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Harry's pov

Verso l'ora di pranzo avevo riaccompagnato Louise a casa e adesso mi trovavo disteso sul letto completamente perso nei miei pensieri almeno fino a quando il mio cellulare iniziò a squillare insistentemente riportando il nome della persona che meno avrei sperato di sentire in quel momento.

"Cosa c'è Zayn?" Chiesi leggermente distaccato. Non si era presentato a scuola ne fatto più sentire dopo l'ultima conversazione avuta e questo non preonnuciava certo nulla di buono.

"Sto seguendo delle sedute Harry" sussurrò piano facendomi perdere un battito. Mi sentivo stranamente felice all'udire quelle parole anche perché non avrei mai immaginato che il ragazzo mi avrebbe dato seriamente retta.

"Come sta andando?" Chiesi leggermente esitante. Ero davvero preoccupato di una possibile risposta non incoraggiante proveniente da parte sua.

"Mi ha consigliato di allontanarmi da mio padre Harry" sussurrò piano mentre sentivo la sua voce incrinarsi maggiormente all'uso di ogni parola

"Hai sempre saputo di doverlo fare Zee"

"Non posso lasciare mia madre, non posso lasciarla con lui" disse piano per poi rimanere qualche istante in silenzio lasciandomi udire semplicemente il rumore proveniente dai suoi leggeri singhiozzi

Mi sentivo tremendamente in colpa nei suoi confronti, sapevo ci fosse qualcosa che non andava ma avevo sempre preferito non intromettermi troppo nelle sue questioni personali.

"Sono fuori lo studio Harry, vorrei che ci venissi" Chiese supplicante facendomi rabbuiare all'istante. Nonostante gli avessi voltato le spalle voleva comunque che continuassi a stargli accanto in momenti del genere.

"Mandami l'indirizzo" dissi senza pensarci per poi non aspettare un reale risposta e dirigermi frettolosamente verso il luogo che mi indicò in un messaggio.

Lo trovai fuori ad aspettarmi. Il volto leggermente arrossato e gli occhi gonfi facevano perfettamente capire che fosse reduce da un pianto straziante.

Non riuscivo a vedere Zayn in quello stato. Era sempre stato forte, strafottente e distaccato, e anche se lo avevo sempre trovato molto simile a me sapevo che lui avesse un motivo più significativo per esserlo diventato.

"Andiamo?" Chiesi piano mentre mi avvicinavo cautamente a lui. In risposta ottenni solo un cenno del capo per poi vedere il ragazzo dirigersi verso la porta aperta di quello che doveva essere lo studio della psicologa.

"Ciao Zayn, vedo che hai portato un amico" disse la donna sorridendomi appena "puoi aspettare fuori, ti chiamerò non appena avremo finito" disse poi incitandomi a lasciare la stanza.

Feci quanto mi era stato chiesto cercando di uscirci quando però venni bloccato da Zayn che guardava la dottoressa con un'espressione indecifrabile in volto.

"Vorrei che assistesse" disse impassibile facendo meravigliare visibilmente la donna

"È una tua decisione" sussurrò questa dolcemente per poi invitarci ad accomodarci di fronte a lei

"Il tuo amico sa già tutto?" Chiese ma il ragazzo non osò proferire parola

"So che Zayn ha assistito alla violenza da parte di suo padre verso la signora Tricia durante l'infanzia" intervenni io smorzando il silenzio che si era venuto a creare

"Oh, capisco" sussurrò la donna anche se l'espressione stranita che il suo volto aveva assunto non lasciava intendere nulla di positivo.

"Non è mia madre che è stata violentata quel giorno Harry" sussurrò il ragazzo con voce spezzata facendomi immediatamente immobilizzare sul posto.

Che diavolo significava? Durante una nostra serata, mentre il ragazzo si ritrovava ad essere un po' troppo ubriaco aveva detto frasi sconnesse e 'senza senso' legate a una violenza al quale aveva assistito. Il giorno dopo mi ero ritrovato a chiedere delle spiegazione e mi aveva confessato che durante un litigio tra i proprio genitori aveva assistito in prima persona alla violenza su sua madre.

"C-chi allora?" Chiesi balbettando leggermente mentre speravo che qualsiasi possibile spiegazione fosse lontanamente diversa da quella che si era venuta a creare nella mia mente.

"Avevo undici anni Harry" sussurrò mentre alcune lacrime iniziavano nuovamente a rigare il suo volto e ben presto mi accorsi che non fosse l'unico a piangere in quella stanza.

Pensavo di conoscere Zayn meglio di chiunque altro e in quel momento mi stavo rendendo conto di non aver mai saputo davvero nulla di lui.

"Perché non me lo hai mai detto?" Chiesi piano mentre cercavo di scacciare alcune delle lacrime che minacciavano di lasciare i miei occhi. Volevo dimostrarmi forte, era in quel modo che ci si comportava in determinate situazioni d'altronde. Dovevo essere forte per entrambi ma mi stavo ritrovando a fallire miseramente.

"Non volevo che mi giudicassi Harry" disse tra i singhiozzi per poi fare una leggera pausa "Non volevo che mi guardassi con occhi diversi, non volevo che pensassi avessi solo bisogno di compassione" sussurrò affranto "Non volevo perderti Harry" disse piano mentre abbassava velocemente lo sguardo

"Hai vissuto la tua vita rinchiuso in una bolla Zayn, hai creato una facciata da mostrare agli altri. Hai creato un meccanismo di autodifesa per proteggerti da uomini come tuo padre" disse la donna guardandolo comprensiva

"Ma non è servito a nulla. Sono diventato come lui" disse mentre il sorrisetto nervoso del ragazzo aleggiava nell'aria.

Per la prima volta vedevo disperazione negli occhi del moro. Il ragazzo che pensavo di aver conosciuto sembrava non esistere, lasciando invece spazio a qualcosa che andava oltre le mie aspettative e comprensione.

Non potevo credere fosse tutto vero, non riuscivo a credere che il ragazzo avesse dovuto passare tutto quella merda in solitudine senza mai riuscire a confidarsi con nessuno, senza mai riuscire a confidarsi neanche con me.

Her or Him? {LarryStylnson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora