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Partimmo dal centro commerciale e portai a casa Mattia, che mi disse "spegni utto ed entra", lo guardai stranita, ma feci come mi disse.
Scesi dalla macchina e lui mi disse "allora sai che mio padre è uno chef..." io gli risposi "ehm no" e lui continuó il discorso "vabbè insomma ahah lo è e visto che ti manca l'Italia gli ho chiesto di prepararti una cosa" nemmeno il tempo di finire la frase, che sua madre era già sulla porta a chiamarci, io imbarazzata come il mio solito, oddio che faccia da ebete che ho smettila di sorridere così Erja, riprenditi.
Salutai Mirna, che mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia e mi disse "Erja giusto? Non ti avevo vista molto bene quel giorno a casa tua, sei bellissima", io la ringraziai e le sorrisi, Mattia prima che la situazione degenerasse con domande scomode da parte di sua madre mi prese per il braccio e mi portò in cucina dove c'era suo padre, io che avevo sempre quella faccia da ebete dissi "Buon pomeriggio signor Polibio...", lui mi disse "non essere così formale chiamami Giacomo, anche se sò com'è in Italia ahah", gli sorrisi, nella mia testa pensavo "ti devi riprendere, smettila di sorridere come un'idiota", in tutto ciò Mattia mi guardava e rideva, lo guardai come per dire "okay quindi?", Mattia disse "papà ora puoi prendere quella cosa", lui gli rispose "ma non dobbiamo aspettare sua madre?", Mattia fece spallucce, così Giacomo prese dal frigorifero una pirofila con dentro il tiramisù? No vabbè ciao, lo mangio da sola tutto io, no okay calmati Erja.
Mattia vide che mi si illuminarono gli occhi e non facendosi vedere rise, Giacomo mi mise davanti agli occhi un piatto con un pezzo di tiramisù, volevo fiondarmi, ma mi trattenni per non sembrare scortese, quando tutti ebbero il piatto cominciammo a mangiare, parlammo del più e del meno fino a quando Mirna non disse "Erja ma tua madre, l'ho chiamata stamattina e le avevo chiesto di venire", la guardai e le dissi "prima di uscire stava dormendo, non dorme molte e prende dei sonni...", mi bloccai, pensai al peggio subito, tutti mi videro turbata, sentivo che qualcosa non andava, chiesi se potessi andare a vedere se stesse bene, mi scusai e mi avviai verso casa.
Parcheggiai la macchina, malissimo, entrai di corsa in casa, salii velocemente le scale e andai a vedere di mia madre, era esattamente dove l'avevo lasciata, la girai e trovai la scatola dei sonniferi vuota, andai in panico, non anche lei cazzo.
Presi il cellulare, chiamai il 911, spiegai la situazione e nel giro di 10 minuti un'ambulanza arrivò.
Portarono mia madre in ospedale io seguii quella maledetta l'ambulanza.
Entrai in ospedale e attesi delle ore prima che mi facessero sapere qualcosa.
Passai la notte con lei, non era in grave pericolo solo una notte in osservazione, ma rimasi comunque accanto a lei tutta la notte.
La mattina seguente...

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