Anastacia è nel giardino botanico di Brooklyn, un capolavoro dell'uomo ritenuto dal New York Times l'attrazione "naturale" più importante di New York e, in qualsiasi stagione lo si visiti si possono trovare piante in fiore.
La bambina adora correre e saltare tra i fiori e fare m'ama non m'ama con le margherite. Ha una cotta per un principe delle fiabe. La sua mente è così creativa che, a volte, Anastacia non riesce a distinguere tutto ciò che legge nei suoi libri di fantasia con la realtà che la circonda. Le piace creare la propria vita con i personaggi che più le piacciono.
È una bellissima giornata di maggio e Anastacia, che da un braccio tiene la sua bambola preferita, si sente così bene che ha voglia di uscire di casa e correre nel vialetto di campagna. Le sue scarpette rosse ciliegia danno colore al suo vestitino beige e al suo viso pallido. La bambina guarda in alto verso il sole e inizia a riflettere su cosa ci possa essere lassù..."Che meraviglia è la natura!", esclama meravigliata, "Mi piacerebbe sapere cosa c'è lassù. Nei libri raccontano sempre di angeli dai riccioli d'oro e dagli occhi celesti, e di cicogne che volano di qua e di là per portare i bambini alle famiglie", afferma ingenuamente la bambina di 8 anni
Nel vialetto di campagna si incontra da lontano una casetta di legno, dove due vecchietti stanno seduti nelle poltrone fuori in veranda ad ammirare le bellezze del paesaggio. Le rondini cinguettano nel cielo quasi roseo, i fiori sbocciano di tutti i colori tra le praterie, e il roseto dei vecchietti viene illuminato dalla luce accecante del sole. Le rose, ricoperte di spine, prendono un colore assai bello: da rosso vinaccia diventarono rosso fuoco.
Anastacia scrutava con molto interesse quella casetta immersa nella natura ed iniziò a dialogare con la sua bambola."Guarda Dorothy la bellezza di questo posto, guarda le persone come sono felici, poi guarda me. Come ti sembro? Com'è possibile che un luogo così armonioso e meraviglioso possa trasmettermi sensazioni così pessimiste? Più cancello e più mi resta il segno!"
La vecchietta, la quale tutto sa di tutti e si interessa sempre ai fatti altrui, non può non preoccuparsi di ciò che sta dicendo la bambina, che così piccola fa già dei pensieri così profondi e tristi
"Figliuola, tutta sola stai in questo posto così isolato?"
"Non sono da sola, gentile signora, sono con la mia amichetta del cuore", risponde Anastacia mostrandole cosa aveva in braccio.
Dorothy è la sua bambola preferita. Se la porta ovunque. Lei crede sia la persona più bella che abbia mai conosciuto, perché in fondo sa che i pensieri di quell'amica erano i suoi. Ma adorava fantasticare con la mente.
"Certo che l'ho notata bambina mia, venite qui. Vi posso offrire un pezzo di torta signorine?"
"Uuh sii, a Dorothy piacerebbe tanto gustare un buon dolce!"
Il marito della vecchietta non faceva caso a queste stranezze, ma non capiva il perché sua moglie si preoccupava tanto per una bambina.
La coppia non ha mai avuto figli, certo alla signora sarebbe piaciuto tanto crescere una famiglia, ma lui non poteva esaudire questo suo desiderio. Era malato fin da giovane ed, in cuor suo, si è sempre sentito di troppo nei confronti della moglie. Voleva che lei avesse una famiglia, che fosse felice, ed ora quella bambina aveva portato a galla vecchie ferite.
Anastacia era contenta di stare lì, iniziò a pensare che poteva chiamarli "nonni", come se fossero parte integrante della sua famiglia. Si sedette su di una seggiola in veranda ed iniziò a mangiare divorando quella deliziosa ed appetitosa torta. Aveva le labbra sporche di panna e le fragole scomparirono nella sua pancia.
Il vecchietto si mise a ridere: "cara, come ti chiami? Hai mangiato per un esercito, accidenti!""Nel mio mondo la crostata non esiste, Dorothy non ne aveva mai mangiata una"
"Non hai risposto alla mia domanda signorina"

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HOST COMMUNITY- ANASTACIA
Mystery / ThrillerNella comunità d'accoglienza di Brooklyn vivono orfani, anziani, persone con diversi disturbi mentali o aventi disabilità. Al suo interno vi sono figure del personale di servizio e pazienti abbastanza ambigui. La vita sembra apparentemente tranquill...