Driin driin
Che palle ma è già ora di alzarsi? Spensi la sveglia e mi sedetti al bordo del letto, dopo alcuni secondi mi alzai e mi diressi verso il bagno e mi guardai allo specchio, avevo gli occhi gonfi e rossi, neanche mi fossi fumata una canna, ero distrutta da quello che mi aveva detto Mattia, mi feci una doccia e mi infilai la tuta, non mi truccai minimamente, era già tanto che io stessi andando a scuola.
Scesi al piano di sotto e mia madre stava ancora dormendo sul divano con lo sgorbio, andai in cucina presi una padella e la faci "accidentalmente" cadere per terra, si svegliarmi di colpo io ero lì in piedi e dissi con un sorriso più falso di quando mia madre mi diceva vieni qua non ti faccio niente con la ciabatta in mano "buongiorno cari", detto questo uscii senza far parlare nessuno, mi diressi verso la macchina e mi girai verso la casa di Mattia e lo vidi in camera che si stava cambiando, lui si accorse della mia presenza, ci fissammo per qualche istante, lui alzò la mano per salutarmi e io salii in macchina, cominciai a piangere e a battere i pugni sul volante, dopo 20 minuti in cui credevo di morire, mi asciugai la faccia con le maniche della felpa e partii.
Le parole di Mattia continuavano a rimbombarmi nella testa, arrivai all'università e decisi di chiamare Alejandro e Kairi, avevo bisogno di loro...
Arrivarono poco dopo e mi chiesero cosa stesse succedendo, raccontai tutto ed inevitabilmente le lacrime non si fermavano, li abbracciai entrambi Kairi mi disse "vuoi venire con me e Ale dopo scuola a casa mia?", lo ringraziai ma gli dissi di voler stare un po' da sola, mi abbracciarono ancora un po'finché la campanella della loro scuola non interruppe quel momento, li salutai ed andai in classe, le ore non passavano più finalmente arrivarono le 15 uscii da scuola e mi avviai verso la macchina, io e un tipo ci scontrammo e io caddi a terra, lui disse "oddio scusami non ti avevo vista, stai bene?", mi tese la mano per aiutarmi e io gli risposi "No tranquillo sto bene grazie", alzai gli occhi e lui disse "Hey ma tu sei la ragazza che stava piangendo ieri sera in macchina", oddio santo uno stalker, io lo guardai confusa, lui rise e continuò "ieri sera al mc ti ho chiesto di spostare la macchina ahah", gli risposi "ah si si ahah", lui sorridente continuò "senti ti va di andare a prendere un caffè? Vedo che da ieri non ti sei ripresa, ah comunque solo Ryan", io risposi "Erja, piacere e okay andiamo se per te va bene...", lui disse "solo se mi fai un sorriso", arrossii e feci come disse.
Notai che Mattia e i ragazzi avevano visto tutto, così io e Ryan ci avviammo verso il bar vicino all'università, ci passammo un paio d'ore a parlare del più e del meno, ci scambiammo i numeri e mi riaccompagnò alla macchina, vidi che tutti erano ancora lì, Ryan mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò, io salii in macchina e misi in moto e mi diressi verso casa, ero di nuovo di buon umore, così avevo messe delle canzoni nel tragitto verso casa, finalmente ero riuscita per un po'a non pensare a Mattia.
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Fortuna che ci sei
Teen FictionQuesto racconto parla, di Mattia Polibio e una ragazza, il nome lo scoprirete leggendo, due ragazzi diversi, ma fondamentali l'uno per l'altra. Amicizia, amore, odio, gelosia, cosa succederà ai nostri due protagonisti?