Emily

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Emily è la sorella maggiore di Anastacia, o almeno è quello che noi sappiamo di lei. Entrambe hanno un carattere molto particolare, ma sono due poli opposti: Anastacia è la tipica ragazza acqua e sapone, Emily non riesce a farsi vedere in pubblico senza un minimo di trucco; Anastacia è introversa e riservata, Emily è la ragazza più popolare della scuola ed anche la capo cheerleader. Tutti la amano e la desiderano, poiché è considerata la ragazza più bella della scuola, al contrario di Anastacia, la quale è considerata la ragazza più brutta e strana della scuola. Però entrambe hanno un punto in comune: sono conosciute da tutti. Nonostante le loro differenze di personalità, le due sorelle hanno un legame molto stretto. A Emily non piacciono le relazioni serie, perché preferisce essere corteggiata da tutti senza impegni, ma i ragazzi con i quali lei piace stare devono rispettare dei canoni ben precisi: devono essere alti, muscolosi, belli, con un'alta autostima di sé stessi, ma soprattutto devono essere ricchi e campioni a basket. Emily adora stare al centro dell'attenzione, specialmente in classe con i professori e, di conseguenza ha ottimi voti. La sua media scolastica è al secondo posto tra le più alte di tutta la scuola, mentre primo in classifica è un ragazzo che è il capogruppo degli emo e si chiama Brandon. Emily è invidiosa di Brandon, perché secondo lei non è possibile che un ragazzo così depresso e alternativo sia così bravo a scuola. Questo lo pensa, poiché sua sorella è in una fase molto critica della sua vita e, a causa del suo pessimo umore, ha solamente dei voti discreti. Mentre Emily esce dall'aula di chimica incontra lui, con il suo solito passo lungo e svelto a testa bassa e col ciuffo nero che gli copre i suoi brillanti e lucenti occhi grigi...

"Ehi Brandon com'è andata la lezione di matematica?", dice Emily con tono spregevole.

"Ciao Emily, che piacere vederti! La lezione è andata abbastanza bene, infatti ho preso il mio consueto dieci!", dice Brandon rispondendole a tono.

Emily, infastidita lo saluta e se ne va.

"Ciao dolcezza, come mai quell'aria nervosa?", chiede Hardin.

"Ciao Hardin, non ho nulla, si chiama nervosismo da unghia spezzata", risponde Emily con aria arrogante.

"Sicura di stare bene? Lo sai che con me puoi parlare di tutto, perché siamo amici".

"Sto bene, sul serio, però mi dà fastidio che ci sia qualcuno migliore di me. Sono io la migliore e nessuno mi può battere!"

"Ti importa così tanto apparire, invece che essere?"

"Io sono quel che sono e mi piace apparire così, non ho bisogno di uno psicologo che mi dia consigli su cosa devo o non devo fare".

"D'accordo, come vuoi, se non ti servo me ne vado".

Emily ha un'altissima autostima di sé e vuole avere al suo fianco una persona della sua altezza che si complimenti con gli altri ragazzi per la ragazza che ha accanto. Per questo motivo ha dei precisi canoni di bellezza per i ragazzi, perché lei si sente superiore agli altri. Lei non ha difetti, è perfetta in tutto e anche all'esterno le piace apparire così, infatti cura sempre il suo aspetto esteriore e si lamenta se ha qualcosa fuori posto.

"Ehi Emily attenta con quei libri in mano, perché potresti rovinarti lo smalto", dice Rosemery vedendola nel corridoio della scuola con una scala di libri in mano.

"Stai attenta tu carina o rischi di trovarti con una faccia da far spavento", risponde Emily.

"Che paura! Proprio tu minacci le persone che basta che ti si spezzi un unghia e urli come una ragazzina, ma per favore!", risponde Rosemery con tono sarcastico.

