-Sara's pov-
Mi sveglio al fianco della mia migliore amica, i titoli di coda del film stanno ancora scorrendo, quindi capisco che ci siamo addormentate guardandolo, e che è ancora notte.
Mia madre non è ancora tornata, ma non mi preoccupo, a volte esce e torna due giorni dopo. Non so se mi nasconda qualcosa, dice che è sempre all'ospedale ma non so, mi sembra strano che faccia tutti questi straordinari.
In ogni caso, mi giro verso ciò che mi ha svegliato.
Accendo lo schermo e guardo l'ora. 3:22. Alla fine io e Greta avevamo parlato fino a tarda notte, e il film lo avevamo messo su tardi, per questo andava ancora, e per questo ci siamo addormentate.Una chiamata persa, mia madre.
Wow, parli del diavolo, e spuntano le corna.
Sblocco il telefono, trovando il suo messaggio.C'è stato un incidente, non riesco a tornare stanotte.
Un incidente? Chi è che guida nel mezzo della notte in sto paese?
Che è successo?
Vado in cucina dopo aver premuto invio, a prendere un bicchiere di acqua.
Il telefono vibra
Non sappiamo chi sia, non aveva portafoglio né niente addosso, é finita addosso ad un albero. L'unica cosa che ha detto è stata giù, giù, giù. Forse viene dal sud?
Giù, giù, gi.. Giulia? Non è possibile!
Il cuore inizia a battermi forte, la paura si fa strada nella mia testa, quindi senza pensarci due volte mi infilo le scarpe e volo da lei, ancora in pigiama, per la seconda volta.-Giulias pov-
Mi sveglio di soprassalto.
Qualcuno sta bussando al portoncino con insistenza, mettendomi ansia.Scendo dal letto e corro alla porta, trovandomi una Sara trafelata e con il fiatone davanti.
Il suo sguardo si illumina non appena mi vede, e mi salta addosso, avvolgendo le braccia intorno ai miei fianchi, appoggiando la testa sulla mia spalla, sorprendendomi.Non nasconderò che le ho annusato la testa, ma questo è un dettaglio, non so neanche perché l'ho fatto.
"uhm hey. Uno, dobbiamo insegnarti a bussare in modo pacato, due, che succede? Stai bene?" dico, e lei annuisce sulla mia spalla prima di staccarsi, visibilmente imbarazzata.
"adesso che so che stai bene si" sussurra, abbassando lo sguardo.
Il mio stomaco si contorce in un modo piacevole che non saprei spiegare, non saprei descrivere, ma è bello, e la mia bocca si apre in un sorriso.
La invito ad entrare e a sedersi sul divano, mentre mi spiega cosa è successo, e che si è preoccupata pensando che la donna che ha fatto l'incidente stesse cercando di comunicare chi fosse.
Sorrido. Quindi si preoccupa per me.
Questa consapevolezza mi da una sensazione di felicità strana, come le farfalle allo stomaco, facendomi battere il cuore più forte.
Insomma, siamo... Amiche, credo, o almeno conoscenti.. É normale che mi senta così, sapendo quanto si preoccupi per me.. No?"è la seconda volta che vieni in casa mia, ed è la seconda volta che lo fai in pigiama" noto sorridendo
"si beh, sono le 3:30 ormai, stavo dormendo." risponde acida, cercando di nascondere l'imbarazzo, facendomi ridacchiare per la sua reazione.
"quindi, visto che è notte e sei qui, che ne dici se.." inizio, guardando Sara, che alza la testa, incastrando i suoi bellissimi occhi verdi nei miei
".. andiamo all'avventura per capire cosa provava a dire la donna e se ha qualcosa a che fare con me?" finisco, notando un lieve strato di delusione nei suoi occhi, anche se non ne capisco il motivo."uhm si certo.. Posso chiedere a mia madre un identikit della donna, se vuoi" risponde, tirando fuori il telefono. Accetto, cercando di capire perché avessi detto quello, certo volevo che restasse, ma non capisco perché non sono riuscita a chiederglielo e basta. In realtà non mi importa della donna, vorrei solo un po' di compagnia. La sua compagnia, intendo.
"allora, capelli corti, scuri, occhi marrone chiaro, labbra sottili e.." inizia a elencare Sara, leggendo il messaggio di sua madre
"e una cicatrice sulla guancia, vero?" chiedo, un po' in panico"uhm si.. Come fai a saperlo?" il suo sguardo incrocia preoccupato il mio.
"è mia madre.." annuncio.Che ci fa qua mia madre? Di notte? Da sola?
"allora dobbiamo andare" esclama Sara senza esitazione. Annuisco, ma non riesco ad alzarmi. Il mio corpo è come immobilizzato. La vista inizia ad appannarsi.Sento le braccia della ragazza di fianco a me avvolgermi, di nuovo, facendomi sentire meglio, con la testa appoggiata sul suo petto.
Sentire i suoi battiti regolari mi calma, mentre una lacrima silenziosa scivola sulla mia guancia, prima di venir spazzata via dal pollice di Sara, che mi prende poi il viso tra le mani, e lo gira verso di lei, guardandomi dritta negli occhi.Giuro che mi ci potrei perdere, potrei annegarci, in quel verde, e non mi dispiacerebbe, neanche un po'.
"andrà tutto bene, te lo prometto" mi dice, con tono calmo. Io annuisco e mi butto nuovamente sul suo petto. Non so perché, è come se, quando sono attaccata a lei, tra le sue braccia, mi sento al sicuro, protetta.
Restiamo abbracciate per qualche minuto, prima che io smetta di piangere. Sara mi schiocca un bacino affettuoso sulla testa. Sono così grata di averla conosciuta. E pensare che credevo mi odiasse.
La ragazza si scioglie dall'abbraccio, e si alza, porgendomi una mano per aiutarmi, come avevo fatto io al supermercato, e io mi ci aggrappo come fosse l'unica ancora in un mare in tempesta. Usciamo di casa, e mi trascina fino a davanti casa sua.
"perché siamo qui?" chiedo, asciugandomi le ultime lacrime che si erano seccante sulle mie guance.
"non vorrai andare a piedi" dice sorridendo.Posso notare l' orgoglio nel suo sguardo, quando apre lo sportello del garage, rivelando una moto nera e lucida.
Sgrano gli occhi. Mi hanno sempre fatto paura le moto, non ci sono mai andata e non ho intenzione di farlo.Sara si deve essere accorta della mia reazione, perché si avvicina gentilmente, e mi sussurra all'orecchio: "non lascerei mai che qualcosa di brutto ti succeda."
Queste semplici parole sono abbastanza per mandarmi brividi lungo tutta la spina dorsale.
Annuisco ancora un po' scettica, mentre afferro il casco che Sara mi sta porgendo."ci metteremo molto di meno cosí." dice, prima di infilarsi il suo, e sedersi sulla modo, facendomi posto tra lei e il bauletto dietro. Mi siedo, non sapendo dove mettere le mani, fin quando lei me le afferra e le stringe intorno alla sua vita.
"tieniti" mi dice, sogghignando alla vista della paura sul mio viso, prima di partire, e giuro, che nonostante la paura, lo rifarei altre mille volte.
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Sunflowers {completa}
ChickLitDal testo: i girasoli si voltano sempre verso il sole. E tu, sei il sole, verso il quale io mi volterei a qualsiasi costo. Giulia e Sara. La prima si trasferisce nel paese dove vive la seconda, e già da subito le sta sulle scatole. Ma la cosa cambie...