Cinque maledetti giorno passarono. Furono i giorni più brutti della mia vita. Ero SOLA,apparte Abigail e Gabe che ogni tanto venivano a farmi 'visita' nella mia stanza,era tutto così triste. Mi alzai per fare una doccia fredda,ormai nemmeno la doccia calda riusciva rilassarmi. Mi insaponai correttamente,e mi sciaquai contorcendo la pelle per via del gelo. Misi l'accappatoio e nel frattempo lavai i miei denti per bene,e diedi una sciaquata alla mia faccia bianca. Asciugai i miei capelli facendoli cadere sulle mie spalle e applicando un pò di schiuma. Indossai un maglione in pelliccia,e un semplice jeans,e delle pantofole comode,in quanto,come cosa monotona,restavo a casa tutta la giornata. Scesi giù ed incontrai Tamara e Derek che mi sorrisero malvagiamente.
'Davvero?Vi sentite così fieri di ciò che avete raggiunto?Di questo?' mi indicai da capo a piedi. Versai un piccolo pezzo di torta nel mio piatto rotondo. Non parlarono minimamente,ma abbandonarono la cucina ridendo e parlando tra di loro. Avevo consumato le lacrime,i miei occhi ormai erano esausti da cinque giorni. Questi fottuti giorni di soli pianti.
'Vuoi questo?' la voce di Abigail spuntò dalle scale. La guardai stranita.
'Tu piangi,loro ridono. Vuoi realmente tutto questo?' si mise di fronte a me,seduta sullo sgambello. 'Esci,prendi un pò d'aria,fai qualcosa,ma riprenditi da questo brutto stato.' mi toccò le spalle. Le sorrisi.
'Con questa pioggia?' la guardai.
'Esistono anche gli ombrelli,non preoccuparti,non puoi ammalarti il primo giorno di ripresa' mi rise contro. Mi alzai dalla sgabello,e indossai un giubino pesante,un cappello e delle scarpette,prima di afferrare l'ombrello e uscire. I miei piedi calpestavano la pioggia che schizzava sulle mie scarpe. Misi le cuffiette che trovai nella tasca,all'orecchio e ascoltai un paio di canzoni. Mi riparai sotto una balconata,e mi sedetti sulla panchina,guardando la gente che passava e sorrideva. Inutile dire che mi sentivo sempre peggio,la pioggia non aiutava per niente. Notai un ragazzo parlare a telefono,era triste anche lui,lo potevo notare dal tono di voce. Lo ritrovavo di spalle,e un cappuccio nero gli ricopriva la capigliatura. Era completamente nero,come i suoi magnifici stilavi neri. Mi ricordava tanto Harry,e più pensavo a lui,più il mio stato d'animo diminuiva negativamente. Appoggiai la testa alla parete fredda e ruvida chiudendo gli occhi. Aprii l'ombrello e mi riparai mentre camminavo verso la strada di casa. Guardavo dritto verso il basso,quando un ragazzo mi fermò,riconobbi subito quel viso non appena alzai il capo ricoperto da un cappello di lana.
'Luca,che ci fai qui?' dissi prima di abbracciarlo.
'Mi sono trasferito,contenta?' mi guardò dritto negli occhi,ricambiando l'abbraccio. Era un amico di vecchia data,andavamo insieme alle superiori,ma lui abbandonò quando era in terza,tenevo tanto a lui,e rivederlo era una cosa stupenda.
'Allora,che ne dici di un cappuccino?'
Mi sedetti sulla mia poltrona e aspettai il cappuccino che Luca aveva ordinato per entrambi.
'Sai che ti devo un favore per aver pagato vero?' risi di fronte a lui,e lui contraccambiò.
'Ecco il vostro ordine.' una signorina giovane posò i nostri cappuccini sul tavolino in legno e se ne andò sorridendo.
'Come va?' mi chiede.
'Abbastanza bene,ma ora che ti rivedo mi rendo conto che mi sei mancato molto.' gli sorrido e lui mi abbraccia. 'Anche a me sei mancata molto' mi dice.
'Cos'hai fatto dopo aver lasciato la scuola?' chiesi curiosa.
'Ah,quello. Nulla,ho lavorato,e lavoro ancora' rispose sicuro. Annuii.
'Mi fa piacere.' prendo un sorso di cappuccino dalla mia tazza calda.
'E tu,hai trovato l'anima gemella?' rise.
'Non farmi pensare' risi con lui. Ero impazzita per i suoi occhi azzurri,sin dalla prima superiore.
'Cosa?' chiese.
'Sono abbastanza incasinata.' dissi calcando 'abbastanza'. Aprì la bocca sospirando.
'Fa freddo eh?' strofina le sue mani ricoperte dai guanti. Annuisco finendo definitivamente il mio cappuccino. Guardo fuori l'entrata,notando parecchie persone infreddolite. Una figura alta entra nel bar,proprio quando io abbasso il capo.
'Harry' sussurro incredula. I miei occhi si schiusero parecchie volte prima di realizzare ciò.
'Eh?' Luca capisce il mio disagio e guarda verso la mia direzione. 'Che succede?' continua.
'Ah?Oh,nulla' alzo un pò la voce involontariamente,e vedo con la coda dell'occhio Harry guardare me,e subito dopo in ragazzo che mi sta difronte. Vedo il suo sguardo corrugato,e confuso. La voglia di andargli incontro e abbracciarlo mi sorpassa,ma sto al mio posto. La sua 'giacca' lunga svolazza per via del freddo,proprio come i suoi capelli,che fuoriuscivano dal suo cappello. È uno spettacolo anche dopo cinque giorni,forse anche di più. I nostri occhi si incontrano per pochi secondi,che dopotutto appaiono come un'eternità. Lo sblocca la stessa ragazza che aveva portato a noi i cappuccini.
'Grazie.' risponde lui sorridendole. Lei aveva tenuto per troppo quel sorriso,e la cosa non mi piaceva affatto. Gli blocca il braccio,e sul suo polso gli scrive quello che dovrebbe essere il suo numero,mentre Harry la guarda stranito. Guarda l'inchiostro sulla sua pelle,prima di ricoprirlo con la sua magliette di lana. Se ne va con il suo ordine,non togliendo mai gli occhi di dosso al ragazzo di fronte a me.
'Andiamo dai.' mi interrompe Luca dai miei pensieri.
'Aspettami fuori' gli indico la porta sventolando la mano,e lui mi appoggia.
'Senti,stai alla larga da quel ragazzo,lo dico per il tuo bene,è già impegnato.' finsi nelle mie ultime parole,mentre lei si allontanava impaurita. Le avevano davvero messa paura quelle parole?Che fifona. Lasciai la stanza,prima di recuperare Luca e tornare a casa.
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Unknown.
Fanfiction“Ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, senza eccezioni. Non ti basta?” “Si, mi basta. Mi basterà per sempre”