𝓤𝓷𝓸

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Osservò con un piccolo sorriso i bambini che giocavano allegramente a rincorrersi. Il sole stava per tramontare e lui era lì da poco più di un'ora all'attesa di una scelta da parte di... quell'uomo che non era altro che suo padre, ma Jungkook non era mai stato riconosciuto come suo figlio. Era un semplice bastardo, figlio di un uomo ricco e una povera ragazza che si era vista obbligata a soddisfare i bisogni di un alfa. Jungkook non aveva mai avuto la possibilità di conoscere sua madre, lei stessa dopo aver partorito decise di lasciarlo nelle mani di un prete che divenne come un padre per lui. La giovane donna era poi scomparsa e nessuno aveva più sentito parlare di lei.

"Signor Jungkook. Vostro padre vi ha riconosciuto come suo figlio" un giovane omega arrivò correndo, attento a non ficcare il piede in qualche buca, li stivali con tacco che utilizzava lo avevano già fatto cadere un paio di volte in passato.

Jungkook rimase in silenzio e il breve, ma doloroso ricordo della frusta schiantandosi con forza contra la sua schiena passò per la sua testa. Quell'uomo, che ora lo aveva riconosciuto come suo figlio, si era impegnato a rendergli la vita un inferno facendolo lavorare come uno schiavo e picchiandolo come a uno. Tutta la sua infanzia la aveva trascorsa tra insulti e colpi di frusta, Jungkook odiava suo padre con tutto il suo cuore, soprattutto perché sapeva che sua madre era stata violentata da quell'uomo e lui era il frutto di tale abuso. E pure così, Jungkook non si vergognava delle sue origini, lui accettava quello che era: il figlio bastardo di Jeon Juhyun, un alfa ricco. E ora tutta quella ricchezza apparteneva a lui, ora lui non era un semplice medico chirurgo, ma il figlio del signor Jeon. Lui non era più solo Jungkook, lui era Jeon Jungkook, il proprietario di tutte quelle terre.

"Vostro padre desidera vedervi prima di morire" lo stesso omega di prima parlò con un tono più calmo rispetto a prima che era entusiasta per la recente notizia. Jungkook rise con ironia, lo stesso uomo che lo aveva maltrattato voleva vederlo, era più che sicuro che quel povero dannato desiderava togliersi i suoi peccati ed essere ricevuto dalla Dea Luna a braccia aperte. Camminò verso la lunga strada che portava all'entrata della casa più grande che avesse mai visto, neanche la chiesa del villaggio era così grande, ed entrò a passo lento e deciso. Deciso a vedere in faccia di nuovo quello spietato uomo che non meritava altro che odio da parte sua, il suo disprezzo era tutto ciò che poteva dargli. Salì le scale seguito dal giovane omega di prima e, sempre lui, lo portò nella stanza di... suo padre. Lo osservò con serietà, cercando di non mostrare l'ovvio odio per l'uomo in fin di vita.

"Lasciateci soli" ordinò ai pochi presenti nella grande stanza, grande quanto la casa in cui viveva tempo fa. Con dubbio, i presenti decisero di obbedire e lasciare entrambi Jeon da soli. Jungkook osservò nuovamente quell'uomo e si sentì terrorizzato al vedere la notoria assomiglianza che avevano entrambi alfa tra loro. Poteva assomigliare fisicamente a quell'uomo, ma non si sarebbe mai comportato come lui, non sarebbe mai stato un maledetto che maltrattava coloro che riteneva inferiori a lui.

"Padre, anche se avete deciso di essere buono e riconoscermi come vostro figlio... Andrete comunque all'inferno e la Dea Luna vi disprezzerà, vi umilierà e vi farà soffrire tutto quello che ho sofferto io" Jungkook non aveva mai provato tanto odio e si sentì più leggero dopo aver detto ciò che pensava a suo padre senza essere poi castigato. L'uomo in fin di vita aprì leggermente la bocca disposto a parlare, ma con molta difficoltà. Ridacchiò a basa voce, ridendo di Jungkook.

"Non mi interessa andare in paradiso, non mi interessa essere un buon padre, ma ricorda Jungkook, non solo avrai il mio sangue scorrere tra le tue vene, ma da oggi avrai anche il mio cognome e viverai tutta la tua vita avendo il cognome dell'uomo che odi accanto al nome che tua madre ti ha dato" continuò a ridere finché il suo cuore non smise di battere morendo con un sorriso sul volto. Jungkook sentì il suo odio aumentare, quel dannato si era azzardato a ridere di lui e morire con un sorriso davanti a lui e si sentì umiliato ancora una volta dallo stesso uomo che aveva collaborato per crearlo. Si strofinò il volto con forza, sentendosi sporco per il solo motivo di assomigliarsi a quel maledetto, volendo togliersi la assomiglianza che aveva con quell'uomo alla forza. Si sarebbe strappato il volto, ma anche così continuerebbe ad essere figlio di quel maledetto perché avrebbe comunque il suo sangue.

True Love - KV Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora