*passarono quattro mesi*
Questi mesi in America passarono veramente troppo velocemente, oltre la solita routine, sveglia, università, uscite con Ryan e tornare a casa, non era successo nulla di entusiasmante.
Non sentivo nessuno dei ragazzi da due mesi evidentemente avevo fatto fin troppo la stronza, vabbè, io e Ryan ci eravamo messi assieme circa un mese prima, ma le cose non andavano così bene, nel senso, all'inizio sembrava un ragazzo carino e premuroso, ma successivamente si è rivelato un vero stronzo.
Mia madre e coso si erano sposati e lui ora abitava nella nostra casa, mi incuteva terrore quell'uomo, non mi fidavo per nulla, tanto da chiudermi a chiave in camera ogni sera, cosa che non avevo mai fatto.
Altro giorno, altra corsa, mi svegliai prima della sveglia stranamente, avevo una brutta sensazione e non avevo dormito nulla quella notte, mi alzai e andai in bagno, mi guardai allo specchio, avevo delle occhiaie che toccavano terra, mi feci una doccia per svegliarmi, uscii e mi misi l'asciugamano addosso, tornai in camera e presi i primi vestiti che mi capitarono davanti agli occhi (dei leggings neri, una maglietta bianca), non trovavo una felpa che mi piacesse così me ne dimenticai completamente, scesi salutai mia madre e coso ed uscii, salii in macchina e raggiunsi l'università.
Vidi i ragazzi in lontananza, provai a chiamarli, ma non si girarono, da quando stavo con Ryan, ci trovavamo sempre fuori l'università così da entrare assieme, ma da un paio di settimane non era più così, si inventava sempre scuse, provai a chiamarlo, ma non rispose, raggiunsi così Ella e Chris che mi aspettavano già nella classe, passarono le ore così lentamente, finite le ore di lezione, uscii e mi diressi verso la macchina, vidi Ryan, che mi aspettava alla macchina, mi disse "guido io dammi le chiavi.", io ero abbastanza delusa nemmeno un bacio o un abbraccio, salii in auto senza fiatare, cominciò ad urlarmi contro di essere una troia, una stronza, una falsa, insomma cose del genere, gli chiesi "ma perché mi dici così che ho fatto...?", lui mi rispose "lo sai il perché, ma visto che fai la stupida facendo finta di non capire te lo dico io, sei andata a lezione con Chris ed Ella, sai che non mi va", rimasi zitta, mentre lui continuava con gli insulti e discorsi senza senso.
Parcheggiò la mia macchina, scendemmo entrambi, mentre lui continuava ad urlarmi contro, decisi di rispondergli "ma che cazzo di probl...", mi tirò uno schiaffo così forte da lasciarmi il segno, continuò a spintonarmi e a colpirmi,mi fece cadere a terra, stava continuando a farmi del male.
Ad un tratto non lo vidi più sopra di me, cercai di alzarmi, Mattia...mi stava salvando la vita di nuovo, lo stava uccidendo di botte, così mi alzai e tirai via Mattia e mi attaccai a lui per calmarlo, disse a Ryan di andarsene e di non farsi più vedere, detto questo mi abbracciò e mi disse "scusami", prima che io potessi chiedergli per cosa, mi baciò.
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Fortuna che ci sei
Teen FictionQuesto racconto parla, di Mattia Polibio e una ragazza, il nome lo scoprirete leggendo, due ragazzi diversi, ma fondamentali l'uno per l'altra. Amicizia, amore, odio, gelosia, cosa succederà ai nostri due protagonisti?