Capitolo 16

193 14 6
                                    

-Greta's pov-

"ho bisogno di te."
La voce della madre di Sara trema preoccupata dall'altro parte del telefono.
"che succede?" chiedo, alzandomi di corsa per poi infilarmi velocemente un paio di jeans trovati a caso.
"c'è stato un incidente. Sara e Giulia sono qui, per favore, vieni"

Metto giù il telefono, per poi voltarmi verso il ragazzo ancora steso sul letto.
"mi dispiace" dico, prima di stampargli un bacio sulle labbra. "devo andare in ospedale, Giulia e Sara hanno fatto un incidente. Ti chiamo stasera, okay?" spiego.
"nono, ti accompagno in macchina, vengo con te" dice alzandosi.
Sorrido, grata, e infilo le scarpe, prima di passare le chiavi della macchina a Carlo, e uscire di corsa dalla porta.

-Sara's pov-

"ommioddio stai bene?"
Lascio andare le lacrime e i singhiozzi che stavo trattenendo da piú di due ore, da quando sono riuscita a chiamare l'ambulanza, buttandomi tra le braccia della mia migliore amica. Ignoro il dolore al braccio, il quale è circondato da strati di fasciature.

"hey" mi rassicura, ancora con il fiatone dovuto alle scale "andrà tutto bene, okay?".
Mi accarezza lentamente la schiena, ancora stretta in quell'abbraccio.

"adesso mi racconti che è successo" mi dice con tono tranquillo, facendomi sedere sulla sedia dietro di me, e accucciandosi di fronte al mio viso.

"io.. Moto.. Macchina.. Giulia.." mormoro tra i singhiozzi.
"hey, calmati, respira." mi ordina, passandomi un bicchiere previdentemente procurato da Carlo.

Bevo, a piccoli sorsi, cercando di calmare il mio polso, che sembra impazzito. Una volta ingurgitato il liquido, riprendo a respirare, con un po' più calma di prima.

"eravamo in moto" inizio a raccontare, lasciando che le lacrime continuino a scorrere tranquillamente senza sosta sulle mie gote.
"la stavo portando nel prato che ho trovato qualche giorno fa, sai per fare il pic-nic, dove avrei dovuto chiederle di essere la mia ragazza" continuo, sorridendo amaramente a quelle ultime parole.

"e ad un certo punto, dopo un semaforo, un uomo in macchina ci è venuto addosso. Mia madre dice che era ubriaco fradicio, quando lo hanno trovato.
Io me la sono cavata con un braccio messo un po' male, ma funziona, e una caviglia slogata, mentre Giulia.." mi si forma un groppo in gola, mentre cerco di riordinare le idee ancora confuse.

Greta passa una mano sulla mia guancia, per scacciare inutilmente le lacrime, dandomi coraggio.

"beh Giulia, é stata sbalzata via dalla moto, ed é finita sul guard rail sbattendo la testa.
Certo, il casco ha attutito la botta, ma ha comunque perso un po' di sangue, ed è svenuta. Dicono che se non si sveglia entro quelle che ormai sono 21 ore, entrerà in coma." riesco a dire, prima di scoppiare di nuovo a singhiozzare, non curandomi delle persone di fianco a me, le quali mi guardavano, alcune con sguardi preoccupati, altri straniti.

"hey, non é colpa tua" mi dice Greta, prendendomi una mano in segno di conforto.
"io.. Io glielo avevo promesso, capisci? Glielo avevo promesso, e non sono stata in grado di mantenere la parola. Sono così stupida, é colpa mia." dico, alzando la voce, incazzata con me stessa.

"cos.. Cosa le avevi promesso?" chiede la mia migliore amica, confusa dal mio blaterare.
"le avevo promesso che non avrei mai lasciato che niente di brutto le accadesse. Le ho dato la mia parola, più volte, e adesso guarda come è finita, per colpa mia!"
"non puoi prevedere tutto, Sara."
"invece avrei dovuto" replico, testarda.
"sono sicura che il casco ha fatto il suo dovere. Sono sicura che starà bene. Adesso però calmati.
Hai potuto vederla?"

"no" rispondo scazzata. "dicono che possono entrare solo membri della famiglia. Ma dico io, mi sono presa più cura io di lei, di quanto i suoi abbiano fatto in tutta la sua vita" concludo, protestando.
"tua madre?" tenta Greta.
"Gre, lo sai com'è mia madre riguardo alle regole.. Non vuole lasciarmi entrare neanche lei" affermo amareggiata.

"ho un piano" dice, alzandosi prima di lasciarmi tempo per replicare, e si avvicina al giovane ragazzo al bancone, giocando con i suoi capelli. Avrà si e no la nostra età.
Dopo soli 5 minuti di flirt, Greta riesce a farmi passare, facendomi segnare sul foglio degli ingressi come la sorella.

Io adoro quella ragazza.
"stai attenta, se mi scoprono siamo fottuti entrambi. E questa cosa, non potrai farla spesso, io te lo dico." mi avvisa il ragazzo, e io annuisco velocemente in risposta, prima di avviarmi verso la stanza 207, dove dovrebbe essere Giulia.

Resto a bocca aperta quando entro nella camera, per fortuna singola, e la vedo sdraiata sul lettino, ad occhi chiusi.
Il petto si muove lentamente, e c'è un tubo infilato nel suo braccio.
Mi avvicino, e mi siedo sulla sedia di fianco, per poi prendere la sua mano tra le mie.
Me la porto alle labbra, e ci stampo un bacio.

Sembra così fragile.
Le scosto una ciocca di capelli dal viso, il quale è pieno di graffi, e qualche livido. Manca una parte dei capelli, che hanno dovuto rasare, per metterle un cerotto abbastanza grande.

"e nonostante tutto, sei sempre bellissima" sussurro, per poi guardare le nostre mani, intrecciate.
"ti ricordi, la prima volta che ci siamo tenute così per mano? Eri così in imbarazzo. Non posso negare che lo fossi anche io, in realtà.
Ti avevo portato in un bellissimo ristorante, pensavo rispecchiasse il tuo stile, e alla fine siamo scappate a mangiare al Mc Donald" ridacchio.

"ero così confusa" ammetto.
"insomma, ti odiavo perché mi avevi rubato il caffè, e avevi tolto il lavoro al mio amico. Ti ricordi di Carlo no? Ecco, adesso sta meglio. Credo stia ufficialmente con Greta, sono una bella coppia.
Sono arrivati insieme, sai.
Comunque, stavo dicendo, non hai fatto una bella impressione su di me, all'inizio. E ora, dopo solo qualche settimana, sono qui, a stringerti la mano, e a pregare di poter rivedere i tuoi bellissimi occhi nocciola, che mi mettono sempre allegria, che mi fanno sentire bene.
Insomma, la vita mi continua a sorprendere." ammetto

"ma sono felice che sia successo. Sono felice che sia successo tutto quanto. Tutto tranne questo" dico, prima di scoppiare in lacrime.

"non posso permettere che tu te ne vada così, non posso. Ti avevo promesso che ti avrei tenuta al sicuro, ma credo di non aver fatto un buon lavoro stavolta, eh?" chiedo tra le lacrime.

"sai, quando ti stavo tenendo tra le mie braccia, mentre chiamavo l'ambulanza.. Mi sento così in colpa." ammetto.

"ti prego, scusami, scusami, scusami." ripeto sussurrando sulla sua mano, che nel frattempo mi ero riportata vicino al viso.
"e ti prego, svegliati. Non ti chiederò nient'altro. Solo questo. Ho solo bisogno di rivedere i tuoi occhi, il tuo sorriso, ho bisogno di sentire ancora la tua risata, e vederti arrossire quando ti dico qualcosa di troppo spinto, e ti imbarazzi. Ho bisogno che la vita mi sorprenda ancora, e ho bisogno che ci sia tu con me, quando lo fa la prossima volta. Ho bisogno di sentirti ancora dire il mio nome, tra i sospiri quando siamo nel letto. Ho bisogno delle tue braccia ancora intorno al mio collo, ho bisogno di vederti correre ancora verso di me, quando ti vengo a prendere al lavoro.
E giuro, che da oggi vengo a piedi."

Sorrido amaramente alle mie ultime parole.

"ho ancora bisogno di te"

***

Sono seduta da ore, di fianco alla porta del reparto, dove la ragazza che ha dato il cambio all'infermiere di prima, mi vieta di entrare.

So solo, che il ragazzo di prima non tornerà fino a domani. Sono senza speranze.
Greta é stata di fianco a me tutto il tempo, in silenzio. Si è arresa a provare a tirarmi su il morale, dopo vari futili tentativi, ma si è rifiutata di andare a casa, quando le ho detto di farlo.

Carlo é andato a prendere dei vestiti puliti a casa mia, per cambiare i miei e quelli di Giulia, sporchi di sangue.

"io non posso perderla" dico, mentre la paura e il senso di colpa mi divorano dall'interno.

La mano di Greta si posa sulla mia.
"non succederà."

_____ angolo tipa che forse starete odiando dopo questo capitolo aka me
Lol.
Boh raga mi piace scrivere cose drammatiche. Vabbuono dai, non so che dire.
Adiosssss e al prossimo capitoloh

Sunflowers {completa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora