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...mi staccai di botto, lo guardai per pochi secondi per poi alzarmi e andando verso la porta di casa, sentii afferrarmi per un braccio ed ovviamente era ancora lui, mi disse "perché te ne stai andando così, Erja dimmi che succede, per favore", vedendolo così preoccupato, gli dissi singhiozzando "mi...mia nonna, è...è morta...", mi liberai dalla sua presa e feci per entrare in casa, mi voltai e gli dissi scusami per prima.
Salii in camera, mi avvicinai alla finestra e Mattia era ancora lì, devo ammettere che era un po' inquietante, ma era anche rassicurante sapere che ci tenesse già a me? Okay no, sto divagando.
Decisi di andare in bagno mi guardai e il mio trucco era andato a farsi fottere, andai in doccia e stetti lì per più di un'ora.
L'acqua si mischiava alle mie lacrime, era una cosa che succedeva spesso, come l'iperventilazione e gli attacchi di panico, tutto era cominciato alle medie, ma più non volevo pensare a quel periodo più lo facevo, più restavo in silenzio più i ricordi tornavano in mente.
Decisi di uscire dalla doccia, mi asciugai, mi misi il pigiama, skincare e mi sedetti sul davanzale con le AirPods nelle orecchie, decisi di accendermi una sigaretta, ma in quel preciso istante mi arrivò un messaggio da un numero sconosciuto:
Numero sconosciuto —> me
Hey, che fai...ti accendi la sigaretta senza di me?
Me —> numero sconosciuto
Ehm...chi sei? E che fai mi spii?
Numero sconosciuto —> me
Guarda nella casa di fronte...
Alzai lo sguardo e vidi Mattia che alzò la mano per farsi vedere, ricambiai il saluto e decisi di chiamarlo per scusarmi per il mio comportamento da stronza.
Chiamata:
Mattia "Hey come mai mi hai chiamato?"
Io "Senti scusa per prima, si insomma per il mio comportamento da stronza"
Mattia "Tranquilla eri sconvolta non devi giustificarti...ora come stai...?"
Io "Malissimo...senti non è che tipo usciamo perché sto da sola penso e sto male..."
Mattia "siamo in pigiama lo sai si?"
Io "si, ma non mi importa sinceramente..."
Mattia "va bene ahah tra due minuti sono lì "
Fine chiamata.
Mi infilai le scarpe ed uscii, Mattia era già lì accennando un sorriso gli dissi "ma che sei bolt?" lui sorrise e mi disse "andiamo Erja?", annuii e ci avviammo.
Camminammo per 10 minuti ed arrivammo in un parco era tardissimo, mia madre mi avrebbe uccisa domani sarei dovuta andare a parlare con quelli dell'università e dovevo svegliarmi presto.
Ci sedemmo sulle altalene come due bambini, rimanemmo in silenzio un po', poi Mattia disse "Hey per te ci sarò sempre, sappilo...", mi alzai dall'altalena e andai davanti a lui, lo guardai negli occhi e lo abbracciai fortissimo stavamo cadendo ma Mattia mi disse "se dovessimo cadere non preoccuparti tu non ti farai niente, ti proteggerò ora in questa cosa così banale ma, soprattutto nelle cose più serie" mi staccai da lui e gli chiesi "perché mi stai trattando così? Nel senso non è neanche un giorno che ci conosciamo..." lui sorrise e mi rispose "tu mi fai battere il cuore diversamente", io sorrisi e tornai a sedermi sull'altalena.

Fortuna che ci seiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora