylie
"Certo. Dimmi" dico facendole spazio vicino a me
"Penso che alla fine di quest'anno andrò a lavorare con i gemelli nel negozio che hanno comprato" dice. Ma aspetta, quale negozio?
"Di che negozio parli?" chiedo
"Come? Non te l'hanno detto? L'hanno comprato una settimana fa, a Diagon Alley. Hanno intenzione di uscire da scuola prima dell'esame finale. Non ti aveva detto niente Fred?" dice. Fred aveva avuto un'intera settimana per dirmelo e non l'ha fatto.
Bene...
"Scusa ho bisogno di prendere un po' d'aria" dico uscendo di casa e andando in una delle panchine del parco di fronte a Grimmauld Place.
Ormai è Natale, e dovrei sapere bene che in questi giorni i gradi oscillano sempre tra i 5 e i 2.
Ma nonostante questo, sono uscita con una maglia di cotone.
Potrei davvero morire congelata qua fuori, ma non mi interessa. Almeno il freddo sta riuscendo a rallentare i pensieri. Ad uncerto punto vedo Fred uscire di casa con un giubotto in mano. Si guarda un po' intorno, e appena mi vede, si avvicina. Mi mette il giubotto sulle spalle, e senza chiedermi il permesso, si siede accanto a me. Prima che lui faccia incontrare i nostri sguardi, io giro la testa verso un gruppetto di bambini che giocano lanciandosi le palle di neve.
"Mi sa che è arrivato il momento di dirti una cosa" dice dopo un po'
"Ah davvero?" dico. Noto il suo sguardo spostarsi verso di me
"Che ti succede?" dice ancora pacato
"Me lo stai chiedendo davvero? Tu hai trovato solo ora il momento di dirmi che: hai intenzione di uscire da scuola prima degli esami, e che tu e George avete comprato un negozio da ormai una settimana?"
"Non ho trovato il tempo per dirtelo. Volevo che fossimo da soli"
"E quindi ti veniva troppo scomodo chiedermi in questi giorni di parlare solo io e te?"
"Lo so, te lo dovevo chiedere prima"
"Se oggi io non fossi uscita qua da sola, quando avresti trovato il momento giusto per dirmelo?"
"Possibilmente stasera"
"Sarebbe stato già troppo tardi" dico alzandomi e camminando verso casa. Lui si alza di scatto
"E questo che significa?" chiede urlando
"Lo sai bene quello che intendo". Rientro in casa sbattendo la porta alle mie spalle. Mio padre preoccupato esce dalla sala pranzo.
Prima che mi veda per bene cerco di nascondere le lacrime, ma non ci riesco. Appena passo davanti a lui, una lacrima scende sulla mia guancia destra.
"Cosa è successo?" chiede mentre salgo le scale. Noto che tutti gli altri sono affacciati dal passamano dell'ultimo piano, perciò ne approfitto per dirlo una sola volta per tutti
"Ci siamo lasciati" dico e mi chiudo a chiave nella mia camera.
Appena è pronto il pranzo scendo all'istante, senza lacrime, e senza occhi rossi. Naturale. Per fargli capire che io senza di lui ci so stare. Almeno credo.
Appena però lo vedo, seduto a tavola, con gli occhi gonfi e rossi, non sono più sicura di quello che ho fatto. Mi accorgo poi che ero rimasta ferma davanti la porta a guardarlo, e tutti gli altri nella stanza mi guardavano dispiaciuti. Mi guardo un po' intorno, e poi decido di andarmi a sedere vicino a mio padre, anche se qua di solito si metteva Remus.
"Lily, vuoi dell'arrosto? Non hai mangiato quasi niente" mi chiede Molly mettendomi una mano sulla spalla
"No Molly, ma grazie lo stesso per avermelo chiesto" dico sorridendole
"Allora hai ancora la voce" dice George. Gli lancio un'occhiataccia. Non vorrei attirare l'attenzione, ma sto seriamente per piangere. Non voglio sembrare debole, quindi con una scusa dico che devo andare in bagno. Anche Fred decide di uscire dalla sala pranzo, ma senza dire niente.
Comincio a piangere.
Poi mi accorgo che mi sta seguendo quando supera la sua stanza. Mi giro di scatto, guardandolo negli occhi.
Ora siamo nella stessa situazione.
Io ho gli occhi gonfi e rossi, lui pure.
Io sto ancora piangendo, e anche lui lo sta facendo.
Io lo guardo, e lui mi guarda.
"Non è solo quella la motivazione, vero? È un altro il motivo della nostra rottura, non è così? Te lo leggo negli occhi. Non me lo puoi nascondere" dice Fred. Forse è arrivato il motivo di confessare. È da mesi che non riesco a non pensare a quel bacio.
Quello tra me e Jordan. Mi tormenta ogni notte.
Sta diventando soffocante. So che non è molto, ma mi sta davvero distruggendo in mille pezzi.
Perciò glielo racconto.
"Tu provi qualcosa per lui?" mi chiede appena gli racconto tutto
"Assolutamente no. Sei l'unica persona che ho mai amato" dico
"Una persona che ama non tradisce" dice guardandomi negli occhi
"Non ha avuto nessun valore per me"
"Però continuavi a pensarci"
"Perché sapevo che era stata una cosa sbagliata"
"Ma lo avresti potuto dire prima se era una cosa che non contava niente per te"
"Non volevo perderti, è per questo che non te l'ho detto"
"Neanche io volevo perderti quando ancora non ti avevo parlato del negozio e della fuga, ma tu poi mi hai lasciato, e mi è cascato addosso un mondo.
Ho avuto paura che non mi amassi più e invece poi tu mi dici che mi hai lasciato per uno stupido bacio di cui non me ne frega niente. Io ti amo, Lily, e non ci riesco a stare senza di te, ma mi stai facendo soffrire, continuamente"
"E pensi che io lo faccio apposta? Pensi che a me non freghi niente di te e che io sono nella tua vita solo per farti soffrire? Bene, se è questo che pensi ti sbagli di grosso, perché non ho mai amato nessun'altro oltre te. È da cinque anni che io e te ci avviciniamo e ci allontaniamo come se fossimo una molla. Io cercavo un po' di tranquillità nella mia vita. Giusto un poco di stabilità, perché era proprio quello che mi mancava, e per un po' ho avuto questa tranquillità che tanto cercavo, ma ora non c'è più, e non so come riaverla indietro" dico scoppiando in un pianto liberatorio. Chiudo gli occhi e mi siedo su uno degli scalini. Sento Fred sedersi accanto a me, e poi mi abbraccia. Mi passa ripetutamente una mano dalla nuca alla schiena, come se volesse consolarmi.
"Scusami. Scusami per tutto" dice restando ancora nella stessa posizione, senza bloccare il movimento della sua mano. Ricambio finalmente quell'abbraccio e lui sospira, come se si fosse finalmente liberato di un macigno.
Dopo un po' andiamo nella sua stanza e ci raccontiamo le cose che ci siamo persi di noi in questi mesi. Parliamo tranquillamente, sorridendoci e accarezzandoci di tanto in tanto.
A volte noi due abbiamo bisogno di un leggero litigio, solo per poi riavvicinarci di più.

Giuro di non avere buone intenzioni.

Ciao a tutti, bei fanciulli, e buona Pasqua a tutti voi!
Sono felice di aver ricominciato a scrivere.
E questo devo dire che è grazie a tutti quelli che leggono la storia. In questi ultimi giorni ho avuto un sacco di commenti positivi riguardo alla storia, e questo mi ha invogliato a rileggere la mia storia. Ho riletto tutto dal primo capitolo, e mi stupisco dei miei cambiamenti in corso d'opera.
Ci sono dei capitoli che mi rendo conto che sono davvero orribili, e ci sono degli altri capitoli in cui se potesso mi stringerei da sola la mano, modestamente.
Poi ho visto a malincuore che alcune persone che commentavano la storia sin dall'inizio, ora ci hanno lasciati. Ma non posso fare a meno di dargli ragione. Ho interrotto molto spesso la storia e poi ho ricominciato dopo mesi.
Ora come ora ho intenzione di arrivare alla fine della storia senza interrompere.
D'altronde è da quasi due anni che scrivo questa storia.
Detto questo vi saluto, sperando che il capitolo vi sia piaciuto, e vi do appuntamento al prossimo capitolo. Ciaoo❤️

Fatto il misfatto.

Always - Fred Weasley (COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora