CAPITOLO 14

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Intanto Rita e Roberto iniziarono ad insospettirsi della mancata presenza della signora Bianchi in ufficio, così iniziarono pure loro ad investigare sulla vicenda. La loro versione dei fatti era diversa da quella che era appena uscita dalla bocca di Molly. Fu un'importante dettaglio a fare la differenza in tutta la storia: le bambole.
La bambola di porcellana, detta anche Gabriella o Teresa, è la riproduzione di un essere umano, generalmente la si trova di tutte le età: dal primo mese di vita all'età adulta. Di fatto, per ogni foto precedentemente vista vi è una differenza d'età a seconda di quella della bambina. Una caratteristica strana è che questa malsana idea è presente solo per il genere femminile, mentre nei maschi non vi era nessun dettaglio che potesse ricondurre a qualche gioco macabro.
Che fosse un gioco sessista?
Secondo alcune leggende, le bambole prendono vita, poiché maledette: alcune anime nere, anche dette demoni, prendevano possesso del corpo della bambola per spaventare gli esseri umani. Ma si sa che queste sono solo falsi racconti, anche perché questa storia era legata ad un approccio mitico-religioso per il quale i credenti non dovevano fare rituali per invocare le anime dei morti, altrimenti sarebbero stati colpevoli di sacrilegio e vittime di numerose persecuzioni, dalle quali a volte non vi era via di scampo.
I due andarono verso l'ospedale psichiatrico per vedere le foto viste dai ragazzi, ma mentre stavano per proseguire nel fitto bosco, si videro davanti Anastacia. Quest'ultima era confusa tra un miscuglio di emozioni: la rabbia e la paura di ciò che stava accadendo. Roberto agì d'impulso bloccando le braccia della ragazzina e portandola dentro di forza.

"Ora ci dici cosa sta succedendo qui, altrimenti non vedrai più la luce del sole", minacciò Roberto

"Se la spaventi non ci dirà nulla Roberto", affermò schiettamente Rita

"Te lo ripeto ragazzina, se non ci riveli la verità non vedrai più nulla, nemmeno la tua bambola. Ti farò chiudere dietro le sbarre, mi hai capito?", continuò Roberto

"La mia bambola no", pianse Anastacia

"Bene, vedo che ci siamo capiti. Portaci dove sono le foto degli articoli di cronaca", replicò Roberto

"Venite, così sarò contenta di vedere le vostre facce disperate colte in flagrante",  rise Anastacia

"Cosa vorresti dire?", domandò Rita

"Io sarò anche complice della verità, ma voi siete dalla parte di coloro che sono stati spettatori della vicenda e non hanno fatto nulla per fermare la tragedia"

"La tragedia è ormai un evento del passato ragazzina e non sarai di certo tu a minacciare un vecchio che ne ha viste più di te", disse Roberto

"Hai detto bene, hai una certa età e questo ti conduce a più casi di scomparsa", disse Anastacia soddisfatta

"Cammina e stai zitta, stupida ragazzina"

Anastacia portò i due nella stanza dove avvenne l'omicidio.

"Ve la ricordate questa camera?", domandò Anastacia

"No, è una comune stanza, cos'ha di speciale?", chiese Roberto

"Cosa importa se ce la ricordiamo o meno? In tutte le camere ci sono stati episodi di suicidio", disse istintivamente Rita

"Rita, nessuno ha parlato di suicidio. Cosa sai, me lo spieghi?", la interrogò Roberto

"Non ne so nulla, ma dal tono che ha usato nella domanda era banale intendesse quello", concluse Rita

"Tu non me la racconti giusta", affermò Roberto

"D'accordo, ora siete in grado di girovagare da soli, addio", così Anastacia scappò di colpo mentre i due discutevano.

"L'hai fatta scappare, complimenti!", esclamò sarcasticamente Rita

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