Peter

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Peter è il classico ragazzo bad boy: gli piace pavoneggiarsi con tutte le ragazze. È un ragazzo di famiglia benestante e vive nella periferia di Brooklyn con i suoi genitori, con i quali non va molto d'accordo, perché ha una vita molto avventurosa: non va mai a scuola e frequenta un gruppo di ragazzi che sono abituati a commettere atti di vandalismo. Ogni giorno Peter si sente dire dai propri genitori che è un fallito, che non farà mai niente nella vita e che se continuerà così finirà per vivere in strada. I suoi genitori sono stufi del suo atteggiamento, però ormai è maggiorenne e, quindi, non si preoccupano più come prima. Loro pensano che ormai lui non cambierà, perché loro hanno fatto molto per lui durante tutti questi anni, ma lui non ha mai voluto ascoltarli. A Peter non è mai importato di quello che dicevano loro, perché lui ha sempre avuto un'idea chiara di quello che avrebbe fatto in futuro, ma i suoi genitori non lo appoggiarono mai. Peter ha sempre voluto fare il motociclista, perché ama il mondo delle moto, ma soprattutto gareggiare. Questa scelta è vista dai genitori come una perdita di tempo, un qualcosa di inutile che non lo avrebbe mai portato a nulla, perché loro avrebbero voluto che lui facesse un vero e proprio lavoro e non a dedicarsi a queste "pagliacciate", come dicevano loro.

"I miei genitori non mi hanno mai capito, per loro tutto ciò che faccio è una sciocchezza, è inutile. Per loro anch'io sono diventato inutile. Da quando ho compiuto diciotto anni non mi hanno più rivolto parola, né si sono preoccupati per me. Io ho sempre cercato di convincerli e di far cambiare loro idea a proposito dei miei sogni e della strada che avrei voluto intraprendere, ma non c'è stato verso. Loro non ne vogliono che sapere. Da quando sono cresciuto non hanno fatto altro che criticarmi di continuo, qualunque cosa facessi era sbagliata. Io, al contrario di loro, sono molto comprensivo e posso anche accettare un no come risposta, ma voglio una motivazione valida, come anche questa non deve essere sempre rinfacciata nei miei confronti. Sono stanco delle continue lezioni di vita dei miei genitori, se così si possono chiamare. Io non voglio il lavoro serio, né voglio indossare giacca e cravatta per sembrare uno di quegli impiegati che se la tirano. Ho sempre odiato la serietà, a me piace l'adrenalina, il pericolo, l'azione, perciò visto che loro non mi considerano più nemmeno loro figlio, io faccio quello che mi pare. Né tantomeno cambierò i miei amici, perché sono loro quelli che mi ascoltano, che mi comprendono, che mi capiscono e, soprattutto che mi danno dei consigli su come arrivare in alto nella vita seguendo i propri sogni e che non mi tradiscono, né mi voltano le spalle".

Nonostante il suo carattere stronzo, si fa amare da molte ragazze, perché è di bell'aspetto e fa il romantico. Peter ha gli occhi azzurri, i capelli neri dal ciuffo lungo, ha il piercing sulla lingua e sul sopracciglio destro (ovviamente fatto di nascosto dai genitori per poi rinfacciarlo come a far intendere di essere indipendente) , è alto e palestrato e ogni volta che vede una ragazza carina le fa l'occhiolino e fa in modo che sia lei a rivolgergli parola. Lui non è mai stato un ragazzo da relazioni serie, gli piace ottenere più ragazze possibili per poter aumentare la sua lista. Ha un posto in particolare dove poterle portare tutte ed è un luogo appartato dove ci vanno spesso tutti i ragazzi a fumare o a fare sesso. Questo posto si trova vicino alla scuola, specificamente saltando il muro del campo da basket e poi percorrendo una stradina molto fitta che si trova sulla destra, esattamente all'opposto del comune. Molte ragazze hanno sempre creduto che lui facesse seriamente con loro, fino a quando non era lui a lasciarle motivando la sua risposta con un: <mi dispiace tanto, ma io non sono all'altezza di una relazione seria con te, non mi meriti, perciò ti lascio. Non fraintendermi, voglio solo evitare di farti soffrire>. Un giorno Peter e il suo gruppo hanno deciso di imbrattare il comune...

"Ragazzi che ne dite di dare una pitturata al comune che con quel bianco sembra un ospedale?", disse Peter.

"Hai ragione Peter ha bisogno di una bella sistemata", disse Harry.

Così i ragazzi andarono a comprare le bombolette e imbrattarono tutta la struttura con scritte in inglese, come: bitch, wish you were here, kiss, smoke, drug, sex, I fly with you e poi la frase in italiano < noi siamo stati qui>. Quando finirono di sfogare il loro lato artistico era ormai sera e Peter andò a casa con la sua moto. Prima ancora di partire un impiegato del comune era passato di lì ed aveva visto il dipinto sulla costruzione e, quando si girò verso di lui, gli urlò contro.

"Ehi bastardo scendi dalla moto e ripulisci tutto, altrimenti ti denuncio!", disse l'impiegato.

"Ma cosa vuole? Non so di cosa stia parlando!", rispose Peter.

"Sai benissimo di cosa sto parlando, non fare finta di non sapere ragazzino, se non cancelli tutte le schifezze che hai scritto sui muri te la vedrai con la legge".

"Io non ho fatto nulla e se prova a colpevolizzarmi di una cosa che non ho fatto sarò io a denunciarla per falsa testimonianza!".

"Falsa testimonianza, bella questa ahahhahahahahah. Ma con chi credi di avere a che fare ciuffetto? Chi sei tu, il nuovo Tony Manero? Vedi di farla finita con queste pagliacciate ed inizia a pulire questo schifo con la lingua, altrimenti sono guai". Il signore lo prese per il braccio, gli strinse il polso e lo fece scendere dalla moto. Prese una sedia e iniziò a gustarsi lo spettacolo di un ragazzotto che credeva di averla fatta franca, ed invece si trovava a dover fare da servetto all'impiegato comunale.

"Ehy, Tony Manero, mettici più energia, a meno che non vuoi stare tutta la notte qui"

"Ora mi hai veramente rotto le scatole vecchio rottame. Vuoi vedere più energia? Eccoti servito!", Peter gli buttò addosso un secchio di vernice fresca rossa, tanto che il signore non vide più nulla.

"Pit, diavolo, che hai combinato?", si ripeteva fra sé e sé, ma ormai il danno lo aveva fatto.

Peter se ne andò di corsa, più veloce della luce. Non sapeva perché continuava a correre, visto che non aveva intenzione di tornare a casa, ma gli piaceva la corsa e il vento che provocava con la velocità. Quella notte era meravigliosa: la strada era illuminata dagli alti lampioni e sul lato destro della strada c'era il mare che, a causa del vento, ondeggiava alto, mentre sul lato sinistro c'erano i vari locali con davanti gruppi di musicisti di tutti i generi: pop, rap, rock, punk, blues, hard rock, heavy metal... Ma non sapeva che alla fine della corsa non c'era nessun traguardo...

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