...prima che potesse ricominciare a baciarmi, vidi che mia madre che stava scendendo le scale, gli feci segno e lui capí subito, Mattia era sempre così educato, ed era sexy, vabbè devo smetterla.
Guardai bene mia madre e vidi che aveva un segno sotto l'occhio, mi avvicinai e lei si spostò così dissi "vedi di non farmi girare le palle e fammi vedere.", le spostai i capelli e aveva un livido enorme sotto l'occhio, non dissi nulla, uscii di casa sbattendo la porta, sapevo dove abitava la merda, così mi diressi verso la casa, Mattia mi stava rincorrendo, riuscì a prendermi e mi disse "Erja che intenzioni hai?", lo guardai e gli risposi "hai visto? Bene lo ammazzo, fosse la prima e l'ultima cosa che faccio", arrivai davanti alla porta di coso e bussai nervosamente e continuamente per 5 minuti, venne ad aprirmi e disse "oh ben tornata tesoro", ero schifata e stavo per saltargli addosso, Mattia notò che la situazione stava per mettersi seriamente male, così chiese a coso se potevamo entrare per parlare, lui acconsentí.
Entrammo e cominciai "senti coso viscido e schifoso, non avvicinarti più a mia madre, ti giuro che la prossima volta che lo fai sei finito.", lui si avvicinò a me e mi mise un braccio attorno alle spalle dicendomi "allora posso sempre farlo con te", gli tirai una sberla e uscendo risposi "mi fai schifo e prego Dio ogni giorno perché io riesca a dimenticare quello che mi hai fatto, stronzo", presi Mattia per mano ed uscimmo.
Stavamo tornando verso casa e lui mi chiese "cosa ti ha fatto Erja...?", le lacrime mi rigavano in viso, non gli risposi, così si mise davanti a me, mi prese per le spalle e mi disse "se non me lo dici mi incazzo te lo giuro Erja.", lo guardai con gli occhi stracolmi di lacrime e crollai, credevo di morire, non mi reggevo in piedi, mi faceva malissimo parlarne, vidi Mattia talmente scosso da mettersi a piangere, non lo avevo mai visto così, non piangeva mai solitamente, dopo alcuni minuti, mi guardò e mi disse "Erja, ma perché non ne lo hai detto, ti avrei protetta, ti avrei aiutata, ti prego non nascondermi più nulla, se ti succede qualcosa devo saperlo, va bene?", mi abbracciò e mi diede un bacio sulla fronte, mi sentivo protetta, stavo bene, ma come glielo dicevo che ero innamorata persa di lui, nel senso ci siamo baciati, ma un bacio può significare tutto come può significare nulla, mentre ero immersa nei miei pensieri, Mattia mi sussurrò qualcosa nell'orecchio, "sei tutto quello che ho", mi staccai da lui, lo guardai negli occhi e neanche il tempo di pensare che le nostre labbra erano l'une contro le altre.
Fortuna che ci sei, pensai, fortuna che ci sei Mattia Polibio.
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Fortuna che ci sei
Teen FictionQuesto racconto parla, di Mattia Polibio e una ragazza, il nome lo scoprirete leggendo, due ragazzi diversi, ma fondamentali l'uno per l'altra. Amicizia, amore, odio, gelosia, cosa succederà ai nostri due protagonisti?