Ivo

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Ivo è un ragazzo normale. Ha una vita molto frenetica: esce sempre con la sua bicicletta per andare a incontrare i suoi amici e torna a casa tardi. Per lui la casa è come un albergo, infatti ci va solo per andare a dormire e per mangiare, mentre il resto delle sue giornate le trascorre fuori casa. Lui vive insieme ai suoi nonni, perché suo padre è sempre fuori per lavoro e la madre morì di cancro quando lui aveva soltanto quattro anni. I nonni si sono sempre imposti alla sua vita avventurosa, preferirebbero che lui stia di più con loro e che studiasse per avere un buon lavoro in futuro, ma Ivo è un ragazzo ribelle, maleducato, che preferisce vivere il presente senza preoccupazioni. Lui tende sempre a scappare dai problemi, non ha il coraggio di guardare in faccia la realtà, preferisce isolarsi, ma allo stesso tempo ha paura di rimanere solo. C'è un posto dove lui si reca sempre e lo definisce il suo posto segreto. Lui lì si sente al sicuro e lontano dai turbamenti. Questo luogo è a tre chilometri da casa. Ogni pomeriggio, quando finisce di pranzare, prende la bicicletta e percorre una strada che lo porta a un viale in mezzo alla pianura. Durante la primavera è bellissimo: ai lati del viale c'è del verde, dal quale germogliano dei meravigliosi fiori di mille colori. Attraversando la stradina si arriva a una vasta pianura e Ivo si ferma davanti a un melo e ci si siede al di sotto. Da quell'altezza vede tutto il centro abitato di Brooklyn. Ivo trascorre la maggior parte del tempo lì, riflettendo e ascoltando musica. L'immagine più bella è quando il ragazzo va in bici con le cuffie alle orecchie e con la felpa aperta che svolazza al vento, provocato dalla velocità. Quest'anno, dopo due anni di fila di bocciatura, è finalmente all'ultimo anno di liceo e si è deciso a studiare per non rischiare di nuovo di ripetere l'anno.

"Ivo ti raccomando quest'anno non combinare guai, io sto male e voglio morire con l'orgoglio di vederti diplomato", disse nonna Agatha.

"D'accordo nonna, non preoccuparti, quest'anno ti prometto che mi impegnerò!", disse Ivo.

La nonna, felice di sentire quelle parole, gli accarezza i capelli e gli dà un bacio sulla fronte.

"Agatha dove sta il pane?", chiede nonno Michael ad Agatha dopo aver controllato tutti gli scaffali della cucina.

"Sta andando Ivo a prenderlo al panificio", dice Agatha e fa cenno ad Ivo di andare di corsa.

Così Ivo si mette la felpa, le cuffie alle orecchie con la musica a tutto volume e pedala verso il panificio, il quale si trova a dieci minuti da casa, ma prendendo l'autostrada. Per la fretta decide di andare a tutta velocità in autostrada...

Venticinque minuti dopo:

"Ma quando ha intenzione di venire Ivo con il pane? Io ho fame ed è anche ora di pranzo!", dice nonno Michael con tono irato.

"Calmati Michael, starà arrivando", risponde Agatha.

"Chiamalo, sennò lo vedrà come mi calmerò!"

DRIN DRIN DRIN

Agatha sente il suono del cellulare: è in camera sua. "Ha lasciato il cellulare qui", continua nonna Agatha.

"Eh ti pareva, tra qualche giorno anche la testa si dimentica a casa".

DIN DON, suona il campanello

"Finalmente è arrivato!", esclama Michael dirigendosi verso la porta.

"Salve voi siete parenti di Ivo?", chiede un agente di polizia.

"Si sono suo nonno, cosa ha combinato?", domanda Michael con tono arrabbiato.

"Suo nipote ha avuto un incidente stradale, l'ambulanza l'ha portato in ospedale, dovete venire con me!", afferma il poliziotto.

"Oh Dio Santo!", esclama Agatha.

I nonni, preoccupati, salgono di corsa nella macchina della polizia e vanno in ospedale...

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