-Giulias pov-
"cazzo" impreca la ragazza che mi è appena venuta addosso, e che adesso mi guarda con uno sguardo sorpreso, arrabbiato e qualcos'altro che non so distinguere.
"tutto bene?" chiedo dopo essermi alzata, porgendole una mano alla quale aggrapparsi.
Sara fissa la mia mano, per un tempo abbastanza lungo da farmi sentire in imbarazzo, per poi alzarsi da sola senza nemmeno sfiorarla."che ci fai qui?" ringhia.
"lavoro" rispondo confusa.
"sei tu la nuova allora" mormora così così flebilente che quasi non la sento.
"immagino di sì" rispondo con un sorriso, il quale però svanisce in pochi secondi.Rimaniamo a guardarci per un bel po',in silenzio, e mi perdo a scrutare i suoi occhi verdi smeraldo, dei quali grazie alla breve distanza alla quale ci troviamo, riesco a cogliere nuove sfumature.
"okay torno tra un po' " sussurra Erica prima di andarsene, spezzando l'incanto.
-Sara's pov-
Non riesco a muovermi ne a parlare.
Non so cosa dire, la mia mente vaga, cercando di mettere in ordine i pensieri, che si erano incasinati a guardare quei bellissimi occhi nocciolaFin quando la magia viene interrotta da Erica. Credo di non aver mai odiato qualcuno solo per aver parlato. Beh c'è una prima volta per tutto.
Mi allontanò in imbarazzo, non so cosa dire, non so cosa fare, quindi serro le labbra e faccio per andarmene, dandole la schiena.
"che ne dici se dopo ti offro quel caffè che ti devo?"
La sua voce raggiunge le mie orecchie, facendomi girare incredula, mentre la mia bocca pronuncia quelle due lettere, senza che io glielo ordinassi."bene, stacco alle 16:30, fatti trovare qui davanti" dice prima di andarsene, lasciandomi di stucco.
Non riesco a capire cosa sia appena successo. Con la testa che mi gira torno da Greta e Carlo, che vedendomi mi chiedono cosa sia accaduto, ma non lo so neanche io.
Invento una scusa, e me ne torno a casa, dicendo loro di andare a mangiare al Mc, che sto male e quindi non li posso ospitare.
Che amica di merda che sono. Ho appena detto alla mia migliore amica e al mio amico che è appena stato licenziato di andare al Mc Donald.
Ma in questo momento non mi importa molto.
Mi fa male la testa, cerco di mettere in ordine i pensieri, ma i suoi occhi nocciola e il sogno che ho fatto mi perseguitano.Arrivo a casa e mi butto sul letto, chiudendo gli occhi, e senza volerlo cado in un sonno senza sogni.
-
Mi sveglio dopo qualche ora, con il telefono che suona come un pazzo, alle mille chiamate di una Greta, preoccupata.
Le scrivo un messaggio:
Tranquilla, ho solo avuto uno dei miei soliti attacchi di emicrania. Sto meglio adesso.
So che non mi crede, ma non mi interessa, magari capisce che non voglio parlarne.
Stasera prendo la pizza e ilDVD di grease. Arrivo alle 20
La risposta della mia amica mi fa sorridere. Adoro quella ragazza.
Guardo l'orologio. Le 15:58
Cazzo. Sono in ritardo. Merda
Apro l'armadio alla ricerca di qualcosa da mettere, e la vocina nella mia testa non aiuta. Da una parte sto disperatamente cercando qualcosa di carino, dall'altra mi chiedo perché lo stia facendo.
Insomma, è la ragazza che mi ha rubato il caffè e il lavoro ad un mio amico. Dovrei odiarla. Ma è come se non riuscissi.
Quasi senza accorgermene, ho addosso dei jeans neri, con una catena che pende lateralmente, e una maglia classica bianca.
Mi metto il mio giubbotto di pelle ricorosamente nero, e mi avvio verso il supermercato.
Mi accorgo di star tremando nel momento in cui provo ad accendermi la sigaretta.Okay, ho dei problemi. Non dovrei essere così agitata, cosa sta succedendo?
Dopo un po' di tentativi riesco finalmente ad accendere la sigaretta, e fumo mentre mi avvio davanti al negozio. Guardo l'ora. 16:27.Cazzo.
-Giulias pov-
Le 16:35.
Forse è in ritardo, mi dico speranzosa, mentre il mio cervello mi dice che non verrà.Ma perché mi importa così tanto? Insomma è solo un caffè, per provare a fare amicizia con una ragazza che sembra mi odi, ma ho bisogno di amici e da qualche parte devo pure iniziare, no?
Sospiro mentre rassegnata do un ultima occhiata all'orologio del campanile. Devo assolutamente comprare un telefono, penso, mentre scoraggiata inizio a camminare verso casa, con lo sguardo rivolto verso terra.
Giro l'angolo e vado a sbattere contro qualcuno
"porca troia" impreca.Ridacchio, sollevata, e finalmente respiro, alla consapevolezza che stava arrivando
"non ce la possiamo fare eh?" mi chiese massaggiandosi il naso, che aveva sbattuto sulla mia fronte.
Sarà stato che guardavo verso il basso, ma non mi ero accorta che fosse così alta rispetto a me.La guardo mentre ridacchia, quasi come se anche lei fosse in ansia come me.
" andiamo?" chiedo
"certo" mi rivolse un sorriso. Non l'ho mai vista sorridere. Dire che è mozzafiato é dire poco. Mi perdo, a guardarla, fin quando mi scuote una spalla chiedendomi se va tutto bene.Arrossisco distogliendo lo sguardo dalle sue labbra sottili ma cazzo, sembrano morbidissime. A cosa sto pensando dio! Non è possibile. Non sono lesbica.
Scuoto la testa
"scusa, mi sono solo distratta" mi giustifico, avviandomi con calma verso il bar, con Sara che mi segue.Sto impazzendo. Senza dubbio.
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Sunflowers {completa}
ChickLitDal testo: i girasoli si voltano sempre verso il sole. E tu, sei il sole, verso il quale io mi volterei a qualsiasi costo. Giulia e Sara. La prima si trasferisce nel paese dove vive la seconda, e già da subito le sta sulle scatole. Ma la cosa cambie...