-Giulia's pov-
"e quindi boh" mi sfogo, "insomma MI HA FATTO DORMIRE SU DI LEI" alzo la voce, emozionata, facendo spaventare Milfred.
"era così comoda, lo rifarei altre mille volte". Scuoto la testa rendendomi conto di quello che ho appena detto.
"insomma, è bello avere un'amica così, sai?" aah ma chi sto cercando di convincere?Non sono lesbica eh, per l'amor del cielo, insomma mi piacciono i ragazzi, e tanto. Molto.
La loro tartaruga, le loro braccia muscolose, l'organo genitale, i loro occhi verdi...Sospiro, tornando ad accarezzare l'animale sulle mie gambe, il quale ricambia con delle fusa che farebbero tremare tutta casa.
"è ora di pranzo bestiolina" annuncio, e faccio spostare il gatto prima di alzarmi di malavoglia dal divano, per aprire il frigo e ricordarmi di non avere cibo. BENEcioè, lavoro in un supermercato e non ho cibo in casa.
Alzo gli occhi al cielo e decido che salterò il pranzo, e quando finirò il turno al supermercato comprerò qualcosa per cena. Qualcosa di nutriente insomma.I hanno il tempo giocando con il gatto, per poi uscire e andare al lavoro, per iniziare il mio turno.
-Sara's pov-
Lancio uno sguardo di fuoco a Greta, quando mi consiglia per l'ennesima volta di portare Giulia ad un appuntamento serio.
"ma se la conosco solo da una settimana!"
"cosa c'entra, si chiama amore a prima vista" replica.
"pft amore" ripeto le sue parole, facendo le virgolette con le dita mentre pronuncio l'ultima parola.
"é solo una cottarella, una cosa normale. Io dico che se evito di vederla per un paio di giorni, mi passa""se lo dici tu" replica la mia migliore amica, riportando lo sguardo sul televisore, che in adesso momento trasmette un programma di cucina, dove l'unica cosa che capisco è che urlano tutti. Fa venire il malditesta.
Sbuffo. Decido di provare a evitare Giulia. Si è meglio, non voglio illudermi, non voglio restarci male.
Spero solo che passi.***[tre giorni dopo] ***
"quindi?" mi chiede la mia migliore amica, appena entrata in casa, dieci minuti dopo che mia mamma é uscita per andare al lavoro, come sempre.
"quindi cosa?" chiedo, anche se so perfettamente a cosa si riferisce.
"Giulia" risponde semplicemente, "chi?"
"smettila" mi ordina Greta.
Non ha più senso fingere, tanto lo so, che si è accorta del sorriso che ho provato inutilmente a nascondere al sentire pronunciare il suo nome.Questa distanza forzata non aveva aiutato a niente, se non a farmi deprimere, e a farmi venire ancora più voglia di vederla.
"oof" dico, sconsolata, facendo scuotere la testa alla ragazza di fronte a me, la quale prova a nascondere un sorriso da "l'avevo detto io"."non dirò che te l'avevo detto" inizia "ma te lo avevo detto" conclude, facendo una smorfia canzonatoria.
Le faccio la linguaccia prima di guardare l'ora, e un idea mi salta in testa."scusa, ma stasera ho programmi" dico a Greta, spingendola fuori dalla testa.
"e con chi, che sono la tua unica amica?" la sento urlare attraverso la porta, ormai chiusa.
Alzo gli occhi al cielo. In effetti non ha tutti i torti.
In ogni caso mi dirigo verso la mia camera, mentre compongo il numero al telefono.Chiudo la chiamata in fretta, e mi preparo.
Jeans neri, camicia rossa e giacca di pelle, nera questa volta.
Mi l'ego i capelli in una cipolla alta, lasciando scoperta la rasatura sua nuca e che prosegue sui lati della testa, che ho fatto il giorno prima, in un momento di pazzia e di astinenza.Mi faccio velocemente una linea di eyeliner, e impreco quando non riesco a farla uguale, sul secondo occhio.
Butto uno sguardo all'orologio.
20:48
Non c'è tempo. Mi stucco completamente, prendo il telefono e le chiavi, ed esco di casa, imprecando.-Giulia's pov-
Sono quasi le 21, secondo l'orologio del negozio, e come sempre non ho mangiato molto oggi. Ho una fame allucinante. "Tra un po' finisco il turno, poi troverò una soluzione" mi dico.
Ma in questo momento, non é la mia preoccupazione maggiore.Non capisco perché mi dia così fastidio, ma sono un paio di giorni che non sento Sara.
Insomma, é normale che tra amiche passino alcuni giorni tra un incontro e l'altro. Ma allora, perché mi da così fastidio?"Sarà perché non ho niente da fare a casa, da sola" mi rispondo, mentalmente, finendo di sistemare alcuni scaffali lasciati in disordine da un branco di ragazzini passati un paio di ore fa, e mi perdo nei miei pensieri.
"hey guarda che le 21 sono passate" mi avvisa Erica sfiorandomi la schiena, verso il basso.
In questi giorni era molto gentile, e amichevole. Quasi troppo, oserei dire.L'unica che può sfiorarti così senza darmi fastidio è Sara.
Oddio ma cosa ho in testa? Forse questa distanza tra noi poteva aiutarmi a capire perché mi fa quell'effetto. Magari è l'aria."grazie mille, mi ero persa nei miei pensieri" rispondo cordialmente, voltandomi verso la mia collega.
Le regalo un sorriso prima di andare a cambiarmi.Credo che approfitterò di questo periodo di solitudine per chiarirmi un po' le idee.
Si, la eviterò, in caso dovessi vederla per strada, cambierò marciapiede.
Se dovessi STRANAMENTE andare a sbatterle addosso, chiederò scusa e me ne andrò. Insomma, quello che penso non è normale, magari questi strani pensieri se ne andranno dalla mia testa, se non la vedo.Preciso, non ho niente contro le lesbiche eh, ma dico solo che io non lo sono.
Mi avvio verso l'uscita, salutando Erica, la quale mi rivolge uno sguardo.. Arrabbiato? Non capisco. Decido in ogni caso di ignorarlo, ed esco da quel luogo infernale.
Quello che mi trovo davanti mi lascia senza parole.
Lei è lì. Appoggiata alla sua moto, con il casco in grembo
Bellissima, come sempre. Le vado incontro senza pensarci due volte, mandando a puttane i miei buoni propositi.La abbraccio. "mi sei mancata"
Arrossisco quando mi rendo conto di quello che ho detto.
Avete presente quando vorreste darvi fuoco? Ecco. Io adesso.
Sara ci mette un po' a ricambiare l'abbraccio. L'avrò sorpresa, probabilmente, ma ogni secondo che aspetta prima di stringermi rende il tutto più imbarazzante per me.Ma quando finalmente sento le sue braccia intorno al mio collo, tutto l'imbarazzo evapora. Mi sento quasi una bambina, ma non mi importa.
Mi fa sentire protetta, al sicuro, tra le sue braccia. O in generale, in sua presenza.Quando mi stacco dall'abbraccio, la guardo in viso, e noto sollevata che mi sorride, prima di perdermi, nuovamente, in quegli occhi verdi, che illuminati dalla luce fioca dei lampioni, brillavano, come sempre.
"hai idea del perché la tua collega mi guarda come se volesse uccidermi?" mi chiede, svegliandomi dai miei pensieri. "mi giro, e vedo che effettivamente Erica ha uno sguardo un po' strano
"mh, é un po' strana ultimamente, non farci caso" rispondo tranquilla.Annuisce, prima di passarmi il casco che ha appoggiato sulla moto.
"salta su" mi ordina, in modo gentile.
Obbedisco, senza protestare.
"dove andiamo?" chiedo.
Probabilmente ha notato il timore nella mia voce, la quale è uscita un po' più tremolante del previsto, perché risponde "sorpresa. Solo, fidati di me. Andrò piano".
Finisce la frase dandomi un buffetto sul naso, facendomi contorcere lo stomaco come sempre.nonostante siano passati alcuni giorni da quando ci siamo viste l'ultima volta, questa cosa non è cambiata per niente.
Accende il motore, e partiamo, verso una destinazione a me sconosciuta.
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Sunflowers {completa}
ChickLitDal testo: i girasoli si voltano sempre verso il sole. E tu, sei il sole, verso il quale io mi volterei a qualsiasi costo. Giulia e Sara. La prima si trasferisce nel paese dove vive la seconda, e già da subito le sta sulle scatole. Ma la cosa cambie...