Capitolo 9

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-Giulia's pov-

Mi sveglio da quello che probabilmente è stato il sonno migliore della mia vita, e provo a mettermi seduta, quando mi rendo conto di non riuscire a muovermi, a causa di due braccia saldamente avvolte intorno al mio corpo.

Come era possibile che anche dormendo mi stringesse così forte? Sorrido, girando la testa, ammirando così il suo profilo perfetto, sentendo il suo petto che sotto di me si alza e si abbassa lentamente. Il suo naso a punta, le labbra sottili ma morbide, i suoi occhi, che sembrano belli anche se chiusi, tanto ce li ho ben impressi nella memoria, quindi mi ricordo come sono.

"cosa guardi?" muove le labbra lentamente, assonnata, con un sorrisetto sulle labbra, facendomi arrossire.
"No niente io.. Ceh sai... Insomma.. Caffè?" mi maledissi mentalmente. Devo inciampare anche sulle mie stesse parole?

Sara ridacchia facendomi rilassare un po', prima di rispondermi: "volentieri".
Essendo mattina, il bar dell'ospedale é aperto, quindi per fortuna niente macchinette.
Quando riprovo ad alzarmi, vengo di nuovo tirata giù. "dai resta ancora un po'" mugugna la ragazza sotto di me, facendo nascere un sorriso sincero sulle mie labbra.

"guarda, vorrei tantissimo ma devo andare il bagno" dico, per convincerla a lasciare la morsa.
La mia mossa funziona straordinariamente bene, e solo arrivata in bagno, ancora sorridente, mi rendo conto di quello che ho detto.

Le ho davvero detto che avrei voluto tantissimo restare sul suo corpo perfetto ancora un po'?
Sono un caso perso.
Mi rimprovero mentalmente per un po' prima di uscire dal bagno e ritornare da Sara, che intanto si é alzata e si sta stiracchiando, lanciando occhiate di fuoco a chiunque la guardasse o osasse chiedere il motivo per il quale ha ancora addosso il pigiama.

É cosí carina quando si stiracchia, fa delle espressioni troppo carine.
Ridacchio mentre la raggiungo e insieme ci avviamo al bar dell'ospedale

****
"insisto, era meglio il caffè delle macchinette" si lamenta nuovamente Sara, mentre camminiamo insieme verso la sala d'attesa, facendomi sorridere, e scuoto la testa, ormai avevo perso le speranze.

Venamo intercettate dalla madre della ragazza, che ci dice che mia madre si è svegliata, e può parlare.
Senza pensarci due volte mi allontano quasi correndo, mentre sento Sara ringraziare sua madre, prima di seguirmi, però con più calma rispetto al mio passo.

Entro nella stanza dove doveva essere mia madre, e quello che vedo mi fa venire da piangere.
É piena di lividi, di graffi, ha una benda su un occhio, e la testa fasciata.
Scuoto la testa per riprendermi e poi avvicinarmi al lettino.
Insomma, okay é stata una madre di merda, ma è pur sempre mia madre.

"come stai?" chiedo cautamente.
"mai stata meglio" sputa, acidamente, come al suo solito. Sospiro e mi siedo di fianco a lei, facendo attenzione a non farle male.

"che ci facevi qui?" trovo il coraggio di chiederle.
"beh sei scappata di casa, quindi non ti deve interessare." risponde fredda.

"ah" ridacchio ironicamente. "adesso sono scappata di casa. Okay. Beh, io sto benissimo, sono in questo bel paese dove almeno mi rispettano, al contrario di te e papà, ci parliamo. Ho conosciuto persone molto gentili, una in particolare, quindi, quando ti riprendi, torna pure a casa e non tornare più qui" le dissi, arrabbiandomi.
Voglio urlare, ma il buon senso rimasto me lo impedisce, quindi stringo i pugni, finché le nocche diventano bianche.

"sai" inizia mia madre "io ho provato a farti crescere bene, a fare di te una bella persona, e mi dispiace così tanto di aver fallito. Credevo davvero che ce l'avrei fatta. Ma come sempre mi hai delusa. Deludi sempre tutti, te ne rendi conto?"

Sunflowers {completa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora