Capitolo 10.

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Camminando,decisi di passare da mia madre,andavo a trovare quasi sempre da quando abito con i miei amici,a volte passiamo intere giornate insieme.

'Chi è?'  dice la voce di mia madre da dietro la porta.

'Mamma sono io' sorrido appena mi apre. L'abbraccio fortissimo e mi fa entrare. Noto anche la mia sorellina sdraiata sul divano. Era davvero bellissima,aveva 7 anni,l'amavo davvero tanto. La vidi correre verso di me,prima di inginocchiarsi per arrivare alla sua altezza e abbracciarla completamente.

'Come stai piccola?' gli domando spostandole una ciocca di capelli che si trovava sopra l'occhio. Mi sorride e mi abbraccia di nuovo.

'Allora Lara,novità?' domanda avvicinandosi a me. Era colei con la quale mi confidavo di più,non gli nascondevo nulla,e di certo non gli avrei nascosto la mia situazione momentanea.

'È carino almeno?' dice fermandomi mentre parlavo,si riferiva ad Harry

'È un figo' le sorrido e lei si mette a ridere. La giornata passa tranquillamente e verso la sera ritorno a casa.

'Ragazzi sono a casa' urlo appena entro. Non sento nessuno,pensai fossero usciti così non gli diedi retta. Posai la borsa sul divano e mi tolsi il gubbino. Mi rivoldi verso la cucina per vedere se avevano già preparato qualcosa da mangiare,ma nulla. Composi il numero di Abigail,per informarmi.
'Abigail?' dissi appena rispose,sentivo della musica.
'Lara' disse mentre urlava.
'Dove siete tutti?' gli domandai.
'Siamo ad una festa,abbiamo provato a chiamarti ma il tuo cellalure era spento' disse alzando la voce. 'Vieni qui,ti aspettiamo' potevo giurare che sorrideva.
'Mi preparo e vengo' disse velocemente e la salutai prima di staccare. Presi l'intimo,e uno shorts con delle calze nere,una maglia lunga con la pelliccia blu,e delle vans blu. Andai a fare una doccia,uscita,indossai il tutto e mi truccai leggermente con eyeliner,mascara e rossetto rosso. Asciugati i capelli per bene e li lasciai cadere ricci sulle mie spalle. Spruzzai un po di profumo e mi misi a posto prima di uscire. Mandai un messaggio ad Abigail.
A: Abigail.
Hey,dove si trova la festa?

Le chiesi sbadata,un po dopo mi arrivò una risposta.
Da: Abigail.
Sta per venire Sam,aspetta fuori.

Mi disse gentilmente. Aspetta cinque minuti e più,poi vidi arrivare la macchina di Sam. Mi intrufolai dentro e arrivammo dopo un quarto d'ora. Entrammo insieme,e la musica mi rimbombava nelle orecchie. Vidi abigail bere alcoolici e ballare,mi avvicinai a Gabe che era seduto sul divano parlando con qualche ragazza. Gli diedi un bacio sulla guancia dopo essermi seduta,e potevo notare lo sguardo delle belve con cui stava parlando,infuocarsi. Mi misi a ridere e in contemporanea anche Gabe.

'Ragazze,è tutto vostro' alzai le mani in segno di difesa,e loro mi rivolsero un sorriso finto che scomparì dopo un secondo. Presi un bicchiere di vodka,e lo inghiottii,era a pesca,ed io amavo la pesca. Dopo un bel po di bicchieri mi sentii la testa a fuoco così decisi di smettere. Andai a ballare e mi avvicinai ad Abigail. Un ragazzo mi prese per il braccio e fece combaciare i nostri bacini velocemente. Il mio corpo ballava sul suo e inverso. La sua mano dietro la mia schiena mi teneva ferma. Un'ora in quel modo era un'ora di inferno. Mi andai a sedere sfinita. Avevo la vista opaca,ma con quel poco vidi benissimo ciò che accadeva di fronte a me. Vidi due ragazzi,forse una coppia che si baciavano con foga,notai il desiderio del ragazzo di volerle strappare i pochi vestiti che aveva addosso e mi misi a ridere,lo notò anche Gabe.

'Ehi,amico,vacci piano' urlò verso la loro direzione,finché il ragazzo non si girò facendo un sorriso a Gabe. Sentii il mondo crollarmi addosso,quando vidi il viso di Harry. Smisi di sorridere,e così anche lui. Si staccò da quella ragazza,si mise le dita fra i capelli voltato verso il muro,mentre io cercavo di rimanere seria. Non eravamo nessuno,ci conoscevamo da poco,a stento sapevamo i nostri nomi,e pure,davanti a quella scena,ci stavamo male,ci stavo male,mi sentii come un pugno nello  stomaco,non avrei dovuto stare così,e pure tutto ciò mi attraversava un grande dolore,un dolore immenso,mai,e dico mai sentito. Mi alzai da quel divano,e senza sapere una meta camminai verso l'uscita.

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