Felipe e Simon arrivarono alla parte vecchia e abbandonata dell'istituto.
Mentre gli altri ragazzi erano badati e sorvegliati da alcune maestre, le quali insegnavano loro ciò che, normalmente, si studia a scuola.
Oltre alle piante rampicanti che incorniciavano la struttura, quest'ultima era ben costruita: all'esterno vi era una sorta di corridoio, per il quale ad ogni passo c'erano tante aperture ,dalle quali si accedeva ad una stanza, centralmente si giungeva al portone d'ingresso, e così via continuava per tutta la struttura a formare diversi archi. Questi archi, però non erano solo ingressi, ma erano anche strutturati in alto per formare una tettoia. Questo dava la possibilità di uno spiraglio di luce in pieno giorno, ma era solo apparenza, in quanto all'interno le stanze erano tutte vuote e per poter accedere alle camere vi era un piccolo portoncino in legno da trovare e, soprattutto, i ragazzi non sapevano ci fosse. Stava a loro scoprirlo.
Questo edificio si trovava in mezzo ad un bosco, di fatto, qualsiasi persona parlasse, nessuno da lontano poteva sentirla. A mano a mano che Simon e Felipe percorrevano il bosco, scrutavano i diversi alberi e, come questi, rispetto a quelli in comunità, fossero diversi. Erano molto più alti e massicci e, tra i rami di uno in particolare, vi era una chiave nascosta. Felipe la intravede e la afferra. Simon era dubbioso sulla facilità del posto in cui è stata trovata, ma pensò che c'era sicuramente una porta in particolare dove nascondevano qualcosa."Simon, mi spieghi come mai sai tutte queste cose?", chiese Felipe
"Ti dirò la verità, perché ne ho abbastanza della mia famiglia. Non sono qui per cercare Molly, o per meglio dire, spero sia qui in modo tale da riportarla dall'altra parte, ma il vero motivo per il quale sono qui è scoprire cosa è successo qui anni fa.", rispose Simon
"E perché vuoi sapere cosa successe anni fa?"
"Perché la mia famiglia nasconde qualcosa. Non so se siano coinvolti o meno, ma mio padre ha ingenuamente citato che il suo migliore amico viveva qui. Non so come si chiami, ma dal tono di voce che ha usato per descrivere questo posto, sembra che qui sia abituale che le persone scappino o si perdano e non vengano più ritrovate".
"Quindi mi stai dicendo che non è un caso se Molly e Federica siano scomparse nello stesso periodo?"
"Esatto. Cerchiamo degli indizi, vedi se trovi carte, fogli illustrati o qualche scritta sui muri. Tutto potrebbe essere un indizio fondamentale."
"Guarda qui Simon!", esclamò Felipe fissando quella che poteva essere una sedia elettrica.
I ragazzi mentre parlavano, tenevano una torcia in mano, poiché lì dentro non vi era luce e le finestre erano tutte sbarrate. Camminavano in giro per la struttura, fino a quando un corridoio finì con qualcosa poggiato nel pavimento.
"È un biglietto!", ammirò Simon
"Sapevo che qualcuno sarebbe arrivato fin qui", c'era scritto nel biglietto. E Felipe, terrorizzato, lo gettò a terra.
"Aspetta Felipe, c'è qualcuno qui dentro. Io non ho paura, anzi voglio vedere cos'ha da dirci".
"Ehy, chiunque tu sia, voglio delle risposte!", esclamò Simon furiosoEd ecco che arrivò un rumore che riecheggiava da lontano: passi. Era qualcuno che faceva avanti e indietro.
"Perché non vieni qui, invece di giocare a nascondino?",urlò Simon
I passi si affrettarono, ma il rumore iniziò ad allontanarsi. Sembrava provenisse da sopra, così Felipe seguì i passi.
"Aspetta Felipe, non credo dovremmo andate sopra. Credo sia solo un'escamotage per farci allontanare dalla verità. Continuiamo a cercare qui"
"Hai ragione Simon. Sei molto astuto!"
Perlustravano la zona, non c'era un granché, era molto spoglia, senza mobili e senza niente. Vi erano solo scritte sui muri e un mucchio di polvere. Ma era veramente immensa: una volta superati gli ingressi illuminati da fuori grazie agli archi aperti, le stanze erano veramente tante ed ognuna di queste aveva delle porte alte, quanto era l'altezza del tetto, che si aprivano spingendole in avanti attraverso il pulsante. Sembravano quelle degli ospedali. Alla fine di ogni corridoio vi erano delle scale: l'edificio aveva la bellezza di 5 piani. Ma, i ragazzi, furbamente, pensando che Molly avesse parlato di sotterraneo, cercavano delle scale che scendessero sotto.
Essendo la struttura abbastanza vecchia, le scale cigolavano fortemente e sembrava che volessero rompersi da un momento all'altro. A terra delle piastrelle di marmo, cadute dai muri, presentavano delle scritte di colore rosso. Ogni piastrella possedeva una parola sola. Per poter formare la frase dovevano unirle.

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HOST COMMUNITY- ANASTACIA
Mystère / ThrillerNella comunità d'accoglienza di Brooklyn vivono orfani, anziani, persone con diversi disturbi mentali o aventi disabilità. Al suo interno vi sono figure del personale di servizio e pazienti abbastanza ambigui. La vita sembra apparentemente tranquill...