"Si puoi pure avere ragione, ma stai certa che con le unghie lunghe che mi ritrovo posso graffiarti quel bel faccino che hai"

"Non fare la spiritosa, ti ricordo che non sei nessuno per comandare in questa scuola. Tu non vali niente, sei tutta trucco e parrucca ma non hai nemmeno un cervello, per non dimenticare i bei voti a scuola che paparino ti raccomanda con i soldi che ti ritrovi, perciò vedi di farla finita!"

"Ma come ti permetti brutta gallina spennacchiata, io ho abbastanza cervello per capire con chi posso affrontare delle conversazioni intelligenti e, accidenti, tu non sei nella lista! Sparisci spaventapasseri!"

Questa è una delle classiche conversazioni che Emily affronta ogni giorno con coloro che, secondo lei, sono solamente invidiose di lei.

"Non capisco perché ogni giorno devo sprecare tempo con dei perdenti, sono solo persone immature ed infantili per il mio gusto. Non sopporto questi tipi di persone, perché non capiscono che io non ho nulla in contrario a loro, ma che semplicemente le evito perché non sono nel mio stile, nel mio standard di amici. Io non mi diverto a comandare, semplicemente esistono persone di bassa e di alta leva, perciò io mi devo distinguere dalla gentaglia", pensa Emily tra sé e sé.

Questa è la caratteristica principale che la contrappone a sua sorella minore Anastacia. Sua sorella viene presa in giro ogni giorno e subisce angherie di tutti i tipi e, proprio per questo motivo si sente inferiore a tutti. Nonostante il loro legame stretto, Emily è troppo egoista per preoccuparsi dell'umore di sua sorella, l'unica cosa che le importa è vederla esteticamente più carina, infatti ogni giorno Emily cerca di convincere Anastacia a impegnarsi a curarsi di più, ma quest'ultima è troppo triste e troppo frustrata per pensare al suo aspetto esteriore.

"Anastacia però da una parte hanno pure ragione a prenderti in giro, guarda come ti vesti. Tu sei una bella ragazza, proprio come me modestamente. Fammelo questo favore, ti aiuto io a farti cambiare look. Lo sai che te lo dico per il tuo bene, ma non posso girare in giro con te conciata in questo modo!", dice Emily ad Anastacia.

"Anch'io ti voglio bene sorellona, però io sono così, non voglio diventare una bambolina solo per avere l'attenzione di ragazzi che sanno guardare solo il sedere!", risponde Anastacia stringendo il cuscino del letto.

"E non ti piace l'idea di essere guardata e ammirata ?", chiese sognante Emily mentre iniziava a rovistare nel suo armadio qualcosa di scollato da mettere.

"Non mi interessa essere fissata nelle tette, se è questo quello che intendi. Io quel maglione malamente cucito non lo indosso!", rispose subito Anastasia

"Ma se non inizi a cambiare qualcosa in te, cosa pensi di ottenere stando coricata in un letto a piangere?"

"Non voglio cambiare nulla di me, io vorrei solo essere accettata per quello che sono", rispose Anastacia abbassando il tono di voce ed incredula di aver detto una cosa saggia

"Wow, e come mai non hai menzionato la magia e le streghe cattive nel racconto? Facciamo progressi allora!", esclamò Emily ridendo fino a perder fiato

"Quanto sei simpatica Emi", disse con voce aspra

"D'accordo, io ci ho provato, però poi non venire a lamentarti con me dei tuoi problemi.", afferma Emily prendendole il cuscino e mettendolo al posto.

"Sei mia sorella, devi ascoltarmi sempre, anche quando non ti va"

"E questo chi te lo ha detto?"

"Nessuno, fa parte della morale. Anche se penso di aver letto questa frase in un libro", disse pensierosa

"Smettila con i tuoi racconti fiabeschi, qui non siamo in un mondo di fantasia, pensa alla realtà. Poi ti chiedi del perché la gente ti reputi strana"

Anastasia si era stancata di ascoltare sua sorella, così si buttò nel letto ed iniziò a dormire.
Anche questo giorno è ormai quasi giunto al termine ed Emily è pronta per addormentare nel suo enorme e comodo letto dalle coperte viola in tinta con la stanza.

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