Capitolo 6

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“Indovina cos’ho iniziato a guardare ieri.”

Nelson ci impiegò qualche secondo, prima di alzare gli occhi dal suo telefono. “Uomini e Donne?”

Cesare gli lanciò una pallina di carta addosso, dall’altra parte del tavolo. “Vaffanculo, ancora con questa storia. È Claudio che lo guarda, io quella fase – durata poco fra l’altro, chiariamo – l’ho superata da anni.”

“Allora Temptation Island?” Nelson rimandò indietro la pallina di carta, che colpì una spalla di Cesare.

“Va bene, non te lo dico più” disse Cesare offeso, prendendo poi le cuffie dal tavolo, anche se non aveva nessuna voglia di mettersi a fare cose al computer, dopo pranzo. Era solo una scena per far smettere al cugino di metterlo in croce.

Nelson infatti, dopo aver accennato a una breve risata, lo fermò. “Dai, dimmi, cos’hai guardato?” poi aggiunse sottovoce “Permaloso”.

“Vikings” disse Cesare entusiasta, senza neanche farsi pregare un po’. “È una figata, vecchio! È veramente ben fatto!”

“Quanti anni sono che te lo ripeto?” lo pungolò Nelson, che non aveva poi tutti i torti.

Cesare però aveva un’ottima scusa, che poi non era del tutto una scusa. “Sì, ma io ho i miei tempi, devo essere dell’umore, lo sai.”

“A che punto sei arrivato?”

“Eh, sono all’inizio ancora, ho guardato solo due puntate ieri sera con Claudio. I vichinghi sbarcano in Inghilterra e razziano il monastero” spiegò Cesare.

“Anch’io lo avevo iniziato Vikings, è un botto bello” Nicolas si infilò nel discorso. “Solo che ultimamente fra una cosa e l’altra ho messo in pausa ogni serie tv.”

“Non che tu ne guardi tremila, eh, Nicolas” lo pungolò Nelson, dall’alto della sua capacità di seguire tremila serie tv contemporaneamente.

Cesare rise guardando Nic, che era seduto di fianco a lui, con la coda dell’occhio. Nelson effettivamente aveva ragione.

“Ma io non sono mica ossessionato come te” controbatté il più piccolo.

“A che episodio sei arrivato tu?” chiese Cesare curioso, a quel punto.

Nicolas rispose distrattamente, mentre chiudeva vari programmi aperti sul suo portatile e sfilava dalla testa le cuffie. “Non ricordo, penso alla fine della prima stagione.”

“Se vuoi guardiamo insieme qualche episodio, tanto sono indietro di poche puntate. La prima stagione ne ha solo nove, no?” gli propose, mentre teneva gli occhi su di lui, che si era alzato dalla sedia e si stava stiracchiando con le braccia spalancate e tese verso l’alto.

“Quando?”

“Non lo so, anche stasera se ci sei” Cesare la buttò lì.

“Va bene, qualche episodio stasera posso reggerlo” rispose Nicolas, con uno sbadiglio finale che distorse le sue parole. “Adesso però mi devo stendere mezz’oretta sul divano, o smetto di funzionare.”

Cesare spalancò gli occhi e si tirò dritto con la schiena, parecchio attirato da quelle parole. Infatti sentì le labbra arricciarsi in un sorrisino.

“No, dai, Cesare, ti prego” sbuffò l’altro, che aveva già capito dove voleva andare a parare Cesare, anche se non aveva ancora proferito parola.

“Ma non ti disturbo, mi riposo anch’io” gli disse, alzandosi a sua volta dalla sedia e seguendolo verso il divano.

La voce di Nelson li rincorse con un divertito “Buonanotte”.

Nicolas si mise a sedere sul divano, le Air Pods nelle orecchie, e sfilò dai piedi le scarpe. Poi lo guardò dal basso con un’espressione che esprimeva perfettamente quanto lo detestasse. “Mi fai dormire su un fianco. Odio dormire su un fianco.”

Anche Cesare si era tolto le scarpe. “Poche storie, dai” tagliò corto, prendendo la coperta appoggiata al bracciolo del divano, poi si stese su un fianco proprio dietro Nicolas, sistemando la coperta sulle gambe accavallate le une su quelle dell’altro. Avvolse i suoi fianchi con un braccio, che venne coperto poi da quello di Nicolas.

Sentì il corpo rilassarsi immediatamente, una volta steso nella giusta posizione.

“Tanto lo so che non ti dispiace come dici” mormorò alla fine dietro la schiena di Nicolas, mentre appoggiava la fronte fra le sue scapole.

“Sto ascoltando la musica, non ti sento” mentì l’altro, prima di far partire la canzone sul cellulare, che nascose poi sotto la coperta.

Cesare fece roteare gli occhi, accennando un sospiro. Tanto aveva ragione, e il fatto che Nicolas non lo smentisse, né lo ammettesse, secondo lui ne era solo la prova.

“Che ascolti?” gli chiese, rubando una cuffietta dal suo orecchio, prima di infilarla nel proprio. La voce graffiata e distintiva di Brunori arrivò subito al suo timpano.

“Sì, poi? Cos’altro?” fece Nicolas, esasperato da ogni cosa che si prendeva Cesare, la sua musica, il suo spazio sul divano.

Cesare, convinto di non averlo invaso abbastanza, attirò di più a sé il corpo di Nicolas, fino a che la sua schiena non gli premeva contro il petto ed arrivava a sfiorarlo col bacino. Cosa che l’altro non mancò di notare, Cesare se ne rese conto dal modo in cui lo sentì tendersi contro il suo petto. Eppure non parve lamentarsene.

Aprì la mano contro la sua pancia allora, poi calò le palpebre sugli occhi, e si lasciò finalmente avvolgere dal calore del corpo di Nicolas e coccolare dalle parole di “Per due che come noi”.

Vuoi fare lʼamore o vuoi solo godere?
La linea è sottile, la posso intuire
Dal modo in cui mi mordi il labbro superiore
Dalla tua bocca che stringe e non mi lascia scappare
E chissenefrega se è sesso o se è amore
Conosco la tua pelle, tu conosci il mio odore

***

Ciao, non è un miraggio, ho davvero postato in anticipo, un capitoletto un po' così, con niente di eclatante dentro, o che dia una svolta alla trama. È più che altro per darle un po' di spessore (cit. il mio salvatore di sempre che taggo sotto ogni capitolo, praticamente), penso ci sarà qualche capitoletto corto così, in compenso però cercherò di aggiornare più spesso 💁🏻
Comunque se non conoscete la canzone di Brunori, vi consiglio di andarla ad ascoltare perché è davvero bella (anche se ce ne sono altre molto più belle, Brunori mi ammazza). Fun fact: l'idea di questo capitolo è tutta nata mentre ascoltavo quella canzone 🤧
Detto questo, torno a scrivere perché sono super ispirata, spero di pubblicare di nuovo al più presto e di sentirvi come al solito nei commenti 💕

arsenico // cesolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora