La neve cadeva violentemente, appesantita dal fango. Non mi dava tanto fastidio, mi piaceva la neve. Stavo addirittura facendo delle palle per tirarle addosso a Virgilio.
"Vuoi accelerare il passo? Non abbiamo l'eternità"
"Tu si però" dissi lasciando andare un po' di neve.
"Tu no invece, quindi è meglio sbrigarci"
"Avanti! Cerca di rilassarti... la neve è fantastica!"
"È neve infernale e poi è piena di fango, non è minimamente possibile che sia divertente e poi non fare la bambina, la missione è una cosa ser..."
Non fece in tempo a terminare la frase che gli scaraventai una palla di neve in faccia. Risi a crepapelle prendendolo in giro.
"Avresti dovuto vedere la tua faccia!"
Si girò lentamente, sembrava contrariato, molto contrariato. Tentai di smettere di ridere, nascondendo le mani dietro la schiena.
"È così eh?" Detto questo mi tirò una manciata di neve e fango in faccia. Ridacchiò soddisfatto. Ma io passai al contrattacco e cominciai a scaraventare le mie palle di neve, una dietro l'altra.
Il cerchio dei golosi era diventato un campo di battaglia di palle di neve puzzolente. Ci divertivamo. Virgilio era tornato bambino. Anzi... era tornato vivo. Non dimentichiamoci che è un'anima. Continuavamo a tirarci la neve addosso, volevamo che quel momento durasse per sempre. Come trasformare l'inferno in un parco giochi parte uno. Scegliete un poeta morto di prima qualità, il cerchio che più vi piace e metteteci dentro un po' di umorismo. L'importante è non strafare... e dico strafare perché anche noi l'abbiamo fatto.
Non avevo preso in considerazione il fatto che a guardia del cerchio ci fosse Cerbero. Il grande cucciolo di cane.
Diciamo che non ricordavo proprio di essere nell'inferno.
Una palla tira l'altra... una di quelle finì sulla faccia di Cerbero, che ronfava tranquillamente. Per fortuna aveva il sonno pesante. Mi girai di soppiatto, mi trovai il cagnolino proprio davanti che russava rumorosamente. Non ebbi bisogno di voltarmi verso Virgilio per sentire tutte le sue imprecazioni. Probabilmente devo averlo guardato così male che si è ammutolito subito.
Il poeta mi guardava terrorizzato, non osava muovere un muscolo. Certo, uno più coraggioso dell'altro. Gli feci segno di avanzare lentamente ma lui scuoteva le braccia contrariato. Io insistevo perché venisse verso di me, ma niente sembrava smuoverlo di un centimetro. Alzai gli occhi al cielo esasperata e cominciai a camminare in punta di piedi verso l'uscita del secondo cerchio. Virgilio si mordeva le mani, scuoteva le braccia come per dire " ti gonfio di botte". Arrivata ad un certo punto, Cerbero si mosse. Anche troppo. Infatti con la zampa mi acciuffò e mi tirò a sé. Ero diventata il suo giocattolo. Virgilio si mise le mani in faccia ed imprecò ancora. Te credo Virgì che stai nel Limbo.
Alla fine sbuffando cercò di raggiungermi, scavalcando una zampa del cucciolone. Neanche a farlo apposta e la bestia si rotolò a pancia in su ed io caddi a terra con la faccia sul fango. Che bello!
Virgilio tenne a stento una risata.
Finalmente ero libera da quel mostro. Ci incamminammo verso l'uscita quando Cerbero, probabilmente allergico alla corona d'alloro di Virgilio, fece uno starnuto. Inutile dire che si svegliò.
Tutto quello che ci trovammo davanti fu un enorme cagnolino a tre teste che ringhiava.
"Buono bello... a cuccia"
"Non credo funzioni" dissi
"Hai un'idea migliore?"
Cerbero non sembrava felice del fatto che l'avessimo svegliato. Subito cominciò ad abbagliare e a ringhiare.
"Antonia?"
"Si?"
"Corri"
Veloci come la luce, correvamo a più non posso con Cerbero alle calcagna. Il demone canino non voleva fermarsi, ma nemmeno noi.
"Bella idea quella di fare a palle di neve!"
"Bella idea di quella correre..."
"Avevamo alternative?"
"No ma non andremo molto lontano!!!"
Come previsto, finimmo in un vicolo cieco.
Cerbero avanzava lentamente, Virgilio mi stringeva forte ed io cercavo un modo per fuggire. Non c'era molto tempo.
"Stai buono bello... calmati..."
Ringhiava ancora
" Tranquillo, tranquillo... va tutto bene"
Cerbero mi guardava con gli occhi spalancati iniettati di sangue. Non ringhiava più, il suo respiro era meno affannoso. Poi come per magia, si sedette e cominciò a scodinzolare. Virgilio era più pallido di quanto già non fosse. Io intanto sorridevo al bestione che tirò fuori la lingua... le lingue. E cominciò a leccarmi. Tre teste, tre lingue, tre salive diverse... potete immaginare com'ero ridotta.
"Bravo Cerby "
Virgilio non proferì parola. Era ancora una volta sconvolto.
" tu non smetterai mai di sorprendermi vero?"
Annuii sorridendo.
"Bello ci faresti un favore? Potresti portarci al prossimo cerchio?"
Non so come, il cane ci fece salire sulla sua schiena e ci portò al quarto cerchio.
"Allora ci so fare o no?"
Virgilio fece una smorfia.
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Questa non è una commedia. "Inferno"
Historical FictionUna volta scelta la vita monastica, Antonia Alighieri, la figlia di Dante, decide di dedicarsi alla poesia per continuare la tradizione dell'amato padre. Un giorno però, caduta in uno stato di trance, Antonia si ritrova nella selva oscura e incontra...