𝓥𝓮𝓷𝓽𝓲𝓬𝓲𝓷𝓺𝓾𝓮

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Osservò come suo marito tirava con forza la sacca di cuoio infilando in fretta del pane e del liquore per poi chiuderla e lanciarla tra le mani del pallido uomo. Gli occhi verdi si illuminarono e negò quando il moro gli domandò se si pentiva. Il più alto annuì e non giudicò, in fondo poteva capire i motivi dell'altro alfa.
E pur non avendo il permesso, l'omega corse dietro ai due alfa per poi vedere come suo marito dava uno dei tanti cavalli che possedeva all'alfa di occhi verdi. Preoccupato, ma ringraziò col suo sguardo lo stesso. Che differenza c'era? Fin dall'inizio era un fuggitivo.
Taehyung si limitò ad osservare come il suo passato si allontanò sopra alla groppa di un bel cavallo nero, avendo accanto il suo presente e futuro.
Jeon Jungkook aveva aiutato all'assassino del sindaco a scappare ed aveva nascosto Kihyun. Taehyung non aprì bocca al riguardo, sapeva che Jungkook sarebbe sempre stato dalla parte dei giusti. Forse Yoongi aveva esagerato al sporcarsi le mani del sangue corrotto del sindaco... Ma Taehyung sentì tanta rabbia al sapere chi fosse la vittima e poteva solo immaginare il dolore che provavano i genitori della povera ed innocente creatura.

"Ti avevo detto di aspettare dentro" ricordò Jungkook, ma non sembrava essere arrabbiato. Taehyung sospirò.

"Lo so, ma non potevo rimanere lì" disse, Jungkook decise di non domandare per quali motivi Taehyung non poteva rimanere in casa e rimase in silenzio per poi prenderlo per mano ed iniziare a camminare di ritorno a casa.

Taehyung voleva confermare che Yoongi fosse andato via. Voleva anche ringraziarlo per aver messo da parte il suo orgoglio e lasciarlo vivere la sua nuova vita. Voleva anche dirgli addio definitivamente. Però in fondo aveva il dubbio, volevo sapere assolutamente tutto quello che era successo con Yoongi e perché era stato incarcerato. Aveva un brutto presentimento.

"Lo avrei fatto anche io" disse Jungkook quando entrambi si ritrovarono davanti all'entrata della grande casa.

"Lo so" Taehyung aprì la porta per poi entrare di corsa e dirigersi nella sua stanza.

Si buttò sul letto felice di non avere addosso il corsetto ed accarezzò ripetutamente il suo ventre. Era arrivato il momento di respirare con tranquillità anche se la aveva ottenuto dalla morte di una persona. Anche se il sindaco era un uomo spregevole che aveva inviato una persona per attentare contro la vita di suo marito, ma la vita di quell'uomo non valeva la pena per sporcarsi le mani del suo sangue.

"È andato via e ha anche fatto in modo che..." Jungkook non avrà più problemi...

Con quel pensiero in testa si voltò sdraiandosi di lato ed osservando la finestra coperta dalle lunghe tende bianche e la luce della luna infiltrarsi e colorare la buia stanza di un pallido colore bianco.
Poi sentì due braccia avvolgerlo, annusò riconoscendo l'odore di Jungkook.

"Succede qualcosa? Sei arrabbiato?" Taehyung negò. Non esisteva un motivo per esserlo.

"Allora cosa succede?" domandò nuovamente.

"Sono ancora un po' turbato. Che razza di persona farebbe del male ad una povera creatura?" domandò con un filo di voce.

"Una persona crudele..." mormorò mentre accarezzava il ventre dell'omega mezzo addormentato. Non ricevette risposta giacché Taehyung si era addormentato, rilassato grazie all'odore dell'alfa

La mattina dopo si era svegliato senza compagnia, ma sentì le urla di Kunpimook ed allora si agitò. Si alzò in fretta rendendosi conto che indossava ancora gli stessi abiti del giorno prima e corse fuori dalla stanza per poi scendere le scale quasi cadendo, ma abbracciando il suo ventre per proteggerlo.

"Cosa succede qui?" domandò. Vide come Kunpimook era praticamente a terra mentre si aggrappava alla gamba di alto uomo vestito da militare.

"Siamo qui per portare via Jeon Jungkook" disse. Taehyung aggrottò le sopracciglia e vide altre due persone dietro alla persona che rispose.

True Love - KV Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora